Il Carnevale di Ottana, in provincia di Nuoro, è uno dei più antichi e suggestivi della Sardegna. Questo evento, radicato nella cultura agro-pastorale della Sardegna centrale, conserva simboli e riti che affondano le radici nella civiltà nuragica e nella mitologia mediterranea. Tra i protagonisti di questa mascherata ancestrale spicca Sa Filonzana, figura femminile enigmatica e simbolica, accanto ai celebri Boes e Merdules.
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Significato del Carnevale di Ottana
A Ottana, il carnevale non è una semplice festa, ma una vera e propria rappresentazione teatrale della lotta tra uomo e natura. Le maschere ottanesi mettono in scena antichi riti legati al ciclo della vita, alla morte e al destino.
I tre personaggi principali della sfilata sono:
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Su Boe (il bue)
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Su Merdule (il mandriano)
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Sa Filonzana (la filatrice del destino)
Queste maschere incarnano archetipi antichissimi, collegati alla mitologia greca e romana, in particolare al mito delle Moire, le tre Parche che tessono e tagliano il filo della vita.
Il conflitto simbolico tra Boes e Merdules

La rappresentazione centrale del Carnevale di Ottana è la lotta tra Boes e Merdules. Il Boe (l’animale) cerca di sfuggire al controllo del Merdule (l’uomo), che tenta di domarlo. Questa dinamica riflette il rapporto millenario tra l’uomo e l’animale nella società agro-pastorale sarda.
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I Boes indossano una maschera in legno (sa caratza) che riproduce il volto del bue. Sono coperti da pelli ovine bianche e portano sulla schiena un grappolo di campanacci (Su Erru), dal peso anche di 30 kg. Simboleggiano la forza, la fatica e la speranza per un futuro prospero.
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I Merdules indossano una maschera scura e rugosa che rappresenta un uomo vecchio, brutto e severo. Sono armati di bastone (su mazzuccu) e di una fune di cuoio (sa soca) con cui catturano e sottomettono il Boe, spesso con gesti violenti e rituali.
Sa Filonzana: la Parca del Carnevale sardo

Sa Filonzana è l’unico personaggio femminile della tradizione ottanese. È una figura inquietante e potente, che richiama la Moira greca o la Parca romana. Rappresentata come una vecchia gobba che fila la lana, porta con sé il simbolo del destino: il filo della vita.
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Veste abiti scuri e cammina zoppicando, mentre fila senza sosta.
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La sua funzione è chiara: tagliare il filo della vita del Boe, decretandone la fine dopo che è stato domato.
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Secondo la tradizione, chi non le offre da bere rischia di vedere il proprio destino reciso.
Curiosamente, Sa Filonzana è sempre interpretata da un uomo, poiché le donne, in passato, non potevano partecipare alle mascherate.
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Origini mitologiche del Carnevale di Ottana
Il mito di Sa Filonzana si collega alle Moire greche (Cloto, Lachesi e Atropo), le figlie della Notte, divinità che tessevano, svolgevano e recidevano il filo del destino di ogni essere umano. Questa simbologia, trasmessa nel tempo, si è radicata nel Carnevale di Ottana, rendendolo uno degli esempi più affascinanti di come mito e tradizione si fondano nella cultura sarda.
Conclusione
Il Carnevale di Ottana non è solo folklore, ma una potente espressione della cultura arcaica della Sardegna. Sa Filonzana, con il suo gesto simbolico di tagliare il filo, ci ricorda che il destino è inesorabile, e che la maschera, in Sardegna, è molto più di un travestimento: è memoria, rito e identità.
