Venezia raggiunse l’indipendenza dall’Impero Bizantino che, seppur debolmente, controllava parte della penisola italica dopo la caduta dell’Impero Romano d’Occidente, nel 1143. Tale condizione fu possibile mettendosi militarmente faccia a faccia contro i bizantini quando già la piccola città sul mare, nata da una fuga dei Veneti in Laguna per scampare agli Unni nel V secolo, era una certezza commerciale sulle rotte per il Medio Oriente e il Mar Nero.
Venezia, era governata da un’aristocrazia mercantile che non diede alcuno spazio ad altre classi sociali di gestire l’amministrazione della città. Questo perché il commercio sul mare era la principale risorsa economica con cui, chi aveva il denaro, poteva garantirsi i mezzi (navali) per andare in porti lontani dove acquistare e vendere merci.
Venezia fece parte della Quarta Crociata, quella del 1202/1204, che le dette la possibilità di prendere il controllo dei principali porti del Mediterraneo orientale, ovvero Creta, le isole greche sull’Egeo, Cipro, i porti nella Fenicia e in Siria.
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Venezia una volta raggiunta un certo status di ricchezza e di potenza, tra il 1300 e il 1700, giunse a controllare tutto il Veneto e parte della Lombardia orientale fino a Brescia, poi su al nord nel Friuli Venezia Giulia, nell’Istria e in Dalmazia, dove mise sotto il suo dominio una sua vicina rivale, Ragusa dalmata.
Con l’espansione del grande Impero Ottomano Venezia dovette però fare i conti con un potente avversario nel controllo delle rotte orientali; a ciò si aggiunse la nascita dell’epopea coloniale di Spagna e Portogallo che sbilanciò le rotte commerciali, decisamente più lucrose, verso l’Atlantico e le vie occidentali per le Indie e la Cina. Ormai indebolita dunque, anche Venezia non resistete all’impatto con Napoleone Bonaparte e nel 1797 cedette l’indipendenza.
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