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Home » Approfondimenti » Storia » Medioevo » Al-Andalus, la Spagna islamica

Al-Andalus, la Spagna islamica

STORIA MEDIEVALE

di Redazione
in Medioevo, Storia, Storia delle religioni
Tempo di lettura: 4 minuti
Al-Andalus, la Spagna islamica

Il dominio islamico in Europa durante il medioevo riguardò gran parte della penisola iberica, escluse le porzioni più orientali del nord ovest atlantico, e la Settimania, il sud della Francia fino a Marsiglia e al Golfo di Leone.

  • Origine del nome

Al Andalus, dall’ arabo” الأندلس‎”, da cui probabilmente deriverebbe il nome “Andalusia”, è la parola che gli arabi diedero alla parte dell’Europa continentale che riuscirono a conquistare durante la più importante espansione territoriale dell’Impero Islamico. Altre ipotesi legano Al Andalus a “Vandalusia” in riferimento ai Vandali, la popolazione germanica che durante le invasioni barbariche ai danni dell’Impero Romano si andarono a stanziare proprio nella penisola iberica.

I VANDALI 
I Vandali erano una popolazione germanica orientale che, partendo dalle rive della Vistola (Polonia) dilagò in Europa dal II secolo d.C. arrivando, in successive ondate a seguito di pressioni espansionistiche di altri popoli (uno su tutti i Goti), fino alla penisola iberica. Qui, anche grazie ad un accordo con il governatore romano Geronzio che voleva crearsi uno stato indipendente in quell’angolo del continente, i Vandali assieme agli Alani (popolazione iranica che seguì i Vandali nella migrazione verso ovest) si stanziarono e saccheggiarono le popolazioni indigene, diventando stanziali per circa trent’anni, dal 409 al 429 d.C.
In cambio della fedeltà a Roma, i Vandali nel 411 occuparono la porzione centro meridionale della penisola iberica, esclusa dunque la Tarragonese che rimase sotto la giurisdizione diretta dell’Impero. Ma per i barbari la pace non fu duratura: appena cinque anni dopo l’accordo di stanziamento coi romani sopraggiunsero alle loro porte i Visigoti, un popolo germanico di origine scandinava che faceva parte della più generale stirpe dei Goti, la quale, contribuì in maniera determinante alla caduta dell’Impero Romano d’Occidente.

I VISIGOTI 
Incaricati da Roma per cacciare i Vandali dall’Iberia, i Visigoti, presentatisi sul posto con un possente esercito, svolsero l’operazione di distruzione del regno vandalo in due anni, tra il 416 e il 418, distruggendo prima gli Alani e poi i Vandali, quando il re vandalo Fredbal fu sconfitto in battaglia dal re dei Visigoti Walia.

TRA 600 E 700 LE PRIME RAZZIE IN EUROPA 
I musulmani iniziarono le loro incursioni nel continente europeo facendo le prime razzie sulle coste partendo dal Maghreb e attraversando lo Stretto di Gibilterra.

  • Primo attacco alle Baleari bizantine

Il primo vero attacco con assetto militare fu invece portato nel 698, sempre via mare, andando a confrontarsi coi domini bizantini nelle isole delle Baleari. Per questa missione il califfo omayyade ʿAbd al-Malik ibn Marwānqui, mise alla guida della flotta partita dalla Mauritania, il generale yemenita Musa ibn Nusayr .

UNA VENDETTA TRA BIZANTINI E VISIGOTI APRI’ LE PORTE ALL’INVASIONE ARABA IN EUROPA
Dieci anni dopo, nel 708, fu assaltato invece il primo lembo di continente nei pressi di Gibilterra, prontamente respinto dai Visigoti. Seguì nel 710 la prima invasione araba. Questa avvenne grazie alle imbarcazioni messe a disposizione dall’esarca bizantino Giuliano che era governatore di Ceuta, isolato lembo visigoto in territorio africano (ancora oggi enclave spagnola in Marocco, situata davanti all’attuale Gibilterra). Giuliano infatti, sfruttando la voglia di saccheggio degli islamici, offrì loro la propria flotta per attaccare il duca di Betica Roderico, responsabile, secondo lui, di avergli violentato la figlia durante un banchetto. Questa incursione, decisa per vendetta su una volontà politica di un governatore bizantino, aprirà la strada all’invasione islamica della penisola iberica.

A GIBLTERRA IL PUNTO DI SBARCO
Nel 710 il generale arabo Tariq, utilizzando le imbarcazioni messegli a disposizione da Giuliano per l’attraversata dello Stretto di Gibilterra, fece un primo assalto con 7 mila soldati, a cui si aggiunsero altri 5 mila in una seconda incursione. Lo sbarco avvenne proprio a Gibilterra, ai piedi del monte che oggi porta il nome del comandante arabo, monte Tariq.

A GUADALETE IL PRIMO SCONTRO COI VISIGOTI
Nel 711, mentre il grosso dell’esercito visigoto era impegnato a Pamplona per domare una rivolta locale, 5 mila soldati berberi e 7 mila soldati arabi dalle coste atlantiche meridionali risalirono puntando verso Cordova. Dopo aver attutito un primo impatto con i Visigoti, li affrontarono in un secondo tempo a Guadalete, dove furono nettamente vincitori.

GLI EBREI PERSEGITATI DAI CRISTIANI ACCOLSERO I LIBERATORI MUSULMANI
I musulmani, oltre ad approfittare di una conflittualità tra Visigoti e Bizantini, per entrare in Europa trovarono anche l’appoggio degli ebrei che in queste terre subivano da sempre persecuzioni cristiane. Dopo Cordova gli invasori proseguirono l’avanzata fino a Toledo, costringendo i Visigoti a ritirarsi ulteriormente verso nord. Seguì nel 712 una seconda ondata islamica, stavolta ad opera di un esercito di 18 mila uomini guidati da ʿAbd al-ʿAzīz b e da suo padre, Musa. Questo contingente si diresse verso ovest e arrivò a Siviglia.

DA RAZZIA A IMPERO
Da spedizione punitiva dunque, l’incursione arabe si trasformò ben presto in invasione vera e propria. La battaglia finale con i Visigoti avvenne nei pressi di Salamanca (nord-ovest di Madrid) dove uccisero il generale Roderico. Da qui l’avanzata islamica proseguì nel 715 ancora verso nord fino a conquistare Tarragona, sulla costa nord mediterranea a 100 chilometri da Barcellona.

  • LEGGI ANCHE: LE CITTA’ DELL’IMPERO ISLAMICO
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  • LEGGI ANCHE: CARTINA POLITICA DELLA SPAGNA

 

Tag: IslamismoMedioevoPenisola ibericaPortogalloSpagnaVandaliVisigoti
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