Uno dei monumenti naturali
più importanti della Sardegna
Il contesto storico
La località costiera de S’Archittu è stata uno dei primi punti di sbarco dei Cartaginesi in Sardegna, quando l’area era ancora saldamente in mano agli antichi abitatori della Sardegna, i Nuragici, che, nel territorio di Cuglieri, dove attualmente ricade S’Archittu, costruirono fino a 64 nuraghi, quasi tutti monotorre. A due chilometri da quel punto gli stessi Cartaginesi strapparono agli indigeni l’insediamento di Cornus che trasformarono in un fiorente emporio dove avveniva lo smercio di prodotto provenienti da S’Archittu, divenuto nel frattempo un fiorente porto commerciale, e dalle zone interne della Sardegna.
Visita obbligata
Oggi S’Archittu è una delle località turistiche più note della Sardegna, entrata di diritto nelle tappe fondamentali per i visitatori dell’isola grazie alla spettacolarità della costa. Prima di tutto per la presenza del monumento naturale unico che dà il nome all’area, S’Archittu appunto. Si tratta di una arco di roccia calcarea alto 15 metri sopra il livello del mare, nato da una grotta che, sotto l’incessante azione erosiva di acqua e vento (maestrale), ha sfondato la parete interna e ha prodotto il risultato che conosciamo oggi.
- LEGGI ANCHE: CORNUS E LA BATTAGLIA FINALE DI AMSICORA
Il contesto ambientale
La formazione della penisola traforata de S’Archittu è inserita in un tratto di questa costa rocciosa e frastagliata, ricco di insenature e incavi, dove l’acqua regala tratti di arenile color ocra di formazione vulcanica risalente al miocene medio (oltre 15 milioni di anni fa). A S’Archittu la costa di Cuglieri, caratterizzata nella porzione settentrionale verso Capo Nieddu da alte falesie vulcaniche (fino a 70 m) scure a picco sul mare, lascia spazio a una roccia sedimentaria dalle forme morbide e dai colori chiari, tra cui spicca per maestosità la Balena di Torre del Pozzo, un promontorio dal profilo simile ad una balena dove gli aragonesi ben pensarono di costruirvi sopra una utilissima torre di avvistamento. L’associazione con il grande cetaceo di questa formazione rocciosa prosegue anche nella parte sottomarina dove si trova appunto il Pozzo, una grotta sottomarina in cui il mare nei giorni di gran maestrale produce un sonoro “sbuffo” d’acqua.
- LEGGI ANCHE: LA CASCATA A PICCO SUL MARE DI CAPO NIEDDU
Acqua pulitissima
L’Arco de S’Archittu si trova al centro di un contesto paesaggistico tra i più belli dalla Sardegna, ricco di grotte, insenature, isolotti, rocce bianche e calcaree, dalle forme morbide o spigolose, risultato di residui vulcanici sfarinati sotto i colpi dell’erosione in una spiaggia omonima dai colori unici. L’acqua del mare, pulitissima, in questa costa ha una profondità graduale ed è di colore verde smeraldo. La numerosità degli anfratti costieri invita i bagnanti ad effettuare anche interessanti escursioni subacquee (snorkeling) per visitare e ammirare la spettacolarità dei risultati che diverse ere geologiche di formazione e distruzione rocciosa hanno prodotto; oppure, per gli sportivi di superficie, per visitare S’Archittu e dintorni è più che sufficiente dar lustro agli occhi contemplando la costa con una breve escursione in canoa. Presenti servizio noleggio in loco.
Sport e spettacolo
Nel 2001 il “Monumento naturale S’Archittu di Santa Caterina”, messo sottoposto a tutela dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del territorio e del mare è stato scelto come luogo di svolgimento del “Campionato Mondiale di tuffi dalle grandi altezze” . Numerose invece le volte in cui l’area è stata scelta come teatro di riprese cinematografiche, a partire già dal 1966 con il film “2+5 missione Hydra” (Pietro Francisci), a seguire venti anni dopo “Notte d’estate con profilo greco, occhi a mandorle e odore di basilico” della Wertmuller; nel 1999 fu il turno di Ilaria Paganelli con “Per Sofia”; nel 2011 “La leggenda di Kaspar Hauser di Davide Manuli (protagonisti Fabrizio Giufini, Claudia Gerini e Vincent Gallo); l’anno dopo invece fu Rocco Papaleo a scegliere la costa cuglierina per il suo “Una piccola impresa meridionale” (protagonista un giovane Riccardo Scamarcio). Ancora nel 2014 le riprese in loco furono affidate a Jason Baffa che realizzò alcune scene di “Bella Vita” e quattro anni dopo ancora Paolo Zucca con “L’Uomo che comprò la luna”. Infine la letteratura, prima con il poeta Giovanni Corona, originario di Santu Lussurgiu, ha voluto portare alcune vicende dei suoi scritti in questo mare e Flavio Soriga nel suo romanzo “Sardinia Blues”.
Location cinematografica
- 1966 “2+5 missione Hydra” (Pietro Francisci)
- 1986 “Notte d’estate con profilo greco, occhi a mandorle e odore di basilico” (Lina Wertmuller)
- 1999 “Per Sofia” (Ilaria Paganelli)
- 2011 “La leggenda di Kaspar Hauser (Davide Manuli)
- 2012 “Una piccola impresa meridionale” (Rocco Papaleo)