La Scalinata del Colle di San Simeone è l’infrastruttura pedonale di ducentonovantasette gradini che da via Porru Bonelli congiungono la strada principale di Gonnosfanadiga, al Belvedere del Colle di San Simeone, dove si trova la grotta intitolata alla Madonna di Lourdes.
SCALE DI SPERANZA
L’artista Franco Sedda fu l’autore del progetto ancora oggi conservato in scala presso la chiesa del Sacro Cuore a Gonnosfanadiga, che nacque su spontanea indignazione della popolazione locale all’indomani dei bombardamenti americani del 17 febbraio del 1943, quando Gonnosfanadiga, insieme ad altri centri del basso Campidano, entrarono nel mirino dell’aviazione alleata per rispondere alle possibili minacce offerte dalle principali aree militari della Sardegna meridionale: l’Aeroporto di Elmas, l’Aeroporto di Trunconi e l’Aeroporto di Decimomannu. Per questo progetto, nacque a Gonnosfandiga, un apposito Comitato che con tale realizzazione voleva rappresentare un punto fermo contro una nuova tragedia di simile portata che mai più si sarebbe dovuta ripetere. In cima alla scalinata si trova oggi una meravigliosa grotta artificiale realizzata in granito grezzo, con al centro la statua marmorea della Madonna di Lourdes.
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IL BOLLETTINO DI GUERRA
Secondo quanto riportato dai documenti ufficiali del Capo S.M. del R. Esercito, il Bollettino di guerra del Centro Raccolta Notizie dello Stato Maggiore Regio Esercito, spedito al Comando Supremo, il 18 febbraio del 1943, nel pomeriggio del giorno prima, appena dopo l’ora di pranzo, esattamente tra le 14.05 e le 15.47, una decina di aerei del Comando “Twelfth Air Force” americano, volò sui cieli di Cagliari, Quartu Sant’Elena, Gonnosfanadiga, Portoscuso, Carbonia e Villacidro e scaricarono sulla popolazione sorpresa a correre ai rifugi pubblici, alcune bombe di piccolo calibro, spezzoni incendiari ed effettuarono diverse azioni di mitragliamento che causarono vari danni materiali ad abitazioni private e piccole aziende. Ci furono 100 morti e oltre 230 feriti nella sola città di Cagliari.
LE FORTEZZE VOLANTI SU GONNOSFANADIGA
L’operazione fu l’esito di un piano più complesso che aveva nel mirino l’Aeroporto di Elmas, l’Aeroporto di Trunconi e l’Aeroporto di Decimomannu. Il piano non fu però messo in atto, ma aveva previsto l’arrivo sui cieli della Sardegna, di 135 aerei facenti parte di un Bomb Group, composto tra gli altri, da due Group di B 17 (le ormai tristemente note Fortezze Volanti); un Group di B 26 Marauders e uno di B 25 Mitchell, tutti scortati dai pesanti caccia P 38. In realtà su questi cieli, giunse un numero più ridotto di velivoli che comunque fu protagonista di ampie distruzioni nei territori del Cagliaritano.
GONNOS + FANADIGA
Gonnosfanadiga, Gonnos in sardo, è un piccolo paese di poco più di 6 mila abitanti (denominati i “gonnesi”) che si trova sul versante centro-occidentale della provincia del Sud Sardegna. L’abitato comprende nel suo comune anche la frazione di Pardu Atzei che si trova a trenta chilometri di distanza, alle pendici del monte Arcuentu, tra Guspini e Arbus. Un tempo il paese era diviso in due villaggi, separati dal Rio Piras: Gonnos, a monte (Gonnos da “Gon” vuol dire “luogo elevato”) e Fanadiga a valle (da “Fanum”, luogo sacro).