Mamoiada è un piccolo centro della Barbagia di Ollolai (circa 2.600 abitanti), adagiato a 644 m s.l.m. tra rilievi granitici e campagne fertili. Si trova a 17 km da Nuoro, in un territorio ricco di corsi d’acqua che, fin dall’antichità, hanno favorito insediamenti umani e attività agro-pastorali.
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📍 Mamoiada Storia & Geografia
Barbagia di Ollolai · Provincia di Nuoro
Piccolo centro della Barbagia di Ollolai, noto per le maschere del Carnevale arcaico (Mamuthones e Issohadores)
e per un patrimonio storico che unisce tracce preromane, romane e medievali.
🗺️ Geografia
- Altitudine: ~644 m s.l.m.
- Abitanti: ~2.600
- Distanze: 17 km da Nuoro (capoluogo)
- Territorio: rilievi granitici, campagne fertili
- Idrografia: area ricca di corsi d’acqua
⛰️ Età preistorica e preromana
- Frequentazioni umane sin dall’epoca preromana
- Sa Perda Pintà (Stele di Boeli): lastra alta ~2,70 m con
cerchi concentrici e coppelle - Affinità iconografiche con reperti di area celtica e Corsica (contatti/influssi ipotizzati)
🏛️ Età romana
- Presidio lungo la direttrice Ulbia–Caralis
- Base logistica per operazioni verso la Barbagia
- Toponimi locali: Su Astru (< Castrum), Su Antaru Vetzu (“la vecchia fonte”)
🕍 Medioevo – Età moderna
- Giudicato di Arborea: appartenenza in età medievale
- Dominazione aragonese (XV secolo)
- 1604: assegnazione al Ducato di Mandas
- Architetture sacre: Chiesa di Loreto (1600, cupola affrescata);
Santuario SS. Cosma e Damiano con umbissìas (alloggi per pellegrini)
🎭 Identità & Tradizioni
- Mamuthones e Issohadores: Carnevale arcaico
- Tradizione agro-pastorale e artigianato locale
- Riti e festività legati al ciclo dell’anno
Radici antiche: dagli insediamenti nuragici alla comunità di oggi
Il paesaggio attorno a Mamoiada è costellato di testimonianze della civiltà nuragica: nuraghi, tombe e reperti che raccontano una presenza millenaria. Questo patrimonio archeologico dialoga ancora oggi con la vita del paese, tra vigneti, artigianato e tradizioni.
Una tradizione carnevalesca unica
Mamoiada è conosciuta in tutto il mondo per aver custodito intatta una tradizione carnevalesca arcaica e primordiale, dove simboli pagani e influssi paleocristiani si intrecciano.
Protagonisti assoluti sono i Mamuthones e gli Issohadores: figure rituali che animano le uscite invernali e il Carnevale, rendendo Mamoiada una meta imprescindibile per chi vuole scoprire l’anima profonda della Sardegna.
La storia celtica
Già in epoca preromana, il territorio di Mamoiada era frequentato da insediamenti umani che hanno lasciato testimonianze di grande interesse archeologico e antropologico. La fertilità della terra e la posizione favorevole hanno reso quest’area abitata fin dall’antichità.
Il reperto più celebre è Sa Perda Pintà (“la pietra dipinta”), nota anche come Stele di Boeli: una lastra alta 2,70 metri incisa con cerchi concentrici e coppelle, interpretati come simboli legati a eventi storici, rituali o leggendari.
La somiglianza con reperti analoghi rinvenuti in Scozia, Irlanda, Galles, Bretagna e Corsica fa ipotizzare che anche in Sardegna possano esserci stati influssi o contatti con la cultura celtica, testimoniando l’ampiezza delle connessioni culturali del mondo antico.
Roma fonda un presidio militare
Con l’arrivo dei romani, Mamoiada assunse un ruolo strategico grazie alla sua posizione centrale lungo la strada che collegava Ulbia (Olbia) a Caralis (Cagliari). Qui fu istituito un presidio militare, utilizzato come base logistica per le spedizioni e le incursioni contro le popolazioni barbaricine, ostili al dominio romano.
Alcuni toponimi conservano memoria di quell’epoca:
-
il quartiere “Su Astru”, derivato da Castrum, termine latino per presidio;
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la fontana “Su Antaru Vetzu” (“la vecchia fonte”), situata al centro dell’omonimo rione.
Queste tracce confermano l’importanza di Mamoiada già in età antica, come punto di incontro tra diverse civiltà e culture.
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Dal Giudicato di Arborea alla dominazione aragonese
Nel periodo medievale Mamoiada fece parte del Giudicato di Arborea, uno dei più importanti regni giudicali della Sardegna. Successivamente, nel XV secolo, il paese passò sotto la dominazione aragonese, come gran parte del centro dell’isola.
Il Ducato di Mandas
Nel 1604 Mamoiada fu assegnata al Ducato di Mandas, entrando così a far parte delle terre amministrate dai nobili spagnoli. Questo periodo vide l’influenza delle istituzioni ecclesiastiche e nobiliari nella gestione del territorio e nella vita quotidiana della comunità.
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Le chiese di Mamoiada
La stratificazione storica del paese è oggi testimoniata dalle numerose chiese presenti nel centro abitato e nelle campagne circostanti. Tra le più significative:
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la Chiesa di Loreto (1600), caratterizzata da una cupola affrescata;
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il Santuario dei Santi Cosma e Damiano, circondato da decine di piccoli alloggi per i pellegrini, le cosiddette “umbissìas”, tipico esempio di architettura religiosa sarda legata ai culti comunitari.
Questi edifici religiosi sono ancora oggi luoghi di riferimento culturale e spirituale, legati alle tradizioni e alle feste popolari di Mamoiada.







