Origine del termine “Posada”
La parola Posada è di origine spagnola e alcune tracce lessicali riconducibili al termine moderno, già comparivano in alcuni scritti ufficiali nel 1341. Il termine si riferisce alla parola “sosta“, in quanto l’area era conisiderata una tappa intermedia tra centro e nord Sardegna e tra costa ed entroterra.
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Residenza dei giudici
Il Castello della Fava di Posada è uno dei meglio conservati esempi di architettura militare presenti lungo la costa orientale della Sardegna. Si tratta di una fortificazione costruita nel XIII secolo quando Posada era sede di residenza dei Giudici Galluresi e, sporadicamente, vi soggiornò anche Eleonora d’Arborea. Quello che oggi è infatti un piccolo paese di appena 3 mila abitanti, durante il medioevo, era invece un importante centro di confine, spesso al centro di accese lotte per la sua dominazione. Il castello tuttavia non ebbe una storia militare particolarmente interessante, la sua collocazione, definita poco difendibile da molti studiosi di tattica militare medievale, fa supporre che fosse costruito come sede residenziale turistica ante litteram.
Primo sequestro a scopo estorsivo
Quando nel 1410 Arborea, l’ultimo giudicato di Sardegna, cadde definitivamente nelle mani degli aragonesi, Posada venne infeudata dalla Casa di Aragona ai Carroz, conti di Mandas e Terranova (1431), che la elevarono formalmente al rango di Baronia (sebbene lo fosse già
territorialmente, da circa un secolo) ed organizzata come capoluogo di quel raggruppamento dei villaggi di Torpè, Siniscola, Lodè. L’importanza di Posada rimase solo formale e nel corso degli anni successivi visse un progressivo stato di abbandono, da parte degli stessi governanti tanto che nel 1623, a seguito degli innumerevoli episodi di anarchia e delinquenza (tra cui il primo sequestro di persona a scopo estorsivo della storia di Sardegna nel 1477) costrinse il Consiglio del Real Patrimonio d’Aragona a sequestrare il feudo al legittimo titolare, Michele Portugues, responsabile di non aver organizzato alcun sistema difensivo, riscattandone il territorio e destituendolo del titolo.
Torpè annientata dalla peste
Al banditismo e all’incuria si aggiunse il fatto che l’area costiera della Baronia rimase oggetto di intense incursioni saracene (spesso tunisini ed algerini) e barbare che portarono la popolazione a un progressivo indebolimento, tanto che nel 1681, registrò un duplice attacco di peste e malaria che decimò la popolazione (Torpé fu addirittura annientata). Seguirono secoli di anonimato storico, i posadini nel Settecento erano diventati solo pagatori di tasse e fornitori di truppe per eserciti esterni. Nel 1860 infine, la Baronia di Posada fu l’ultimo feudo della Sardegna ad essere riscattato dagli ultimi dominatori.
Trascorso il Settecento quasi esclusivamente nella duplice funzione di pagatrice di tasse e di fornitrice di truppe per eserciti esterni, la Baronia di Posada sarebbe poi stata l’ultimo feudo ad essere riscattato dai Savoia, intorno al 1860, l’ultimo ostacolo alla composizione del Regno d’Italia.
Castello della Fava, origine del nome
La denominazione di castello ”della fava”, pare venga da una leggenda del 1300 secondo cui, una flotta di Turchi, sbarcò sulla costa e pose sotto assedio la città nell’intento di conquistarla per fame. Nel tentativo di ingannare gli invasori, i posadini, fecero mangiare l’ultima manciata di fave rimaste a un piccione, ferendolo leggermente; questo durante il volo cadde nell’accampamento dei Turchi, rivelando lo stomaco pieno di fave ed inducendo gli assedianti a sovrastimare le risorse alimentari degli isolani. Fu così che i Turchi, convinti di non avere nessuna speranza, tolsero l’assedio e lasciarono le coste dell’isola.
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Architettura del castello
Il castello di Posada, è stato realizzato usando conci poco lavorati di pietrame di varia composizione. Presenta attorno una cinta muraria quadrangolare all’interno della quale si trovano una torre a pianta quadrata, con coronamento merlato, e una serie di cisterne.