Il rovo, la pianta spinosa con fusti aerei pentagonali che possono superare i 6 metri di lunghezza e sono provvisti di spine arcuate, è una pianta che resiste bene anche all’inverno, conservando gran parte del patrimonio fogliario dal caratteristico colore scuro, di forma ellitica e con margine seghettato. I fiori possono essere bianchi o rosa con dimensioni comprese tra i 10 e i 15 mm. La fioritura compare all’inizio dell’estate e sul finire della stessa (agosto/settembre) produce i più noti frutti di bosco: le more. Un piccolo frutto totalmente commestibile, dal colore rosso che diventa nerastro a maturità raggiunta.
Quattro specie di rovi: il più raro nel Limbara
In Sardegna il rovo è presente ovunque e conserva da sempre una dominanza assoluta nel paesaggio rurale sia costiero che interno, prediligendo i terreni umidi e incolti. È presente anche in quasi tutta l’Europa, così come in Nord Africa e nell’Asia meridionale. Nelle Americhe e in Oceania invece è stata impianta dall’uomo. In Sardegna, oltre al “Rovo Comune“, esiste pure il “Rovo di Arrigoni” concentrato nel Goceano sui monti di Bono (Sassari); il “Rubus Pignottii” circoscritto in un areale ancora più ristretto (Laconi) e, non ultimo, il “Rovo del Limbara” che si trova solo sul Monte Limbara in Gallura.
Molto infestante:
resiste anche agli incendi
Il rovo è considerato una pianta infestante che si diffonde rapidamente e si eradica con difficoltà : il taglio e addirittura l’incendio risultano inefficaci. E gli erbicidi danno scarsi risultati. Predilige stare al sole perché è una pianta eliofila, cioè vegeta bene alla diretta e forte luce del sole. Non tollera dunque l’ombra degli alberi e predilige i margini dei boschi, le siepi, le macchie e lungo i sentieri. In Sardegna si utilizza assai per delimitare proprietà con funzione principalmente difensiva, oppure nella formazione di corridoi ecologici per determinati animali.
Può impedire
lo sviluppo arboreo
Il rovo si trova spesso in compagnia della vitalba (o vite bianca) con cui forma delle barriere intransitabili a discapito anche della vegetazione arborea che viene aggredita e soffocata. La diffusione di questo fenomeno indica che l’intervento umano nello stato di manutenzione del bosco è insufficiente.
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La mora di Sardegna
- Gli impieghi in cucina
La mora è dunque il gustosissimo frutto prodotto dal “Rovo Comune” e utilizzato sia come frutta fresca, ad insalata con bottarga, sedano e menta che soprattutto nella preparazione di marmellate di cui in Sardegna, esiste una lunga ed estesa tradizione. Altri impieghi in cucina sono l’utilizzo della mora come guarnizione di dolci, oppure negli yogurt e nella gelateria artigianale. Non mancano sciroppi, vino e acquavite.
Caratteristiche nutrizionali della mora
La mora è un frutto di bosco noto anche in erboristeria per le sue proprietà lassative e astringenti. Dal punto di vista nutrizionale è carente di vitamina A e C, ma presenta altre interessanti proprietà . Il gusto varia dal dolce all’acidulo.
Cento grammi di more fresche contengono:
- 52 kcal,
- 0,7 gr di proteine,
- 0,4 gr di lipidi,
- 12,8 gr di glucidi,
- 32 mg di calcio,
- 0,6 mg di ferro,
- 21 mg di vitamina C