- Nome Comune in italiano: Oliena
- Nome Comune in sardo: Uliana
- Comuni confinanti: Dorgali, Orgosolo, Nuoro
- Provincia: Provincia di Nuoro
- Subregione: Barbagia
- Abitanti: 6.542 (censimento 2023)
- Nome abitanti: olianesi
Geografia fisica di Oliena
Oliena è uno dei paesi più grandi e importanti della Provincia di Nuoro. Esso sorge ai piedi del Monte Corrasi (Supramonte di Oliena), nel cuore della subregione della Barbagia, ai confini con la Barbagia di Ollolai, a quasi12 chilometri dal capoluogo di provincia Nuoro e a 29 dalla costa tirrenica nel Golfo di Orosei, Cala Gonone.
Uno dei luoghi naturalistici più affascinanti del territorio di Oliena è certamente la Valle di Lanaitto (o Lanaitho, o Lanaittu) che si trova in continuità territoriale con la località di Gutthidai dove sorgono le antiche fonti de Su Gologone.
Lanaitto (o Lanaittu, o Lanaitho)
A Lanaitto è possibile osservare lo spettacolare paesaggio carisco delle creste del Supramonte, ai confini col territorio di Dorgali che si trova sul lato sinistro e il Supramonte di Oliena, su quello destro e a fondo valle. Qui, la vegetazione mediterreanea di media montagna (terebinto, ginepri secolari, lecci, olivastri) riveste le pendici delle numerose e spettacolari irregolarità del terreno, come guglie, gole, doline e grotte.
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Il bacino idrico di Oliena
Il territorio di Oliena è un’area molto ben fornita sul piano idrico, grazie alla presenza di numerosi corsi d’acqua, sia superficiali che sotterranei.
Ad Oliena, a pochi chilometri dal paese, scorre infatti un tratto del più importante fiume della Barbagia, il Cedrino, che con i suoi 80 chilometri di lunghezza, dal Monte Fumai nel Gennergentu, sfocia ad Orosei in località Foghe ‘e Pizzinna.
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Gutthidai
In località Gutthidai si trova invece la più grande fonte carsica della Sardegna, quella de Su Gologone che ha una portata variabile, tra minima e massima, nei valori di 60 e 8000 litri al secondo (rilevamento 1995).
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La vegetazione nel territorio di Oliena
La vegetazione nel territorio olianese è quella tipica delle terre mediterranee, con la vite e l’ulivo che dominano le zone pianeggianti destinate da secoli alla loro coltivazione. Alle pendici dei rilievi, in particolare di quelli del Supramonte, fanno registrare abbondante presenza i boschi di leccio, querce, lentischio, corbezzolo e ginepro che convivono in alcuni casi con una concentrazione dominante.
Altre piante che caratterizzano il territorio di Oliena sono senz’altro l’agrifoglio, il tasso, l’alaterno e il sorbo.
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La fauna selvatica del territorio di Oliena
Coi suoi 1.463 metri, il Monte Corrasi è la cima più alta del Supramonte ospitava un tempo la grande fauna selvatica della Sardegna, come cervi, daini, grifoni. Oggi, rimangono comunque presenti l’aquila, il muflone, il cinghiale, il gatto selvatico sardo, la martora, la donnola, il ghiro e la lepre.
La vegetazione nel territorio di Oliena
La vegetazione nel territorio olianese è quella tipica delle terre mediterranee, con la vite e l’ulivo che dominano le zone pianeggianti, destinate da secoli alla loro coltivazione. Alle pendici dei rilievi, in particolare di quelli del Supramonte, fanno registrare abbondante presenza i boschi di leccio, querce, lentischio, corbezzolo e ginepro che convivono in alcuni casi con una concentrazione dominante e in altri con una distribuzione più o meno omogenea.
Altre piante che caratterizzano il territorio di Oliena sono senz’altro l’agrifoglio, il tasso, l’alaterno e il sorbo.
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Storia di Oliena
L’area territoria dove attualmente sorge il centro abitato di Oliena è stata occupata da un primo insediamento paraurbano durante l’epoca romana, quando confluirono ai piedi del Corrasi le genti del circondario e trovarono in questo luogo il posto più sicuro dove creare il primo insediamento stabile, da cui germoglierà, lentamente, il paese di Oliena vero e proprio.
Altre località del territorio di Oliena, prima della nascita dell’insediamento inquadrato durante l’epoca romana, già avevano ospitato la presenza dell’uomo che aveva organizzato altri piccoli agglomerati primitivi. In epoca prenuragica e nuragica ad esempio vi erano già stati dei villaggi e degli accampamenti più o meno stabili, come dimostrano le tracce archeologiche rinvenute nella Valle di Lanaitto (Grotta di Corbeddu, il villaggio nuragico di Sa Sedda ‘e Sos Carros).
Questi luoghi, oggi definitivamente esclusi dallo sviluppo urbano, in epoche preistoriche e storico antiche, comunicavano con le aree commerciali della costa sarda, dove Fenici e Punici per primi organizzavano fiorenti empori dove scambiare merci e prodotti provenienti dall’entroterra della Sardegna, tra cui anche il Supramonte di Oliena.
Ad un filone più conservativo e identitario della cultura nuragica, appartiene invece il vicino Villaggio Nuragico di Tiscali, che è ritenuto – forse con eccessivo romanticismo – un tentativo di mantenere l’integrità tribale rispetto alle invadenze straniere (romane prima di tutto).