In Sardegna il Carnevale si festeggia in tutte le principali località storiche dell’isola. La tradizione carnevalesca è intimamente legata alla storia dei sardi e principalmente al loro rapporto con due elementi chiave della vita:
- le persone nei rapporti di vita comune, in qualità di padroni, prepotenti, sbruffoni, ma anche disadattati sociali e incompresi. I personaggi diventano oggetto di sbeffeggi, burle, ironie di comportamento o sull’aspetto fisico.
- gli animali, siano essi domestici, che da lavoro, che selvatici, oppure inventati nell’intimo delle proprie paure che all’occorrenza del carnevale, sotto l’effetto bizzarro della maschera, vengono esaltate le caratteristiche più negative.
Pure in Sardegna, il Carnevale inizia con la Festa di Sant’Antonio Abate (i fuochi di Sant’Antonio, 16 gennaio) e finisce con il mercoledì delle Ceneri.
I Carnevali più belli della Sardegna e il tema simbolo della mascherata:
- Tempio Pausania – Re Giorgio
- Bosa – Gioldizi
- Cagliari – Cancioffali
- Ogliastra – Maimone
- Lula – Battileddeu
- Mamoiada – Mamuthones e Issohadores
- Ottana – Boes e Merdules
- Orani – Su Bundu
- Orotelli – Sos Thurpos
- Oristano – Sartiglia
- Samugheo – Is Mamutzones
- Santu Lussurgiu – Sa carrela ‘e nanti
Durante il Carnevale sono quasi ovunque presenti banchetti dei piatti tipici dell’inverno sardo, carne di maiale, fave e lardo, zeppole, orullette (dolci di farina, zucchero e strutto, molto simili alle “chiacchiere”), vino rosso.
- Mamoiada – Mamuthones e Issohadores
- Oranu – Su Bundu
- Ottana – Boes e Merdules
- Lula – Battileddeu
- Orotelli – Sos Thurpos
- Samugheo – Is Mamutzones