Durante le campagne di scavo del 1955 presso la Grotta di San Giovanni, dirette dal paleontologo italiano Alberto Carlo Blanc, grande scopritore di testimonianze umane primitive nell’Agro Pontino (trovò il cosiddetto canale delle Acque Alte, detto anche “Canale Mussolini“), fu rinvenuto lo scheletro incompleto della più grande lontra mai esistita, battezzata in ricordo dell’evento proprio Megalenhydris Barbaricina.
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Se pochi giorni prima, negli scavi della vicina grotta costiera di Tziu Santoru (Cala Gonone), furono rinvenuti un focolare con pezzi di carbone e ossa bruciate di megaceros cazioti, un cervo endemico di 150.000-120.000 anni fa, probabilmente finito in pasto ai primi abitatori della Sardegna, dalla grotta di San Giovanni, nei pressi della più nota Ispingoli, fu invece portato alla luce lo scheletro parziale di Megalenhydris Barbaricina, una specie di lontra glaciale che poteva raggiungere dimensioni anche doppie rispetto a quelle degli attuali esemplari.
La Lontra marina comune
La Lontra marina comune, denominata anche Enhydra lutris, è il mustelide più grande attualmente presente in natura, il suo peso varia da 14 a 45 kg e la sua presenza, un tempo diffusa in tutto il mondo, si registra ormai in areali circoscritti, come le coste nord orientali del Pacifico (California, Alaska, Oregon), dove, in certi casi, con adeguate politiche di salvaguardia è stato possibile portare gli esemplari da 50 a 3000 capi in meno di cinquant’anni.
La Enhydra lutris è parente della
MegalenhydrisBarbaricina trovata a Dorgali
La Lontra barbaricina aveva dimensioni superiori alla attuale Pteronura brasiliensis (2,4 metri di lunghezza contro 1,5) la più grande lontra oggi esistente in natura capace di competere con giaguari e caimani.
Megalenhydris Barbaricina, grande mangiatrice
La specie che visse in Sardegna convisse nello stesso areale della Foca Monaca, anch’essa già presente nel Pleistocene Superiore, tra i 70 e i 10 mila anni fa. Si trattava di un carinvoro di eccezionale voracità, come dimostrano le misure dei reperti rinvenuti in Sardegna, quali la mandibola, una parte dei denti e delle falangi, il femore, alcuni resti dello scheletro assiale, poche vertebre, le zampe posteriori, parte del cranio delle costole e delle pelvi.
Questa lontra si differenziava dagli esemplari oggi presenti in natura, oltre che per le dimensioni anche per l’aspetto della coda, molto appiattita.
Numeri a confronto
Alcune specie di Lontra a confronto di peso (stime) con la presistorica rinvenuta a Dorgali:
- La Lontra marina comune, Enhydra lutris: 14 a 26 kg
- La Lontra brasiliana, Pteronura brasiliensis: 22 a 32 kg
- La Lontra barbaricina, MegalenhydrisBarbaricina: 35 – 48 kg