La Stazione ferroviaria di Arzana fa parte della storica tratta Mandas-Arbatax e fu realizzata su iniziativa della Società Italiana per le Strade Ferrate Secondarie della Sardegna nel 1894. Si tratta di uno dei luoghi di maggior interesse storico, naturalistico e paesaggistico della Sardegna centro-orientale, perché è da questo passaggio che, i pittoreschi locomotori LDe con carrozza V2D, dopo aver costeggiato il Gennargentu fino a 800 metri di altezza, aver bypassato piccoli ponti, strettissime gallerie e improbabili curve al limite di angolazione perché ricavate in un ambiente naturale tutt’altro che confacente a infrastrutture ferroviarie, si fermano ad Anulù, a San Girolamo e poi a Niala, per andare a collegare gli abitati di Ussassai e Gairo Taquisara (un tempo capolinea della diramazione per Jerzu) e quindi aver lambito l’Alto Flumendosa, si butta finalmente verso il mare, non prima di aver girato a 360° nell’elicodiale di Pitzu ‘e Cuccu.
FINE ‘800: ROMPERE L’ISOLAMENTO DEL GENNARGENTU
Quando nel 1879, con la legge De Pretis (Agostino De Pretis, fu Ministro dei Lavori pubblici nel 1862 e nove volte presidente del Consiglio del Regno d’Italia dal 1876 al 1887), fu dato il via al finanziamento della rete ferroviaria della Sardegna, con l’obiettivo di collegare il centro dell’isola alle coste, Arzana e il suo territorio, furono da subito individuati come sede logistica di un possibile passaggio, perché l’Ogliastra costiera e il Gennargentu dovevano essere messi in comunicazione diretta anche servendosi dell’importanza storica di Villagrande e Tortolì che si avviavano a diventare centri a vocazione commerciale. Sullo sfondo di questo progetto vi era quello di dar sfogo all’industria siderurgica e sopratutto a quella del legname che proprio in quegli anni aveva inquadrato la Sardegna come uno dei principali giacimenti nazionali. Si scelse così per l’installazione di treni a scartamento ridotto, cioè con binario da 0,95 cm, che era la soluzione più adatta alle linee ferroviarie destinate al commercio più che al trasporto passeggeri.
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DALLA SICILIA I CAPIMASTRO
Vista la enorme arretratezza culturale delle maestranze locali, che fino ad allora e per lunghi secoli di storia che affondano nelle viscere della civiltà nuragica, si era occupata soprattutto di allevamento del bestiame, per realizzare i collegamenti ferroviari dell’Ogliastra, occorreva avere personale capace di saper realizzare determinati lavori di elevato valore ingegneristico che si dovevano confrontare con un’orografia niente affatto ospitale. Occorrevano pertanto muratori specialisti in grado di costruire stazioni, gallerie, ponti, case cantoniere e numerose altre infrastrutture necessarie per aprire un passaggio ai treni nelle anguste montagne della Sardegna, dove la natura si era da sempre impadronita di tutti gli spazi. Da Caltanissetta giunsero così i capimastro che impartirono alle manovalanze locali lezioni pratiche sull’uso della calce, dell’escavazione di rocce per l’apertura di gallerie e sulla scelta di materiali reperibili in loco, adatti a posare i binari.
LA STAZIONE OGGI
La Stazione ferroviaria di Arzana si trova a oltre 850 metri di altezza e si compone di un caseggiato storico appena ristrutturato che ospita la Sala d’Aspetto, il Magazzino Merci e un piccolo bar. Per quanto riguarda la linea ferroviaria, trovano ancora spazio, oltre al binario corrente per il passaggio del treno, anche quello morto per lo stazionamento temporaneo di treni, vagoni e mezzi di manutenzione.
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IL TRENINO VERDE
Nella Stazione Ferroviaria di Arzana fa tappa il Trenino Verde, il servizio turistico che ogni anno, dalla primavera all’autunno (vedi programma 2016), porta migliaia di visitatori lungo la tratta storica della linea Arbatax-Mandas. L’itinerario si svolge a bordo di mitiche locomotive a vapore o diesel che trainano carrozze passeggeri da cui è possibile ammirare lo spettacolare paesaggio dell’Ogliastra più interna.
PERCORSO DA FAVOLA
Partendo da Arbatax, il Trenino Verde incontra tra gli altri i territori di Girasole, Villagrande, Elini, Arzana, Ilbono e Lanusei. Tra gli angoli di maggior interesse paesaggistico vi sono:
- la catena del Gennargentu che si specchia sulle acque del Lago Flumendosa;
- la formazione calcarea del tacco per eccellenza “Perda Liana” (Gairo);
- i paesi di Ussassai e Ulassai; la foresta secolare di Montarbu (Seui).