La Battaglia di Sanluri (in sardo Sa Battalla) rappresenta uno degli episodi più significativi della storia medievale della Sardegna. Il 30 giugno 1409, nei pressi del Castello di Sanluri, si affrontarono l’esercito aragonese e quello del Regno di Arborea, ultimo baluardo di indipendenza sarda contro la dominazione straniera. A guidare le truppe arborensi fu Guglielmo III di Narbona, mentre gli aragonesi, meglio equipaggiati e più numerosi, inflissero una dura sconfitta che segnò l’inizio del declino del regno giudicale.
- Guarda anche l’approfondimento sul Castello di Sanluri

Battaglia di Sanluri – 30 giugno 1409
Scontro decisivo tra il Regno di Arborea e la Corona d’Aragona nei pressi del Castello di Sanluri, ricordato in sardo come Sa Battalla.
Aspetto | Dettaglio |
---|---|
Teatro | Sanluri e campagne circostanti (Bruncu de sa Batalla, vallata di Furtei) |
Forze in campo | Arborensi guidati da Guglielmo III di Narbona vs esercito aragonese |
Esito | Vittoria aragonese; inizio del declino politico-militare di Arborea |
Luoghi chiave | Castello di Sanluri, Castello di Monreale, Flumini Mannu, S’Occidroxiu (“il macello”) |
1) Primo contatto
Scontro iniziale a Bruncu de sa Batalla: l’avanguardia aragonese assorbe l’impatto delle truppe arborensi.
2) Sfonda il cuneo
Il grosso aragonese adotta la formazione a cuneo e spezza lo schieramento al centro, dividendo gli arborensi in due tronconi.
3) Ritirate e assedi
Un gruppo si rifugia nel Castello di Sanluri (mura violate: ~600 fanti uccisi, 300 donne catturate); un altro verso Monreale, che resiste.
4) La stretta a Furtei
Drappello arborense bloccato dalla piena del Flumini Mannu; travolto dalla riserva aragonese (~2.000 uomini) e finito a S’Occidroxiu.
Punti chiave
- Centralità strategica del Castello di Sanluri nello scacchiere Arborea–Aragona.
- Uso aragonese di avanguardia + cuneo + riserva per ottenere la rottura del fronte.
- Perdite gravissime per gli arborensi e impatto politico di lungo periodo sul regno giudicale.
- Toponimi della memoria: S’Occidroxiu (“il macello”) come luogo simbolo dell’eccidio finale.
Nota: la battaglia è ricordata in sardo come Sa Battalla; la tradizione locale la colloca come momento cruciale nel declino del Regno di Arborea.
La Battaglia di Sanluri e la morsa degli aragonesi
Il Castello di Sanluri divenne un obiettivo prioritario per l’esercito aragonese, poiché rappresentava un vero e proprio quartier generale del Regno di Arborea. La sua caduta avrebbe aperto la strada verso il cuore del giudicato, compromettendone definitivamente la resistenza. La strategia militare aragonese prevedeva di concentrare il grosso delle truppe sull’assedio di Sanluri, mentre distaccamenti secondari si dirigevano a ovest verso Villa di Chiesa (l’odierna Iglesias) e a est, nei territori dell’Ogliastra e del Cixerri, con l’obiettivo di conquistare anche il Castello di Quirra.
- LEGGI ANCHE: IL CASTELLO DI MONREALE
- LEGGI ANCHE: IL PARCO AYMERICH DI LACONI

Sanluri fu piegata
Nel 1409 Sanluri era un borgo fortificato, ma non riuscì a resistere all’urto della fanteria aragonese. Il primo scontro avvenne in località Bruncu de sa Batalla, dove le truppe sarde, guidate da Guglielmo III di Narbona, affrontarono l’avanguardia nemica. Dietro di essa avanzava il grosso dell’esercito aragonese, disposto nella classica formazione a cuneo, che riuscì a sfondare il centro dello schieramento arborense, dividendo l’esercito sardo in due tronconi.
Una parte delle forze cercò rifugio nel Castello di Sanluri, ma le mura cedettero all’assalto: seguirono il massacro di circa 600 fanti e la cattura di 300 donne, fatte prigioniere. Un altro contingente si ritirò verso il Castello di Monreale, le cui fortificazioni resistettero all’attacco. L’ultimo drappello fu invece accerchiato nella vallata di Furtei: bloccati dalla piena del Flumini Mannu e impossibilitati a ricongiungersi al borgo, vennero affrontati dalla riserva tattica aragonese, composta da 2.000 soldati. Intrappolati, furono spinti verso l’altura oggi chiamata S’Occidroxiu (il macello), dove vennero sterminati nell’ultimo atto della battaglia.

Dopo la Battaglia di Sanluri capitola anche Iglesias
La Battaglia di Sanluri segnò l’inizio del declino del Regno di Arborea, ma l’esito della guerra con la Corona d’Aragona non fu immediatamente deciso. I Sardi continuarono a resistere. Il 4 luglio 1409 si arrese Villa di Chiesa (oggi Iglesias), ma, nonostante le pesanti conseguenze della disfatta di Sanluri, gli aragonesi non riuscirono a piegare del tutto l’avversario.
Il 17 agosto 1409, nella Seconda Battaglia di Oristano (Segunda Battalla), le truppe arborensi respinsero un violento attacco nella piana tra Sant’Anna, Fenosu e Santa Giusta: lo scontro fu sanguinoso, con circa 6.536 caduti aragonesi, intrappolati nelle paludi.
Sette mesi prima, il comandante aragonese Pietro Torrelles aveva espugnato i castelli di Monreale, Marmilla e Gioiosaguardia, abbattendo le ultime difese periferiche del regno. L’obiettivo rimaneva la conquista di Oristano.
Per il secondo assalto, gli aragonesi ricevettero ingenti rinforzi, organizzati con umiliazione per i sardi proprio nella fortezza di Sanluri. Questa volta evitarono le paludi di Santa Giusta e Fenosu, puntando invece da nord. Il primo obiettivo fu Bosa, centro strategico e porto commerciale fondamentale per Arborea. Nonostante una resistenza tenace, la città capitolò, consentendo agli aragonesi di concentrare tutte le forze su Oristano.
Lo scontro finale, tuttavia, non avvenne: il 29 marzo 1410, fuori dalle mura, presso San Martino, Leonardo Cubello firmò la resa della città e di tutta l’Arborea storica. Secondo alcuni studiosi, si trattò di un atto di tradimento.
