Sardinia Project: la sconfitta della malaria in Sardegna
Nel giugno del 1945, il medico italiano Alberto Missiroli (1883–1951), igienista e malariologo, annunciò pubblicamente che l’Italia sarebbe stata liberata dalla malaria entro cinque anni. La malattia, un tempo attribuita all’aria malsana delle paludi (da cui il nome “mal aria”), rappresentava uno dei principali problemi sanitari del Paese, soprattutto nelle aree rurali e insulari. In Sardegna, l’eradicazione del morbo fu raggiunta nel 1951, attraverso il Sardinia Project.
Anche se non fu possibile eliminare completamente la zanzara vettore Anopheles labranchiae, responsabile della trasmissione all’uomo. Il progetto, finanziato in gran parte dalla Rockefeller Foundation, portò alla registrazione dell’ultimo caso di malaria terzana maligna sull’isola nel 1952.
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Che cos’è la malaria
🌍 Origine e diffusione
Il nome “mal aria” deriva dalla vecchia credenza che fosse trasmessa da aria malsana proveniente dalle paludi. In realtà, la malaria è causata da protozoi parassiti trasmessi all’uomo attraverso la puntura della zanzara Anopheles.
Attualmente colpisce circa 500 milioni di persone ogni anno, con oltre 1 milione di morti. Rappresenta una delle principali emergenze sanitarie globali, diffusa soprattutto in Africa, Asia meridionale, America Latina e centrale.
Nei Paesi dove è stata debellata, è oggi la prima malattia d’importazione.
Gli agenti patogeni
La malaria è causata da 5 tipi di Plasmodium:
- Plasmodium falciparum – Terzana maligna, forma più pericolosa e letale
- Plasmodium vivax – Terzana benigna
- Plasmodium ovale – Terzana benigna
- Plasmodium malariae – Quartana
- Plasmodium knowlesi – Quartana benigna (rara negli umani)
🔄 Il ciclo dell’infezione
L’infezione avviene attraverso la puntura della zanzara femmina del genere Anopheles, che si infetta succhiando sangue da un individuo malarico.
Il plasmodio si sviluppa nell’insetto per alcuni giorni, poi viene trasmesso all’uomo. Nel corpo umano il parassita:
- Entra nel fegato e si riproduce negli epatociti
- Passa nel sangue e infetta i globuli rossi
- Si moltiplica ciclicamente ogni 3 (terzana) o 4 (quartana) giorni
- Può essere assorbito da una nuova zanzara e il ciclo ricomincia

Sardinia Project
La sperimentazione definitiva contro la malaria
🌍 Perché la Sardegna?
Dopo la Seconda Guerra Mondiale, la malaria era ancora presente in tutta la Sardegna, soprattutto nelle aree paludose del Cagliaritano, Campidano, Gallura e Nurra. Gli americani scelsero l’isola come territorio ideale per una campagna di eradicazione totale con il DDT, approfittando dell’insularità e della bassa densità di popolazione.
🔬 Controllo vs Eradicazione
- Controllo: riduzione dei casi – basso costo, tempi indefiniti
- Eradicazione: eliminazione della trasmissione – alto costo, tempi definiti
Il Sardinia Project puntava alla eradicazione: intervento immediato, sistematico, radicale.
🏥 La crisi sanitaria del 1945
Nel 1945 il sistema sanitario sardo era al collasso. I morti per malaria erano passati da 88 (1940) a 527 (1943). I motivi principali:
- Malnutrizione e crisi alimentare
- Fermata delle bonifiche
- Esodo degli sfollati e sovraffollamento
- Scarsità di farmaci
Le ambiguità del Sardinia Project
Il Sardinia Project sollevò sin dall’inizio dubbi e perplessità tra scienziati ed esperti internazionali. Il vero obiettivo dell’intervento fu a lungo oggetto di dibattito:
-
Esperimento sul campo?
Il biologo Marston Bates sollevò il sospetto che si trattasse meno di una misura sanitaria e più di un test di scala globale. -
🌍 “Today Sardinia, Tomorrow the World”
Lo storico Marcus Hall fu ancora più esplicito, sottolineando la natura sperimentale e geopolitica del progetto. -
📉 Scarsa conoscenza del vettore
Il sovrintendente J.A. Logan ammise che, al momento dell’avvio, non si avevano dati attendibili su:-
distribuzione della zanzara Anopheles labranchiae
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comportamento stagionale
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habitat e diffusione locale
-
-
Logica sperimentale della Rockefeller
Secondo gli entomologi della fondazione americana, non aveva senso preoccuparsi degli effetti ecologici prima della sperimentazione, poiché i dati ambientali si sarebbero potuti raccogliere solo “a eradicazione avviata”.

🔄 Il Sardinia Project: cronologia e sfida ambientale
- Nov 1946 – Giu 1947: irrorazione con DDT in 284 comuni (case, stalle, ambienti domestici).
- Apr – Ott 1947: irrorazione di larvicidi (DDT + nafta) nelle zone paludose.
- Estate 1947: corsi di formazione per personale sardo. Dubbi americani sulla selezione tramite raccomandazione politica.
L’Anopheles labranchiae: un nemico difficile
- Specie autoctona presente in Sardegna dal Mesozoico.
- Non legata solo agli ambienti umani: ogni pozza d’acqua poteva ospitare le larve.
- Ambiente inaccessibile: gole, macchia mediterranea, acqua stagnante nascosta.
- Eradicazione molto più complessa che in Brasile o Egitto.

- Guarda anche il sito della Rockefeller foundation
🚫 I latitanti e gli ostacoli alla disinfestazione
Nel 1948 la lotta alla malaria in Sardegna affrontò numerosi ostacoli:
- Richieste sindacali per l’equiparazione salariale
- Assenteismo su larga scala
- Rapine durante i giorni di paga
- Proprietari terrieri contrari all’uso del DDT
- Latitanti armati che impedivano l’accesso alle loro aree
📈 1950: l’anno della svolta
Dati salienti:
- 1.250.000 focolai censiti
- 121 casi nel 1948
- 1.314 casi nel 1949
- 0 casi nel 1950 – la malaria scompare per la prima volta
🌍 La Sardegna nella storia della medicina
“Un successo negativo” – Dean Rusk, Rockefeller Foundation
“Formalmente fallito, ma una vittoria per la salute pubblica” – F.M. Snowden
La malaria oggi nel mondo
- 212 milioni di casi nel 2016
- 70% delle vittime sono bambini sotto i 5 anni
- 292.000 casi nel solo Africa nel 2015
Ultimi casi in Europa
- 2014: ultimo caso autoctono nel Tajikistan europeo
- 2015: nessun caso autoctono registrato

Il DDT: tra rivoluzione sanitaria e allarme ambientale
DDT è l’acronimo di para-diclorodifeniltricloroetano, un composto chimico incolore, idrofobico e altamente tossico per molti insetti.
- Scoperto nel 1939 da Paul Hermann Müller (Premio Nobel 1948)
- Già sintetizzato nel 1873 da Othmar Zeidler
- Effettivo contro pidocchi, zanzare e altri artropodi
- Solubile in grassi e oli, quasi insolubile in acqua
📉 Dai successi alla crisi di fiducia
- 1940-1950: usato in massa contro la malaria (Sardegna, Brasile, Egitto…)
- 1950: FDA (USA) dichiara che i rischi erano stati sottovalutati
- 1962: Rachel Carson denuncia gli effetti nocivi nel libro “Primavera Silenziosa”
- 1972-1978: bandito in agricoltura prima negli USA e poi in Italia
⚠️ Effetti e classificazione attuale
- Possibile cancerogeno secondo IARC
- R40: rischio potenziale per la salute umana
- Può interferire con la riproduzione degli uccelli
🌍 Il DDT oggi
- Dal 2006, l’OMS ne consente l’uso controllato in zone endemiche (Africa, India)
- Considerato parte integrante delle strategie di lotta alla malaria assieme a farmaci e zanzariere
