Castelsardo è oggi uno dei centri turistici più noti della Sardegna e due sono i fattori principali che contribuiscono a portare da queste parte migliaia di visitatori ogni anno: il centro storico, ancora ben visibile e ben conservato, e la bellezza della sua costa, ricca di spiagge, anfratti e macchia mediterranea che stagliano un mare cristallino.
IL BORGO-FORTEZZA
Il centro storico di Castelsardo è la parte medievale del paese che è sorto attorno al Castello dei Doria, roccaforte perimetrata da imponenti bastioni, da cui ci si poteva difendere con sicurezza dagli attacchi provenienti dal mare e da terra. L’abitato che sorge attorno, composto di viuzze strette e case con muratura in pietra di antica fattura, sono ancora in parte abitate e la maggior parte di esse in eccezionali condizioni manutenzione. È facile dunque ipotizzare che Castelsardo rivestisse un ruolo strategico importantissimo sulla costa del golfo dell’Asinara in epoca medievale, ma la sua rilevanza era già stata presa in considerazione in periodi precedenti, a partire dall’età romana, quando i latini scelsero a più riprese questo litorale, ricco di porti naturali e di insenature inespugnabili come area dove installare approdi sicuri e centri commerciali che stabilissero una diretta comunicazione tra l’interno dell’Anglona, ricco di produzione agricola e il mare, da e verso cui partivano i collegamenti per Roma e il litorale italico.
Nei dintorni puoi visitare:
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TIBULA
Nelle vicinanze dell’attuale porto turistico ad esempio, i romani costruirono l’approdo su una spiaggia denominata Fritum Janii, da cui prese origine l’odierno nome del porto e della collina sovrastante, Frigiano. Questo attracco fungeva da scalo commerciale per la cittadina di Tibula, importante piccolo agglomerato urbano di cui purtroppo non sono state ancora individuate le coordinate geografiche. Altri porti lungo la costa castelsardina furono il portum granaticum (Lu Grannadu) e Cala Lagustina o Hostilia (Baia Ostina).
NEL MEDIOEVO IL MASSIMO SPLENDORE
In epoche successive a Roma, Castelsardo entrò nell’orbita di controllo della Chiesa e dei vari ordini monastici – tra cui l’importantissimo monastero benedettino di Tergu – a cui vennero donate terre e bestiame. Nel periodo d’incastellamento del Nord Sardegna (Bosa, Ossi, Burgos), seguì nel 1270, la fondazione del più importante monumento storico di Castelsardo, il castello della famiglia genovese dei Doria, battezzato Castelgenovese. La maestosa infrastruttura rappresentò una calamita per gli abitanti della zona che si trasferirono progressivamente attorno ad essa e fu così che il centro storico che oggi si può ammirare con piacevole contemplazione cominciò a prendere definitivamente forma. La rocca su cui sorgeva l’abitato poteva infatti contare di alcune dotazioni naturali preziose per la vita quotidiana del tempo, come la presenza di un approdo indipendente e soprattutto di numerose vasche per la raccolta dell’acqua. Nel castello abitarono note personalità politiche della storia medievale e giudicale della Sardegna, come la moglie di Brancaleone Doria, Eleonora D’Arborea, che poi venne sconfitta dagli aragonesi sebbene Castelsardo fu l’ultima città dell’isola a venir inglobata dal Regno di Sardegna aragonese, nel 1448, lo stesso anno in cui venne nominata Città Regia. La rocca, infatti, risultò implacabile per lunghi anni d’assedio e fu espugnata solo con l’avvento delle armi moderne. Dal 1520 il paese intanto venne rinominato Castillo Aragonés (Castel Aragonese). Nel 1767, sotto la dinastia sabauda, divenne l’attuale Castelsardo, ma, a differenza di altre città regie, come Alghero, Bosa, Cagliari, Oristano e Sassari, gli venne concesso di conservare nel proprio stemma le barre d’Aragona che non furono sostituite con la croce dei Savoia.
DALL’800 LA DECADENZA E L’ARRIVO DELLA PESTE
(IN NOTEVOLE RITARDO RISPETTO AL RESTO DELL’ISOLA)
Dall’800 la cittadina fortezza cominciò a entrare in crisi, divenne oggetto di dispute autoritarie, subì un impoverimento culturale e sociale e pure la poca agricoltura, da quando si allontanarono seminaristi, frati e vescovado, finì per non essere più sufficiente al sostentamento della popolazione. Fu il preambolo alla peste di fine secolo che, sebbene arrivata con notevole ritardo rispetto al resto dell’isola, condannò Castelsardo a lunghi anni d’incertezze e spopolamento. Bisognerà aspettare l’avvento della contemporaneità , con l’industria e soprattutto col turismo moderno, perché lo storico centro del Nord Sardegna avesse una sua forza economica da cui ritrovare la propria identità .
COSA VISITARE A CASTELSARDO
Attualmente, il ventaglio di proposte turistiche e culturali che Castelsardo mette a disposizione dei visitatori, sono molte e variegate. Eccone una sintesi:
- La fortezza del Castello dei Doria, che ospita il Museo dell’intreccio mediterraneo.
- La Cattedrale di Sant’Antonio Abate (XIV° sec). Si trova a breve distanza dal castello, si affaccia sul mare e spicca col suo particolare campanile ricoperto da maioliche colorate.
- Chiesa di Santa Maria delle Grazie (300 d.C.) col Crocifisso ligneo del Cristo Nero.
Anch’essa si trova alle pendici del Castello.
- La Roccia dell’Elefante. Si trova in lcoalità Multeddu ed è un monumento naturale che ha assunto la forma di un pachiderma seduto, composto da scura trachite interamente scolpita dal vento: all’interno di essa si trovano alcune domus de janas. Attorno vi sono pure i resti del nuraghe Paddaggiu.
- Il complesso archeologico del Monte Ossoni, col villaggio preistorico e le sue imponenti mura.
- Durante il periodo pasquale, a Castelsardo, si celebrano i riti della Settimana Santa, che riportano alla luce le influenze spagnole: lo spettacolo della celebrazione richiama ogni anno centinaia di fedeli e turisti.
- Il turismo balneare offre ai visitatori un inestimabile patrimonio di spiagge e insenature dove praticare vela e windsurf (specialmente a Punta La Capra, Punta Li Paddimi e Lu Bagnu) o semplicemente trascorrere una piacevole giornata di mare.
LE SPIAGGE DI CASTELSARDO
- Cala Ostina
- Cantareddi
- Friggianu
- La Vignaccia
- Le Celestine
- Lu Bagnu
- Marina di Castelsardo
- Pedraladda
- Punta la Capra
- Punta li Piddami
- Punta Tramontana
- Sacro Cuore
- Pro Loco Castelsardo: Piazza del Popolo , 17, telefono. 079-471506.