La costruzione del castello aragonese
Il Castello di Sassari venne edificato intorno al 1330, durante la dominazione aragonese in Sardegna. La sua presenza rappresentò per secoli un simbolo di controllo militare e di oppressione sugli abitanti della città, che mal sopportavano la dominazione straniera.
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🏰 Castello di Sassari Fortezza aragonese · Piazza Castello
XIII/XIV sec. · XIX–XXI sec. riscoperta
La fortezza aragonese che segnò la storia cittadina: sede dell’Inquisizione, caserma sabauda, demolita nel 1877 e
riscoperta con gli scavi 2008–2009; oggi visitabile nei suoi sotterranei.
📍 Localizzazione
- Città: Sassari (SS)
- Accesso: area archeologica in Piazza Castello
- Contesto: centro storico, area urbanizzata
🗓️ Cronologia essenziale
- c. 1330: costruzione aragonese
- 1535: sede unica dell’Inquisizione in Sardegna
- Epoca sabauda: trasformato in caserma dell’Esercito Regio
- 1877: demolizione con dinamite
- 2008–2009: scavi e riscoperta di basamenti, fossato e barbacane
- 2011: apertura al pubblico dell’area archeologica
🏛️ Struttura & difese
- Pianta trapezoidale con 5 torri angolari + 1 torre d’ingresso
- Fossato profondo (6–9 m) con pali appuntiti (misura storica)
- Barbacane (antemurale) con percorsi sotterranei e bocche di fuoco
- Mura in pietra viva con feritoie per artiglierie
⛓️ Inquisizione & carceri
- Carceri interne per i condannati
- Incisioni e bassorilievi religiosi (scoperti nel 2008) nelle celle
- Testimonianze di conversione e invocazioni in punto di morte
Visita oggi
- Percorso nei corridoi sotterranei su due livelli
- Bastione del XVI secolo (antemurale) visitabile
- Gallerie messe in sicurezza e illuminate
- Visite guidate disponibili in loco
Origini e dominazione aragonese
La decisione di edificare il Castello di Sassari risale al XIV secolo, quando gli aragonesi, insediatisi in città, dovettero fronteggiare le continue ribellioni dei sassaresi. La popolazione, oppressa da tasse e soprusi, vedeva nella fortezza il simbolo del dominio straniero.
Il castello divenne sede del presidio armato ed era amministrato da un governatore con funzioni militari e giudiziarie, affermandosi come centro del potere aragonese sulla città.
La struttura della fortezza
La fortezza aveva una pianta trapezoidale ed era dotata di un articolato sistema difensivo.

Torri e mura
Cinque torri erano poste agli angoli e una sesta sovrastava l’ingresso. Le mura, costruite in pietra viva, erano imponenti e dotate di feritoie per l’artiglieria.
Il fossato
Davanti al castello correva un fossato profondo 6-9 metri, al cui interno erano infissi pali appuntiti per ostacolare eventuali assalti.
Il barbacane
In seguito, il fossato venne potenziato trasformandosi in un barbacane, con percorsi sotterranei e bocche di fuoco rivolte verso la città. Questa parte è stata oggetto di recenti scavi archeologici che ne hanno messo in luce la complessità.
Il ruolo dell’Inquisizione
Nel 1535 il castello divenne la sede unica del Tribunale dell’Inquisizione in Sardegna. Una parte della struttura fu adibita a carceri, dove i detenuti attendevano la condanna a morte.
Gli scavi del 2008 hanno rivelato bassorilievi religiosi incisi nelle celle, interpretati come gli ultimi atti di fede e supplica dei prigionieri in punto di morte.

Le trasformazioni sabaude
Con il passaggio al Regno di Sardegna, la fortezza perse la funzione inquisitoria e fu trasformata in caserma dell’Esercito Regio. Pur cambiando utilizzo, rimase nella memoria popolare come un simbolo di oppressione.
La demolizione del 1877
Alla fine dell’Ottocento si decise di eliminare definitivamente il castello.
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Una prima demolizione permise la costruzione della caserma Lamarmora.
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Nel 1877 si procedette con la distruzione quasi totale della fortezza tramite dinamite, tecnologia innovativa e costosa per l’epoca.
Le spese furono in parte sostenute dai cittadini sassaresi, determinati a cancellare quel segno di dominio straniero. La demolizione fu promossa dai Savoia con l’appoggio della Sinistra Liberale del consiglio comunale, aprendo la strada alla modernizzazione urbana.
La Sassari moderna
Al posto della fortezza sorsero piazze, portici ed edifici moderni. Nel Novecento furono costruiti anche i primi grattacieli della Sardegna, alti 12 e 20 piani, che contribuirono a dare a Sassari un volto più metropolitano.
La riscoperta del 2008
L’abbattimento non fu totale: sotto piazza Castello rimasero sepolti i basamenti delle mura e parte del barbacane. Gli scavi archeologici del 2008 e 2009 hanno riportato alla luce queste strutture, restituendo un quadro più completo della fortezza medievale.
Il ripristino e la valorizzazione
Le ricerche hanno permesso di individuare il piano terra, il portale d’ingresso e il fossato del XV secolo.
Nel 2010 sono stati consolidati anche i resti del fossato di piazza Cavallino de Honestis, reso visitabile dall’interno della fortezza.
Grazie a questi interventi Sassari ha recuperato un capitolo fondamentale della sua storia.

Visitare
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il Castello oggi
Dal dicembre 2011 l’area archeologica del Castello di Sassari è aperta al pubblico. È possibile ammirare:
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il bastione del XVI secolo (antemurale),
-
lunghi corridoi sotterranei su due piani,
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gallerie illuminate e messe in sicurezza.
Le visite partono da piazza Castello e sono accompagnate da guide esperte.
Orari visite guidate
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Martedì: 10.00 – 13.00
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Mercoledì – Sabato: 10.00 – 13.00 / 16.30 – 19.30
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Domenica: 10.00 – 13.00
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Chiuso lunedì e festivi
Visite ogni 30 minuti, massimo 12 persone.
Prenotazioni per gruppi e scuole: +39 331 2389208.
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