L’Ardia di Sedilo si svolge ogni anno il 6 e 7 luglio, ed è una delle manifestazioni più suggestive e conosciute della Sardegna. Si tratta di una spettacolare corsa rituale a cavallo, che ripercorre tre tappe fino al santuario dedicato a San Costantino Imperatore (in sardo Santu Antinu).
La celebrazione affonda le radici nella storia e nella leggenda: secondo la tradizione, l’imperatore Costantino I, prima della decisiva battaglia di Ponte Milvio (312 d.C.) contro l’usurpatore Massenzio, ebbe due visioni. La prima fu una croce luminosa con la scritta in hoc signo vinces (“con questo segno vincerai”); la seconda, lo stesso Cristo che lo invitava a incidere quel simbolo sugli scudi dei soldati. La vittoria sancì il suo ruolo di imperatore e il trionfo del Cristianesimo nascente.
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📜 Scheda · L’Ardia di Sedilo
La corsa rituale dedicata a San Costantino Imperatore, simbolo di fede, coraggio e tradizione comunitaria.
📍 Dove e quando
Sedilo (OR) · 6 e 7 luglio di ogni anno
⚔️ Origini
L’Ardia rievoca la vittoria di Costantino I nella battaglia di Ponte Milvio (312 d.C.) contro Massenzio, ispirata dalle celebri visioni del segno della croce con la scritta “in hoc signo vinces”.
✝️ Significato religioso
La corsa è dedicata a San Costantino Imperatore (in sardo Santu Antinu) e rappresenta la vittoria della fede sul paganesimo.
🐎 La corsa
Decine di cavalieri si lanciano in una discesa impetuosa verso il santuario, distribuiti in tre tappe, guidati dal “primo” cavaliere che apre la strada. La manifestazione è seguita da migliaia di fedeli e turisti.

Dall’Editto di Milano all’Ardia di Sedilo: il culto di Costantino in Sardegna
Nel 313 d.C., l’imperatore Costantino emanò il celebre Editto di Milano, che sancì la libertà di culto per tutti i cittadini dell’Impero romano e pose fine alle persecuzioni contro i cristiani. Questa svolta politica fu decisiva per la diffusione del Cristianesimo, che dopo la sua morte si radicò nei principali culti popolari dell’Europa romana, includendo anche la Sardegna.
Tra le tradizioni a lui dedicate spicca la suggestiva Ardia di Sedilo, corsa a cavallo che esprime la devozione della comunità locale attraverso la temerarietà e il coraggio dei suoi cavalieri. Oggi l’Ardia è riconosciuta come una delle manifestazioni tradizionali più celebri della Sardegna, capace di unire culto religioso, spettacolo folkloristico ed emozione sportiva in un evento unico nel suo genere.
I capicorsa e gli stendardi benedetti: cuore del rito dell’Ardia
Il rito della corsa dell’Ardia di Sedilo prende avvio quando i tre capicorsa si radunano con gli altri cavalieri davanti alla casa parrocchiale. Qui ricevono dal sacerdote i tre stendardi benedetti, detti Sas Pandelas: il primo giallo oro, il secondo rosso e il terzo bianco.
La scelta del capocorsa (prima pandela) viene stabilita mesi prima dal parroco, seguendo l’ordine cronologico d’iscrizione annotato in un registro parrocchiale. A lui spetta il compito di guidare l’Ardia, affiancato da due cavalieri da lui designati: la segunda pandela e la terza pandela. Tutti gli altri partecipanti, detti sas iscortas (le scorte), hanno il ruolo fondamentale di proteggere il capocorsa, impedendo che venga superato dagli altri cavalieri, i quali rappresentano simbolicamente la paganità che tenta di ostacolare la fede.

Il significato dell’Ardia: fede, protezione e simbolismo
Il superamento della prima pandela simboleggia la vittoria del paganesimo sul Cristianesimo, e per i cavalieri rappresenterebbe un gravissimo affronto. Non a caso il termine “Ardia” deriva dal verbo sardo bardiare, che significa “proteggere, fare la guardia”. Dopo la consegna degli stendardi, i cavalieri, guidati dal parroco e dal sindaco e accompagnati da banda musicale e fucilieri, percorrono le vie di Sedilo per raggiungere il santuario di San Costantino, situato nelle campagne immediatamente fuori dal paese.
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Il via della corsa dopo la benedizione a Su Frontigheddu
Giunti a Su Frontigheddu, promontorio che domina l’ingresso al santuario, i cavalieri attendono la benedizione del parroco. Poi, in modo improvviso e inatteso, la prima pandela lancia il proprio cavallo al galoppo, dando inizio alla corsa seguita dagli altri. L’Ardia si svolge prima su un terreno impervio e poi all’interno dell’area sacra, dove i cavalieri compiono intorno alla chiesa da cinque a sette giri, fino a precipitarsi verso sa muredda, il muretto circolare con la croce al centro. La manifestazione si conclude quando il gruppo ripercorre il tratto che separa sa muredda dal santuario, tra grida, spari e l’entusiasmo della folla.






