Bonarcado: borgo storico ai piedi del Montiferru
Bonarcado è uno dei borghi più antichi e affascinanti della Sardegna centro-occidentale, incastonato alle pendici orientali del Montiferru, tra boschi, sorgenti e vallate rigogliose. Situato a circa 284 m s.l.m., appartiene alla provincia di Oristano e conserva un patrimonio storico, archeologico e ambientale di grande interesse. Il suo nome, di probabile origine latina, deriva da Bona Arcata, “buona corte” o “buon arco”, in riferimento alla fertilità della valle e alla presenza di antichi insediamenti rurali.

Geografia e ambiente
Il territorio di Bonarcado si estende lungo il versante orientale del massiccio vulcanico del Montiferru, un’area che si distingue per la varietà morfologica: falesie basaltiche, altopiani, gole profonde e valloni ricoperti da boschi di leccio, roverella, olmi e macchia mediterranea. Numerosi corsi d’acqua, alimentati dalle piogge invernali, danno vita a cascate spettacolari e microambienti umidi di grande valore naturalistico.
Il clima è di tipo mediterraneo collinare, con inverni freschi e piovosi ed estati asciutte ma mai torride grazie alla vicinanza dei rilievi.
Cenni storici: dalle civiltà nuragiche al medioevo
La presenza umana a Bonarcado è attestata fin dalla Preistoria. Nel territorio comunale sono stati rinvenuti domus de janas, tombe dei giganti e nuraghi, testimonianza di un’antica frequentazione. In epoca romana la zona ebbe una certa importanza strategica, grazie alla posizione lungo le vie interne che collegavano l’entroterra con la costa del Sinis.
Durante il medioevo giudicale, Bonarcado fu un importante centro religioso: apparteneva al Giudicato di Arborea ed era sede di un celebre santuario mariano, tappa obbligata dei pellegrinaggi sardi. La successiva dominazione aragonese e spagnola ne consolidò il ruolo rurale e spirituale.


La Basilica di Santa Maria di Bonarcado
Il principale monumento storico del paese è senza dubbio la Basilica di Santa Maria di Bonarcado, uno degli edifici romanici più antichi della Sardegna, costruita tra XI e XII secolo.
La chiesa, realizzata in pietra vulcanica scura, mostra una pianta a tre navate, archi a tutto sesto e una facciata semplice ma armoniosa. Accanto sorge il Santuario della Madonna, luogo di culto popolarissimo sin dal medioevo e tuttora frequentato.
Ogni anno, a settembre, si svolge la grande Festa di Nostra Signora di Bonarcado, che richiama fedeli da tutta l’isola con processioni, canti religiosi e riti tradizionali.
Le cascate del Rio Molinos
Uno degli spettacoli naturali più suggestivi della zona è rappresentato dalle cascate di Sos Molinos, generate dal Rio Molinos.
Qui, l’acqua scende da circa 30 metri d’altezza suddividendosi in cinque salti successivi, tra boschi ombrosi, orchidee selvatiche, ciclamini e querce secolari. L’accesso è facile: basta percorrere la SP 15 da Santu Lussurgiu a Bonarcado, dove un sentiero segnalato conduce al fondo della gola.
In passato lungo il fiume erano attivi numerosi mulini idraulici, da cui il nome, usati per la macinazione del grano proveniente dalle campagne dell’Oristanese.

Tradizioni, natura e turismo lento
Bonarcado conserva vive tradizioni contadine e religiose. Le feste patronali e le sagre locali sono momenti di forte identità: tra queste spiccano le celebrazioni mariane, le feste campestri e le rievocazioni storiche.
L’ambiente naturale circostante è perfetto per passeggiate, trekking e mountain bike, con percorsi che attraversano boschi e corsi d’acqua, ideali per chi ama il turismo lento e autentico.
La vicinanza con località come Santu Lussurgiu, Abbasanta, San Leonardo de Siete Fuentes e le coste del Sinis rendono Bonarcado una base strategica per esplorare questa parte dell’isola.
Come arrivare e quando visitare
Bonarcado è raggiungibile facilmente da Oristano (circa 25 km) tramite la SS 131 fino ad Abbasanta e poi deviazione verso Santu Lussurgiu-Bonarcado.
I periodi migliori per visitare la zona sono primavera e autunno, quando la natura è rigogliosa, le cascate hanno la massima portata e il clima è perfetto per le escursioni. Anche settembre è ideale, grazie alle celebrazioni religiose e alle feste locali.
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La Basilica di Nostra Signora di Bonarcado è uno dei santuari mariani più importanti della Sardegna e un eccezionale esempio di architettura romanica pisano-gotica. Costruita tra il XII e il XIII secolo accanto alla più antica chiesa di Santa Maria, la basilica si distingue per le sue notevoli dimensioni e per la facciata in trachite rossa e calcare chiaro, che crea un elegante contrasto cromatico. L’interno, a tre navate, custodisce capitelli scolpiti e archi a tutto sesto che testimoniano la grande maestria dei costruttori medievali. Nei secoli, il santuario è diventato un punto di riferimento religioso per tutta l’isola: ogni anno, in occasione della festa della Madonna di Bonarcado, migliaia di fedeli e pellegrini si riuniscono qui per partecipare alle celebrazioni. La basilica, immersa in un contesto naturale suggestivo ai piedi del Montiferru, è oggi una tappa imperdibile per chi desidera conoscere la storia religiosa e artistica della Sardegna.

La Chiesa di Santa Maria di Bonarcado
La Chiesa di Santa Maria di Bonarcado rappresenta uno dei più preziosi esempi di architettura romanica pisana in Sardegna. Costruita nell’XI secolo, è la più antica e la più piccola delle due chiese che compongono il complesso religioso bonarcadese. La sua struttura, realizzata in blocchi di basalto scuro e calcare chiaro, riflette uno stile semplice ma elegante, con una navata unica e un’abside semicircolare. Situata accanto al successivo Santuario della Madonna di Bonarcado, la chiesa di Santa Maria fu per secoli il principale punto di riferimento religioso del territorio e una tappa importante per i pellegrini che attraversavano il Montiferru. Oggi mantiene intatto il suo fascino austero e testimonia l’antica devozione della comunità locale.

Le brughiere di Bonarcado e Santu Lussurgiu: paesaggi rurali autentici
Le brughiere di Bonarcado e Santu Lussurgiu, situate ai piedi del massiccio del Montiferru, rappresentano uno degli ambienti rurali più caratteristici della Sardegna centro-occidentale. Questi ampi spazi aperti, modellati nel tempo dal pascolo e dall’attività agricola tradizionale, si estendono tra dolci colline, pianori basaltici e zone boscose, creando un paesaggio vario e suggestivo. La vegetazione è composta prevalentemente da eriche, ginestre, corbezzoli, lentischi e cespugli bassi, intervallati da radure erbose e alberi isolati, spesso secolari. In primavera, le brughiere si tingono di colori intensi grazie alla fioritura spontanea, mentre d’estate assumono tonalità calde e dorate, tipiche della macchia mediterranea arida. Questo territorio, ancora poco antropizzato, è ideale per passeggiate naturalistiche, trekking e percorsi fotografici, offrendo scorci panoramici verso la vallata e il mare del Sinis.


La Cascata di Sos Molinos: spettacolo naturale del Montiferru
La Cascata di Sos Molinos, nel territorio di Santu Lussurgiu, ai confini con quello di Bonarcado, è uno dei gioielli naturalistici più suggestivi del Montiferru e della Sardegna centro-occidentale. Situata lungo la valle del Rio Molinos, la cascata si getta da circa 30 metri d’altezza articolandosi in una serie di cinque salti spettacolari, immersi in un fitto bosco di querce, lecci e macchia mediterranea. Questo ambiente umido e ombroso favorisce la crescita di orchidee selvatiche, ciclamini, felci e margherite, creando un paesaggio da fiaba, particolarmente affascinante nei mesi primaverili e dopo le piogge autunnali, quando la portata d’acqua è al massimo. L’accesso alla cascata è semplice: un sentiero ben segnalato parte dalla Strada Provinciale 15 tra Bonarcado e Santu Lussurgiu, conducendo in pochi minuti al fondo della gola. Sos Molinos è una tappa imperdibile per chi ama il trekking, la fotografia naturalistica e i luoghi poco affollati ma ricchi di fascino.
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