La chiesa parrocchiale di Guasila è il Santuario diocesano dedicato alla Beata Vergine Assunta costruito tra il 1842 e il 1852. Si tratta di uno degli edifici in stile neoclassico più belli e meglio conservati della Sardegna. Un tempio monumentale facente parte della Diocesi arcidiocesi di Cagliari, consacrato nel 1903.
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LA PIANTA CIRCOLARE
L’attuale tempio monumentale è stato eretto sulla stessa area di un’antica chiesa preesistente e il progetto – risalente al 1839 dall’architetto Gaetano Cima – venne iniziato solo nel 1842 e portato a termine dieci anni dopo ad opera dell’impresario Cosimo Corbu. Cima prese traccia, per la realizzazione del progetto, dalle note contenute nei quattro libri dell’Architettura del Palladio, l’architetto più importante della Repubblica di Venezia che pubblicò il trattato dell’architettura nel 1570 che ebbe una profonda influenza sull’architettura occidentale, durata tre secoli e determinando un autentico genere, il “palladianesimo”, che riprendeva i principi dell’antichità classica romana. Cima, nel riprendere questi dettami optò per una pianta circolare, ritenuta più adatta ad assolvere la funzione di luogo di culto. La parrocchiale di Guasila presenta chiaramente analogie costruttive con il Pantheon di Roma e la chiesa della Gran Madre di Dio di Torino.
L’UBICAZIONE
Il Santuario della Beata Vergine Assunta si trova in cima ad una collina che sovrasta il piccolo paese di Guasila (poco meno di 3 mila abitanti) e la sua collocazione, a dominio dell’abitato e del territorio, la pone in evidenza assoluta già a pochi chilometri di distanza, col suo cupolone emisferico (1930) che si illumina durante le ore notturne.
DESCRIZIONE DELLA STRUTTURA
La chiesa è preceduta dal pronao, col timpano retto da due pilastri angolari e sei colonne disposte frontalmente. A destra si erge la torre campanaria in stile barocco.
All’interno, la pianta circolare consente al visitatore un’avvolgente visione grandangolare, con le pareti scandite da ben otto colonne a cui si affiancano i quattro grandi pilastri che reggono la cupola. Lo sguardo è subito dominato dalla volta, con i dipinti floreali appositamente realizzati dal Cima; mentre, le colonne, danno spazio a sei cappelle che ospitano altrettante opere d’arte sacra: il Cristo Morto col simulacro di Giuseppe Antonio Lonis; la cappella di Santa Maria con il simulacro della Dormitio Virginis e la statua di San Pietro apostolo, rinvenuto nell’antico e oggi scomparso villaggio di Sennoru.
LA FESTA PATRONALE: TUTTO FUORI
In occasione della festa patronale dell’Assunta, che a Guasila si festeggia il 14,15 e 16 agosto, Il simulacro della Dormitio Virginis viene adornato di abiti e gioielli ed esposto al centro della chiesa.
ARREDI RECUPERATI DAL VECCHIO TEMPIO
La descrizione dell’interno della chiesa si completa con le quattro cappelle minori, dedicate a Sant’Antonio da Padova, alla Madonna d’Itria, all’Immacolata Concezione e a San Giuseppe.
Il presbiterio, ospita invece l’altare maggiore con al centro la statua dell’Assunta. L’altare è realizzato in marmi di vario colore. Altri arredi, infine, come il pulpito del 1801 e la fonte battesimale, facevano parte della vecchia chiesa parrocchiale che è stata demolita per realizzare quella attuale.