Le Carceri Borgia sono uno dei luoghi storici più significativi di Ozieri, tappa imperdibile per chi vuole scoprire il ricco patrimonio storico, archeologico e architettonico della città. Aperte nel 1769, queste prigioni facevano parte del Castello di Corte appartenuto alla nobile famiglia Borgia, venendo successivamente inglobate nel Palazzo di residenza. La loro storia racconta secoli di giustizia e vita cittadina, offrendo oggi un’affascinante testimonianza del passato.
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I Borgia a Ozieri – Scheda Storica
La famiglia Borgia, di origine aragonese e nota per aver dato i natali a papa Alessandro VI, ebbe un ruolo centrale nello sviluppo di Ozieri e del nord Sardegna. Possedeva la Contea di Oliva, che includeva 35 ville e aveva come capoluogo Ozieri, dove il conte stabilì la propria residenza. Dopo un periodo di prosperità legato al commercio dello zucchero, i Borgia puntarono sul controllo diretto delle rendite sarde. Succeduti ai Centelles, avviarono opere pubbliche che trasformarono Ozieri da villaggio pastorale a centro urbano di rilievo.
Caratteristica | Dettaglio |
---|---|
Origine | Aragonese |
Territorio principale | Contea di Oliva (35 ville, capoluogo Ozieri) |
Epoca di maggiore influenza | XV – XVII secolo |
Attività economiche | Commercio dello zucchero, rendite agricole e territoriali |
Contributo storico | Opere pubbliche e sviluppo urbano di Ozieri |
Celle e testimonianze della detenzione
Le Carceri Borgia di Ozieri, operative fino agli anni ’70 del Novecento, rappresentano un importante frammento di storia locale. Non si tratta di un grande complesso, ma di un piccolo piano terra umido e oggi segnato dall’incuria, un tempo fulcro della giustizia cittadina.
Utilizzate intensamente tra il XVI e il XVII secolo, queste prigioni accolsero in seguito detenuti per reati minori come ubriachezza, molestie o piccoli furti. Ancora oggi, sulle pareti di alcune celle, sono visibili graffiti e incisioni lasciati dai carcerati per contare i giorni che li separavano dalla libertà.
L’accesso avviene dalla piazza del Palazzo, tramite un ingresso laterale che conduce a un corridoio e a sei ambienti principali: due celle maschili, una femminile, la cella di rigore e il cortile, dove venivano eseguite le condanne a morte. Dal cortile si raggiunge anche la cella di isolamento, luogo simbolo della durezza della detenzione dell’epoca.

La dura vita dei detenuti nelle Carceri Borgia di Ozieri
Nelle celle maschili delle Carceri Borgia di Ozieri, le condizioni erano volutamente dure: una piccola apertura, un semplice orinatoio e tavolacce inclinate che impedivano un riposo confortevole, costringendo i prigionieri a notti insonni.
I pasti venivano passati dall’esterno tramite una stretta apertura detta “gabella”. La distribuzione del cibo seguiva le spietate regole interne dei detenuti: i più forti spesso si appropriavano delle razioni, lasciando i più deboli senza nutrimento. Non era raro, quindi, che si verificassero morti per fame all’interno della prigione, testimonianza estrema della durezza della vita carceraria in epoca passata.
Gli ambienti originali delle Carceri Borgia di Ozieri
Gli ambienti delle Carceri Borgia conservano ancora gran parte delle caratteristiche originarie, offrendo una preziosa testimonianza dell’architettura carceraria storica. Le stanze presentano aperture e infissi originali, pavimentazioni in grandi lastroni di pietra e finestre protette da una triplice inferriata, pensata per impedire ogni tentativo di fuga. Questo stato di conservazione rende il sito un raro esempio di prigione storica ancora leggibile nella sua conformazione autentica.
Condanna per impiccagione
La detenzione era dunque una vera e propria tortura. Le condanne a morte erano numerose, anche 15 all’anno. L’esecuzione avveniva con l’uso della forca: alla parete antistante l’ingresso era allestito il patibolo sul quale venivano eseguite le impiccagioni, fissando verticalmente due pali di legno e uno orizzontale su cui assicurare il capestro.
Detenzione e condanne a morte nelle Carceri Borgia di Ozieri
La vita all’interno delle Carceri Borgia era una vera e propria tortura. Le condizioni di prigionia, già durissime, si accompagnavano a un elevato numero di condanne a morte, che potevano arrivare fino a 15 all’anno. Le esecuzioni avvenivano per impiccagione: di fronte all’ingresso del carcere veniva allestito il patibolo, costituito da due pali di legno verticali e una trave orizzontale su cui era fissato il capestro. Questa pratica, crudele e pubblica, rappresentava un monito per la popolazione e un simbolo del rigore punitivo dell’epoca.

I Borgia a Ozieri: dalla Contea di Oliva alla residenza nobiliare
La potente famiglia Borgia, di origine aragonese e di cui fece parte anche papa Alessandro VI, ebbe un ruolo di rilievo nella storia di Ozieri e del nord Sardegna. In possesso di ampi territori nell’isola, tra cui la Contea di Oliva con ben 35 ville e capoluogo Ozieri, il conte stabilì qui la sua residenza. Inizialmente, la prosperità dei Borgia derivava soprattutto dal commercio dello zucchero, ma con il declino di questa attività la famiglia si concentrò sul controllo diretto delle rendite sarde, trasformandole nella principale fonte di entrata. Succeduti ai Centelles nella gestione di Ozieri, i Borgia promossero opere pubbliche e contribuirono a trasformare il villaggio da semplice insediamento pastorale in uno dei più importanti centri urbani del nord Sardegna.
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