Nel 2025 le prove INVALSI hanno fotografato una situazione scolastica preoccupante: oltre un terzo degli studenti italiani non raggiunge competenze di base in italiano, matematica e inglese. A peggiorare il quadro è l’ampliamento del divario tra Nord e Sud, unito al declino costante rispetto al periodo pre-pandemico. Ma cosa c’è dietro questa crisi della scuola italiana?
📊 Cosa dicono i dati delle Prove INVALSI 2025
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Circa il 33% degli studenti non raggiunge i livelli minimi di competenza.
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I peggioramenti sono visibili soprattutto nei gradi scolastici inferiori.
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Il divario territoriale Nord-Sud resta marcato, con regioni del Sud in cui quasi la metà degli studenti non supera il livello base.
- Risultati in calo rispetto al 2019, ultimo anno pre-Covid.
📍 INVALSI 2025: un declino iniziato prima della pandemia
Se è vero che il Covid ha accentuato le disuguaglianze, il calo di qualità dell’istruzione era iniziato ben prima. Già nei primi anni 2010 si registravano segnali di criticità, legati a:
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Riduzione degli investimenti pubblici in istruzione
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Precariato diffuso tra il personale docente
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Mancanza di una vera formazione continua degli insegnanti
⚙️ INVALSI 2025: la deriva aziendalista della scuola pubblica
Con la riforma nota come “La Buona Scuola” (2015, Governo Renzi), si è introdotto un modello manageriale nel sistema scolastico:
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Dirigenti con ampi poteri ma con scarso collegamento con il collegio docenti
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Alternanza scuola-lavoro imposta anche in contesti inadeguati
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Cultura della performance legata a logiche di efficienza, non di apprendimento
Questo ha spostato l’attenzione dal valore educativo alla produttività.
🗳️ INVALSI 2025: la scuola usata come slogan politico
Negli ultimi decenni, il tema scuola è spesso emerso in campagna elettorale, ma raramente si è tradotto in riforme strutturali:
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Nessuna legge realmente incisiva per colmare il gap territoriale
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Nessuna seria riforma per ridare dignità alla professione docente
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Nessuna strategia nazionale per far tornare la scuola il cuore culturale del Paese
🧭 Serve un cambio di rotta
Se vogliamo invertire la rotta, occorre:
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Investire in formazione, strutture e didattica
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Valorizzare il ruolo dell’insegnante
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Restituire alla scuola la sua funzione pubblica e non aziendale
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Promuovere una visione educativa, non solo numerica e valutativa
Scuola come strumento di propaganda
I dati INVALSI 2025 non sono solo numeri. Raccontano una crisi sistemica della scuola pubblica italiana. E pongono una domanda fondamentale: vogliamo continuare a usare la scuola come strumento di propaganda o iniziare a considerarla la vera priorità nazionale?