Fordongianus è oggi un piccolo comune della provincia di Oristano (950 abitanti) che si trova nella regione storica del Barigadu. La storia delle sue origini risale all’epoca romana, quando la Sardegna era ancora in corso di romanizzazione e alcune zone rimanevano fuori dal controllo dell’Impero. L’antico nome di Fordongianus è infatti “Forum Traiani” dove “Forum” sta per luogo di incontro delle ambascerie di Roma e della vicina Barbagia l’ultima zona della Sardegna che resisteva alla dominazione romana. Fordongianus è situato sulla sponda sinistra della valle del Tirso e sorge sui resti dell’antica sede fortificata che fin da allora fu un centro rinomato per le sue terme, che sfruttavano una fonte naturale di acqua calda e curativa.
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EMPORIO TRAIANO
La Valle del Tirso era in età romana una località geografica molto strategica perché era la naturale via di penetrazione dalla pianura all’entroterra barbaricino che con le sue aspre montagne rendeva difficile stabilire dei collegamenti. Forum Traiani era dunque punto di contatto tra i due diversi mondi quello nuovo del dominatore romano e quello della Sardegna più autoctona e indigena.
A Fordongianus si effettuavano anche scambi commerciali e soprattutto si usufruiva sin da allora delle acque termali: il rinvenimento di due statue del dio Bes, divinità legata ai culti salutiferi, e la recente scoperta di un piccolo spazio sacro dedicato alle ninfe, divinità delle acque testimoniano la sacralità riconosciuta al posto e alle sue risorse naturali.
LE TERME
Le acque termali di Fordongianus sono sgorgano ad una temperatura di 56 °C per tutto l’anno e oggi come allora avevano effetti benefici sull’organismo in particolare di tipo immunologico.
L’ORGANIZZAZIONE DEGLI SPAZI
Ancora oggi sono presenti i resti di tre ambienti: il calidarium, il tiepidarium, il frigidarium, coperti da un tetto sostenuto da archi che univano tra loro le varie vasche, creando delle volte a botte. Sui bordi delle vasche sono incisi dei disegni che rappresentano le ninfe che erano le divinità dell’acqua. Il pavimento era fatto a mosaico (rimangono alcune tracce) e il soffitto delle vasche era fatto con pasta vitrea azzurra per ricordare il riflesso dell’acqua. L’accesso alle terme era probabilmente a sud, dove si apriva un’ampia piazza lastricata, delimitata da una scalinata. In un’area vicina all’attuale centro abitato è stato rinvenuto l’anfiteatro, vicino alla necropoli tardo-antica sulla quale fu edificata nell’XI secolo la chiesa di San Lussorio.