Nell’839 il piccolo centro costiero di Amalfi raggiunse l’indipendenza dal Ducato di Napoli liberandosi dal giogo longobardo che era stato assoldato dal Principe Sicardo di Benevento per tenere sotto controllo la città. I mercanti amalfitani furono capaci di realizzare una rete di traffici nel mediterraneo centro-orientale, arrivando a stabilire accordi commerciali con grandi imperi come quello egiziano e quello bizantino. Amalfi ebbe importanti scali sia nel Medio Oriente che nell’Africa mediterranea, tra cui: Costantinopoli, Beirut, Cipro, Alessandria d’Egitto. Le reti di contatti tuttavia penetrarono finanche a Baghdad, la Persia e l’India.
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LOTTA AI SARACENI: TIRRENO SOTTO CONTROLLO
La riconosciuta abilità mercantile degli amalfitani si affiancava a quella non meno importante in campo militare, tanto che furono capaci di bonificare il Tirreno dalle infestanti piraterie saracene e per questo ebbero dai Bizantini l’omaggio di avere l’isola di Capri e mantenere a regime l’ingente traffico commerciale tra centro e est del Mediterraneo.
FACCIA A FACCIA COI GRANDI IMPERI
A terra Amalfi ebbe un controllo geopolitico limitato al fiume Sarno, confine settentrionale, e al Principato di Salerno, confine meridionale. Alla soglia del 1000 Amalfi poteva contare su una stabilità economica e politica in grado di dialogare con i grandi imperi del tempo. Aveva una popolazione di 80 mila abitanti, una moneta d’oro il Tari, un codice marittimo e, in ambito navale, i suoi navigatori perfezionarono l’uso della bussola, già inventata dai cinesi, contribuendo in maniera determinante a diffondere la conoscenza in Europa.
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TROPPO PICCOLA PER SOPRAVVIVERE AI VICINI IN ASCESA
Pochi anni dopo il Mille tuttavia, già nel 1039, cominciarono ad Amalfi lotte intestine per la gestione delle ricchezze e del grandioso potere commerciale che la città aveva saputo produrre e amministrare. Crebbe la rivalità con la vicina Salerno, con cui ebbe alterne vicende conflittuali. Tuttavia fu la potente dominazione normanna del meridione italico a mettere in ginocchio l’indipendenza prima e l’autonomia poi di Amalfi. Nel frattempo in loco emerse l’importanza di Napoli per quanto riguardava il territorio, mentre sul Tirreno il dominio di Pisa e Genova strozzava i traffici: gli amalfitani ridussero così le tratte commerciali al solo mediterraneo occidentale fino a perdere considerevole potere economico e politico nei confronti delle rivali.