Codrongianos è il paesino di 1400 abitanti a pochi chilometri da Sassari, arrampicato sui colli del Logudoro. Si tratta di una località tra le più interessanti del nord Sardegna, sia per la sua storia che per il patrimonio artistico e architettonico che il suo ricco territorio offre ai suoi visitatori. L’attrazione più nota è sicuramente la Basilica di Saccargia, una delle chiese romaniche più note della Sardegna, ma Codrongianos si trova al centro di un territorio fortemente abitato già dal II millennio a.C., durante l’età del bronzo. Lo testimoniano la presenza di resti di ben 57 nuraghi e poi, nella successiva epoca romana, fu presidio dell’antica strada che collegava la Sardegna da capo a capo e conduceva da Karalis (Cagliari) a Turris Libisonis (Porto Torres). Per questo scopo fu edificato il Castrum Gordianus, nome che nel corso dei secoli muterà in Codrongianos. Il paese fu quindi in origine un accampamento militare, ma ben presto, il fertile territorio che si espandeva nella rigogliosa pianura del nord Sardegna si prestò anche ad altre attività , prima fra tutte l’allevamento del bestiame, con tanto di vacchiera per la distribuzione dei derivati dell’allevamento.
L’IMPRONTA MILITARE SUL MODERNO RETICOLO URBANO
L’organizzazione logistica dell’accampamento fu però il seme da cui nacque il reticolo urbano e si sviluppò il resto dell’abitato. Il Castrum era infatti organizzato su due livelli: in cima vi era l’accampamento vero e proprio, a valle rimanevano i pascoli. Da qui derivano anche le denominazioni successive dei quartieri, ancora presenti nella parlata locale: Codronzanu e Subra e Codronzanu de Josso. Oggi la prima costituisce la parte moderna del paese, mentre nella zona sottostante, si è sviluppato il centro storico.
LA CHIESA DI SAN PAOLO
La chiesa di San Paolo si trova nella parte bassa del paese e risale al XII secolo. A livello architettonico è la risultante di una ricostruzione settecentesca. Come nella ben più nota Basilica di Saccargia si basa su una struttura romanica con impianto a navata unica, volta a botte e lunettata con sottarchi. In cima, il campanile, ricostruito nel 1767, si erge a pianta ottagonale e contribuisce in maniera determinante a dare un tono paesaggistico di pregio a tutto l’abitato. All’interno della chiesa infine, si trovano, tra i vari quadri di interessante valore artistico, quello che campeggia sull’altare maggior e rappresenta la Conversione di S.Paolo.
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