L’Idrovora di Sassu e l’Idrovora di Luri sono due strutture fondamentali per la bonifica della piana di Terralba. Un tempo, quest’area era una vasta zona paludosa, infestata dalla malaria, che ostacolava gravemente lo sviluppo economico e sociale del territorio. Oggi, invece, si presenta come una terra fertile e operosa, frutto di un imponente intervento di trasformazione ambientale.
Nel giro di pochi decenni, grazie alla bonifica, il territorio cambiò radicalmente volto: la sua economia cominciò a fiorire, soprattutto per effetto dello sviluppo dell’agricoltura e dell’allevamento. Inoltre, alcuni prodotti agroalimentari della zona hanno raggiunto, col tempo, livelli di eccellenza riconosciuti anche oltre i confini dell’isola.
In definitiva, la bonifica di Terralba rappresenta uno dei più significativi esempi di trasformazione ambientale e sociale della Sardegna contemporanea. Si tratta, infatti, di un esempio concreto di come la lotta alla malaria, unita a una pianificazione agricola lungimirante, abbia contribuito al riscatto di un’intera comunità.
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Idrovora di Sassu e Idrovora di Luri: la bonifica nella Sardegna fascista
La bonifica della piana di Terralba rappresenta un raro esempio in cui la politica del regime fascista si mostrò attenta ai bisogni concreti della popolazione. L’intervento prese forma attraverso impianti tecnologici avanzati progettati per prosciugare le paludi e trasformare quei terreni malsani in suoli fertili e aree edificabili.
A distanza di oltre ottant’anni, sono ancora visibili due straordinarie testimonianze di quell’epoca: l’Idrovora di Sassu e quella di Luri, entrambe nel territorio di Arborea, la città di fondazione costruita per accogliere le famiglie venete negli anni ’30. Questi impianti svolsero un ruolo essenziale nella bonifica e oggi rappresentano un prezioso patrimonio di archeologia industriale e architettura razionalista.
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💧 Il ruolo dell’Idrovora di Sassu nella bonifica della piana di Terralba

L’Idrovora di Sassu è uno dei simboli più rappresentativi della bonifica della piana di Terralba. Si trova lungo la Strada Provinciale 49, nel tratto che collega Santa Giusta ad Arborea. L’impianto, realizzato per prosciugare il grande stagno di Sassu, fu inaugurato il 4 novembre 1934.
Progettato dall’architetto e ingegnere Flavio Scano, l’edificio si distingue per lo stile modernista e futurista, con un imponente corpo in cemento armato che emerge nel paesaggio rurale circostante.
Dettagli costruttivi della struttura di Sassu
La struttura è dominata da un parallelepipedo centrale affiancato da due corpi semicilindrici. Il corpo centrale ha sei finestre orizzontali, con semicolonne in alto e ampie feritoie in basso per la ventilazione. Una torretta laterale ospita le linee elettriche. I materiali utilizzati, mattone a vista e intonaco chiaro, si rifanno al linguaggio sobrio e razionalista dell’epoca.
🏗️ Architettura industriale dell’Idrovora di Luri
L’Idrovora di Luri, pur meno elaborata architettonicamente, rappresenta un altro importante tassello della storia della bonifica nella piana di Terralba. Situata vicino allo stagno di San Giovanni, fu realizzata nel 1934 per prosciugare le paludi malariche di Estius, Arba e Luri.
Evoluzione delle infrastrutture per la gestione delle acque
L’edificio ha una pianta rettangolare semplice, con sei alte finestre sui lati lunghi. L’ingresso è sormontato dall’architrave con la scritta “Società Bonifiche Sarde”. Ai lati dell’ingresso, due finestre allungate incorniciano due semiruote dentate in rilievo, simbolo della funzione industriale dell’edificio. Il mattone in cotto e le pareti bianche creano un contrasto cromatico semplice ma efficace.

💧Architetture industriali storiche della Sardegna
L’Idrovora di Luri rappresenta l’alter ego architettonico e funzionale dell’Idrovora di Sassu. Sebbene presenti caratteristiche diverse, conserva pari valore storico, paesaggistico e culturale nella storia della bonifica della piana di Terralba.
Situata nei pressi dello stagno di San Giovanni, l’impianto fu realizzato nel 1934 per prosciugare le paludi malariche di Estius, Arba e Luri, contribuendo così a trasformare radicalmente il territorio.
🏗️ Evoluzione delle infrastrutture per la gestione delle acque
Architettonicamente, l’Idrovora di Luri è meno elaborata rispetto a quella di Sassu, ma mantiene un fascino industriale essenziale e funzionale. L’edificio ha una pianta rettangolare semplice, con sei alte finestre disposte lungo i lati lunghi.
L’ingresso principale si trova su uno dei lati corti e si caratterizza per un architrave recante la scritta “Società Bonifiche Sarde”. Ai lati dell’ingresso, due finestre allungate simmetriche incorniciano le due semiruote dentate in rilievo, un richiamo simbolico diretto alla natura industriale e meccanica dell’edificio.
Anche qui, la scelta dei materiali riflette il linguaggio estetico del periodo: il mattone in cotto si alterna alle pareti intonacate di bianco, creando un contrasto cromatico semplice ma efficace.


