- Significato del nome: S’Accovaccada o Sa Covaccada è una parola in lingua sarda che vuol dire: “la copertura”
- Materiale costruttivo: trachite tufacea di colore rosa-grigio
- Dimensioni: 5 x 2,20 (lunghezza per larghezza) . Altezza: 2,10
- Periodo di costruzione: Neolitico recente (3500-2900 a.C.)
- Funzione: loculo collettivo
- Località: Mores, Mielogu. Sardegna nord-occidentale
Dimensioni quasi uniche al mondo
Sa Covaccada è un dolmen in trachite che si trova nel territorio comunale di Mores, Sardegna nord-occidentale, nel cuore della subregione del Mielogu.
L’importanza storico-archeologica di questo monumento è legata a tanti fattori, ma uno di essi è sicuramente la dimensione, che lo pone in una condizione di rarità mondiale, al pari altre tombe megalitiche preistoriche, come l’Ala Safat in Cisgiordania o la Coste-Rouge Hèraulte in Francia.
- LEGGI ANCHE: La domus de janas più grande della Sardegna
Descrizione di Sa Covaccada
Sa Covaccada ha una pianta rettangolare (m 5×2,2), formata da quattro lastre in trachite lavorate a squadra, di cui due laterali, una superiore (18 tonnellate) e una anteriore.
Mancano la lastra quella posteriore e quella copertura che doveva essere la più grande (27 tonnellate).
Al dolmen si accede tramite una piccola apertura anteriore, di m 0,50 x 0,50 che doveva fungere alla introduzione dei defunti.
All’interno si trova la camera funeraria, di 4,18 x 1,4 metri con una nicchia ricavata sulla roccia di sinistra dove probabilmente venivano collocate le offerte e il corredo funerario.
Camera funeraria
4,18 x 1,4
La tomba poteva ospitare più di un cadavere che venivano introdotti solo dopo apposita scarnificazione.
Il pavimento è costituito di roccia affiorante.
Storia di Sa Covaccada
Il dolmen di Sa Covaccada è stato realizzato nel Neolitico recente (3500-2900 a.C.) all’interno della cultura di Ozieri.
dolmen = tomba megalitica
Dalla domus de janas al dolmen
Secondo le ricostruzioni tecnico-scientifiche il dolmen rappresentava una fase di passaggio nell’evoluzione architettonica, in quanto con esso si abbandonava il rito funerario celebrato nelle domus de janas e si passava via via a realizzazioni più grandi, complesse e sopraelevate.
Dal dolmen infatti la cultura preistorica sarda passerà poi al rito della tomba dei giganti.
- LEGGI ANCHE: Tomba dei giganti di Osono
Sepolture più grandi
Con il dolmen si passa così da luoghi di sepoltura ubicati a pochi centimetri da terra direttamente nelle rocce che affioravano dal terreno, le domus de janas, alla realizzazione di costruzioni rialzate (i dolmen), fino al massimo sviluppo in altezza tipico delle tombe dei giganti con l’aggiunta di esedra e stele.
- LEGGI ANCHE:La civilità nuragica