La geografia della Russia riguarda un’immensa composizione di regioni tutte interamente localizzate nell’emisfero settentrionale del globo, tra l’Europa e l’Asia.
Gli argomenti principali per comprendere la Geografia della Russia:
- Suddivisione territoriale della Russia
- Gli ambienti naturali russi
- I confini della Russia
- Le caratteristiche geomorfologiche della Russia
- Idrografia della Russia
- Gli ecosistemi della Russia
- Clima della Russia
- Geografia umana della Russia
Suddivisione territoriale della Russia
La Russia ha un’estensione di 17.100.000 km², valore che la posiziona come il più grande stato politico del mondo, di gran lunga maggiore rispetto agli Stati che la seguono, ovvero:
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Canada → 985.000 km²
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Stati Uniti → 834.000 km²
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Cina → 597.000 km²
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Brasile → 516.000 km²
Gli ambienti naturali russi
Considerata la grande estensione la Russia può disporre di una varietà di paesaggi e ambienti di primato mondiale, che vanno dal clima artico del nord, alla tundra, la taiga, la steppa finanche la foresta temperata e i paesaggi subtropicali sulle rive del Mar Nero.
Di questi ambienti tundra e taiga sono quelli più largamente presenti nel territorio della Russia, determinando per la maggior parte della sua estensione un clima freddo.
Bassissima densità abitativa
La Russia è un paese che dal punto di vista abitativo è classificato tra quelli meno densamente abitati del pianeta in proporzione alla sua estensione. Questo perché le caratteristiche ambientali non consentono un livello di abitabilità ottimale. Ciò significa che le regioni che raggiungono i picchi di densità abitativa sono la porzione europea della Russia, a ovest e quella Ciscaucasica, a sud, tra Mar Nero e Mar Caspio.
La maggior parte degli abitanti della Russia si concentrano
sul versante europeo e ai piedi del Caucaso tra Mar Nero e Mar Caspio
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Mosca la seconda città più popolosa d’Europa
Nella Russia europea si trova Mosca, che con i suoi 13.010.000 di abitanti è la seconda più grande città europea, preceduta da Istambul (15.204.000 ab.) e precedendo Londra (8.800.000 ab.).
La longitudine russa
** per longitudine si intende la coordinata orizzontale della cartina geografica
Paragonando la forma territoriale della Russia a una forma geometrica possiamo dire che questa potrebbe essere simile ad un rettangolo, con il lato lungo (in geografia la longitudine) che si estende dall’exclave di Kaliningrad nel Mar Baltico (confine ovest) fino all’isola di Ratmanov che si affaccia sullo stretto di Bering (confine est).
La longitudine russa copre ben 11 fusi orari
per una lunghezza di 7.777,2 chilometri
La latitudine russa
** per latitudine si intende la coordinata verticale della cartina geografica
Il “lato corto”, del rettangolo russo, ovvero la latitudine, sebbene abbia ugualmente dimensioni imponenti, si sviluppa su una lunghezza minore rispetto alla longitudine e raggiunge la sua massima tra la Terra di Francesco Giuseppe a nord e le creste caucasiche tra Daghestan e Azerbaigian a sud, per un totale di 4.500 chilometri e 40°37′ gradi.
I confini della Russia
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I confini terrestri della Russia
La Russia ha una linea di confine terrestre di circa 20 mila chilometri (20.139 per la precisione) che stabilisce la linea di demarcazione territoriale di ben 14 paesi, che sono, guardando in senso antiorario da Nord-Ovest:
- Norvegia,
- Finlandia,
- Estonia,
- Lettonia,
- Lituania, (per quanto riguarda l’exclave di Kaliningrad)
- Polonia (per quanto riguarda l’exclave di Kaliningrad)
- Bielorussia,
- Ucraina,
- Georgia,
- Azerbaigian,
- Kazakistan,
- Mongolia,
- Cina,
- Corea del Nord.
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I confini marini della Russia
Per quanto riguarda i confini costieri la Russia ha un totale di 37.653 km distribuiti per due terzi sul Mar Glaciale Artico, mentre il resto riguardano a sud e sud-est il Mar Nero e il Mar Caspio, a est l’Oceano Pacifico sul Mare di Ochotsk.
37.653 km
confini costieri della Russia
Caratteristiche gemorfologiche della Russia
Il territorio russo è sostanzialmente un’immensa pianura che si estende dai confini occidentali europei alle coste pacifiche dell’estremo oriente. I rilievi sono costituiti dalle cime delle catene montuose del Caucaso, che si trovano nel versante meridionale del paese tra Mar Nero e Mar Caspio. Qui la cima più alta è il monte Elbrus che raggiunge i 5.642 metri.
Oltre a pianure e rilievi, in Russia sono presenti anche le depressioni, ovvero superfici di territorio che stanno sotto il livello del mare, come nelle aree nei pressi del Mar Caspio, dove si toccano depressioni di – 28 metri.
Depressione caspica
200000 Km2
Depressione massima
-26,5
Clima derivato dal glacialismo
Il territorio russo, la porzione settentrionale fino ai 58°N di latitudine, per gran parte della sua storia di emersione è rimasto ricoperto di ghiaccio, questo ha determinato la creazione di grandi accumuli rocciosi e terrosi depositati o trasportati dai ghiacciai, i cosiddetti materiali morenici, su cui resistono ancora al clima attuale grandi distese di permafrost che è di fatto un residuato quaternario.
- morenico = cumuli di roccia e terra depositati o trasportati dal ghiaccio
- permafrost = in italiano “permagelo”, terreno perennemente ghiacciato
Il sud invece, nonostante non sia stato interessato dal glacialismo si trova il löss, che è un finissimo sedimento terroso che qui si è depositato dopo essere stato trasportato dal vento. Tale cumulo ha contribuito in maniera determinante nel creare, insieme al clima, aree molto fertili, i cosiddetti černozëm, che sono delle praterie scure molto adatte alla coltivazione.
Le quattro grandi pianure russe
In Russia vi sono quattro grandi aree pianeggianti che possono essere identificate dai confini geopolitici e dai rilievi montagnosi.
- Il Bassopiano Sarmatico;
- Il Bacino Caspico;
- La Siberia Occidentale;
- La Siberia Orientale.
Il Bassopiano Sarmatico
Si tratta di una prosecuzione verso est della pianura tedesco-polacca che si estende verso est attraversando prima i territori della Bielorussia e dell’Ucraina, e poi prosegue nella Russia europea fino ai piedi degli Urali. Verso sud invece arriva fino al Caucaso.
** “sarmatico” da “sarmazia”, antica regione corrispondente all’attuale Ucraina che gli antichi romani chiamavano così.
In questa parte del territorio russo i pochi rilievi presenti sono rappresentati dalle colline del Rialto del Valdaj e del Volga con altezze che raggiungono massimo i 300 metri; mentre sono più presenti le depressioni dove affluiscono grandi ristagni di acqua e i corsi d’acqua si possono sviluppare in tutta la loro lunghezza e larghezza, con bacini idrografici liberi di estendersi grazie all’assenza di rilievi.
Il Bacino Caspico
Il bacino caspico è la depressione pianeggiante che in quell’area continua puoi nel Kazakistan e nell’Uzbekistan e intorno alle rive del Mar Caspio deprime fino a 26 metri sotto il livello del mare.
Queste zone sono particolarmente aride, in particolare sulla sinistra idrografica del Volga, dove si trova un’asciuttissima steppa. Alcuni autori della letteratura geografica russa classifica questa parte del paese addirittura come un vero e proprio deserto, sebbene le precipitazioni consentano lo sviluppo di una seppur povera prateria.
La Siberia Occidentale
Questa porzione di territorio russo si estende subito a est degli Urali e si sviluppa su una grande depressione che arriva fino al bacino del Kuzbass e alla catena dell’Altai. Questa immensa pianura è attraversata in parte dal fiume Ob’ e dai suoi numerosi affluenti che nel periodo estivo la trasformano in un’enorme diga naturale perché, a causa delle poca pendenza (anche 10 – 15 metri su 2000 chilometri), si vengono a depositare le acque del disgelo.
La Siberia orientale
Dal punto di vista geologico si tratta di un territorio tra i più vecchi del pianeta (con rocce anche di 3 miliardi di anni) dove le pianure non sono continue come a ovest, ma sono intervallate da rilievi montuosi. La macro area si origina oltre il Circolo Polare Artico, dall’altopiano di Putorana e giunge alla fossa tettonica del lago Bajkal, mentre, in senso longitudinale parte dal corso medio dell’Enisej e giunge a est fino alla Lena.
I rilievi nella Siberia Orientale raggiungono massimo i 1000 metri di altezza. La gran parte del territorio è occupata dall’Altopiano della Siberia centrale; dall’Altopiano della Lena e dell’Aldan e, a più a nord dal bassopiano settentrionale, con i monti del Byrranga che coprono la penisola del Tajmyr.
Idrografia della Russia
La Russia ha uno dei patrimoni idrografici più ricchi del pianeta.
La vastità del suo territorio e le condizioni orografiche, con pochi rilievi e molto pianeggiante, sommate alla presenza di vaste aree di stoccaggio naturale delle acque, come i ghiacciai delle regioni nordiche, hanno fatto sì che fiumi e laghi potessero svilupparsi sui territori in tutta la loro potenzialità.
I fiumi della Russia
In Russia, come ovunque nel mondo, le aree attorno ai corsi d’acqua sono state predilette per lo stanziamento di centri abitati. Con l’avvento della meccanizzazione e dell’industrializzazione poi, queste zono hanno potuto facilmente trasformare l’energia idraulica in energia idroelettrica, ottenuta con grandi sbarramenti che furono costruiti già in epoca staliniana.
Sfruttamento parziale, troppo ghiaccio
I fiumi russi tuttavia, non possono essere sottoposti ad un ottimale sfruttamento antropico perché molte regioni fluviali (per esempio i grandi fiumi siberiani dell’Artico) rimangono ghiacciati per lunghi periodi.
Un esempio in tal senso è il caso del Kolyma, il fiume artico siberiano noto per aver ospitato sulle sue rive il maggior numero di Gulag di epoca zarista e sovietica, di cui solo il 20% dei suoi 2500 chilometri di lunghezza vengono effettivamente sfruttati per le attività umane.
L’andamento dei fiumi russi tipico delle regioni fredde del pianeta:
- magra invernale, con le acque trattenute dai ghiacci al nord;
- piena primaverile, a seguito dello scioglimento dei ghiacci;
- magra estiva, a seguito dell’intensa evaporazione;
- lieve piena autunnale, dovuta alla ripresa delle precipitazioni.
Più regolari gli andamenti dei fiumi che si trovano nella Russia europea e di quella più orientale:
- a ovest, i fiumi non subiscono magre estive perché le temperature rimangono comunque sotto valori di alta evaporazione;
- a est, i fiumi vanno in piena estiva a seguito dei fenomeni monsonici asiatici.
I laghi della Russia
I laghi, come i fiumi e gli altri “contenitori” di acque interne, fanno parte del patrimonio idrografico di un territorio. Nel caso della Russia possiamo dire che la maggior parte dei laghi è il risultato dell’intenso glacialismo di quest’area, che fin dai tempi più remoti l’ha riguardata in maniera intensa ed estesa.
Le estensioni lacustri in Russia si presentano sia sul quadrante nord-occidentale, al confine coi paesi baltici della Finlandia e dell’Estonia, sia sulla porzione asiatica, sia quella centro-meridionale che quella più orientale.
I laghi più grandi della Russia sono:
- il Mar Caspio, di 371.000 km², nella Russia Europea;
- il lago Bajkal, di 31.722 km², nella Siberia centro-orientale;
- il lago Ladoga, di 17.700 km², nella Russia Europea;
- il lago Onega, di 9.894 km², nella Russia Europea;
- il lago dei Ciudi, di 3.555 km², nella Russia Europea;
- il lago Bianco, di 1290 km² si trova nella Russia Europea;
- il lago Il’men’, di 982 km² si trova nella Russia Europea.
Il Mar Caspio
Coi suoi 371.000 km² è considerato come il lago più esteso del mondo, tuttavia, sebbene dal punto di vista geografico sia considerato un lago, dal Caspian Summit del 2018 di Aktau al Caspio è stato dato anche un convenzionale riconoscimento di “mare” per la peculiarità della sua estensione e della sua composizione chimica che non è di acque dolci, ma salate. Le sue rive non appartengono solo alla Russia (versante nord-ovest), ma anche all’Azerbaijan nel sud-ovest, all’Iran nel sud, al Kazakistan nel nord-est e al Turkmenistan nel sud-est.
Mar Caspio, il lago più grande del mondo
Le caratteristiche del Mar Caspio:
- Le acque del Mar Caspio sono salate e su di esso riversano il loro apporto idrico grandi fiumi come il Volga, l’Ural e il Kura.
- Grazie alla navigabilità dei corsi d’acqua il Mar Caspio è collegato con le rive del Mar Baltico, del Mar Bianco e del Mar Nero.
- Il Mar Caspio ha una profondità variabile che passa dai 1.025 metri del versante meridionale ai poco più di 6 metri di quello settentrionale.
Il lago Bajkal
Il lago Bajkal, Siberia centro-orientale, è il lago più profondo del mondo. Le sue acque infatti, nel punto di maggior depressione, raggiungono un’altezza di 1.642 metri prima di toccare il fondo, inoltre è considerato quello col maggior volume di acqua dolce al mondo, con i suoi 23.615 km3 di liquido. Questa incredibile opera della natura, nel 1996 è stato riconosciuto come Patrimonio dell’Umanità UNESCO e figura tra le Sette meraviglie della Russia.
L’area geografica in cui si trova il lago Baikal è interessata da temperature rigide soprattutto d’inverno quando gran parte della sua estensione viene ghiacciata. La sua presenza tuttavia contribuisce a mitigare il clima dei territori circostanti determinando fortissime escursioni termiche durante l’anno.
Le acque del lago, date le sue dimensioni, sono sovente mosse da un vento fortissimo, il vento “sarma”, capace di raggiungere anche i 150 chilometri orari.
Il lago Ladoga e il lago Onega
Questi due laghi sono classificati rispettivamente come il secondo e il terzo lago più grande d’Europa.
Gli Ecosistemi della Russia
La Russia, grazie alle sue grandi dimensioni territoriali, dispone di vari ecosistemi che, da nord a sud, sono:
- la Tundra;
- la Taiga;
- la Steppa;
- il Semideserto;
- il Tropicale.
Di questi, la Tundra, la Taiga e la Steppa si presentano abbastanza uniformemente in senso longitudinale, mentre il Semideserto e il Tropicale riguardano solo alcune aree circoscritte.
La Tundra
La Tundra è il tipo di vegetazione che cresce nelle regioni più fredde e in Russia copre tutto il tratto costiero del Mar Glaciale Artico, esclusa la penisola di Kola (porzione più occidentale sul confine con la Finlandia) che ancora risente del clima mitigato dalla Corrente del Golfo.
Nella Tundra il clima è caratterizzato da lunghi inverni e venti forti, ma anche da estati che, seppur brevi, sono intense, al punto che causano il disgelo dei ghiacci e trasformano le piane in pantani.
La vegetazione nella Tundra russa è costituita da una vegetazione bassa, come licheni, muschi, piccoli cespugli e da erbe.
Popoli nomadi quasi scomparsi
In queste regioni un tempo abitavano popolazioni nomadi che sopravvivevano alla rigidità del clima cacciando e allevando renne. Con la colonizzazione russa queste genti sono andate via via scomparendo da quei territori fino a diventare una minoranza.
- I Nenets
I Nenets sono la popolazione samoieda composta che vive da più di 6000 anni lungo le coste settentrionali della Russia, in particolare della Siberia, tra la penisola di Kanin e quella del Tajmyr. Qui sopravvivono prevalentemente di pastorizia, allevando l’animale simbolo di queste regioni, la renna.
La Taiga
La Taiga è la massa forestale costituita per lo più da conifere che ricoprono il territorio russo longitudinalmente da ovest a est. La presenza vegetale, in questo tratto sub-boreale del continente russo, è continua e senza interruzione per tutta l’estensione. Qui trovano habitat alberi di pino, abete, larice e betulla.
La grossa fauna della Russia
In questo eccezionale ambiente naturale, che si è saputo difendere dall’impatto antropico grazie alla rigidità del clima che impedisce uno sviluppo agricolo regolare, trovano ambiente di proliferazione animali di grossa e media taglia, come l’orso, il lupo, la tigre, il leopardo e la lince.
La Steppa
La Steppa occupa la porzione meridionale del territorio russo. Qui, le precipitazioni si abbassano fino a 400 mm annui e, l’orografia del terreno classicamente pianeggiante, fa crescere una superficie erbosa continua. Alcune di queste aree sono state trasformate dall’uomo, le cosiddette “terre nere”, per uno sfruttamento agricolo.
Nella Steppa persiste comunque anche una certa copertura boschiva, perché, anche se le estati sono calde, le precipitazioni rimangono interessanti e consentono lo sviluppo di foreste temperate costituite da pioppi, ontani, tigli, querce, frassini.
I Semideserti
I Semideserti sono le piccole e circoscritte zone del territorio russo che, a causa della siccità, hanno perso la caratteristica di “steppa” e sono diventate così aride da essere considerate un’anticamera geografica del deserto vero e proprio, che si trova invece assai diffuso nell’Asia Centrale. In Russia i Semideserti sono presenti soprattutto nel basso Volga e nella depressione caspica.
Le coste del Mar Nero
Questo lembo di territorio russo si caratterizza per la presenza di un microclima particolare, caratterizzato da estati calde e umide e inverni miti. Qui trovano habitat piante sconosciute ad altre regioni del paese, come il tè e le palme.
Il clima russo
Data la vastità geografica del territorio russo il clima in questa parte del mondo si presenta molto variegato.
Vi sono tuttavia tratti comuni a quasi tutti i territori che evidenziano quanto in Russia il clima si presenti con un’alternanza delle stagioni molto contrastante e ciò significa che si verificano cambiamenti di temperatura netti nel passaggio da un periodo all’altro.
Inoltre, in Russia, si registra quasi ovunque una concentrazione delle precipitazioni quando vi sono le temperature più alte.
Temperature alte
=
Pioggia
L’inverno russo
In Russia l’inverno si presenta con un anticiclone che fa registrare temperature molto basse con aria secca, specialmente nei territori più continentali.
Le giornate, durante l’inverno russo, sono molto brevi e le temperature si abbassano bruscamente al calare del sole.
Poca pioggia in Siberia centro-orientale
Nella Siberia centrale e orientale scarseggiano le precipitazioni invernali, mentre in quella occidentale e nella Russia europea le temperature mitigano anche per effetto delle correnti oceaniche (Corrente del Golfo).
Le temperature medie invernali in alcune località della Russia:
- San Pietroburgo – 8°C
- Syktyvkar – 15°C
- Surgut – 22°C
- Jakutsk – 43°C
L’estate russa
L’estate in Russia si presenta molto fredda, con temperature che rimangono di media nei seguenti valori:
- tra i 0°C e i 10°C nelle coste settentrionali artiche;
- tra i 10°C e i 20°C nei territori centrali;
- sopra i 20°C al meridione.
La pioggia durante l’estate russa è frequente anche se non registra picchi di abbondanza quasi da nessuna parte. Lungo le coste del Mar Caspio e in alcuni territori della Siberia sussistono zone desertiche.
Poca pioggia in Russia
I deserti siberiani
In Siberia, precisamente nella regione del Transbaika, vi sono enormi estensioni di superficie desertica con dune alte fino a 20 metri, come ad esempio il deserto del Chara Sands. Qui 40 mila anni fa vi era un lago che, prosciugandosi col ritiro dei ghiacci, ha lasciato ai posteri una enorme distesa di sabbia che arriva fino ai piedi delle montagne innevate di Kodar. Questo stesso deserto d’inverno viene poi interessato da precipitazioni nevose che lo coprono e portano le temperature fino a -50°C.
I deserti russi:
- deserto del Chara Sands, Transbaika (Siberia)
- deserto del Ryn, alture del Volga (Oblast’ di Astrachan’ e repubblica di Calmucchia)
Geografia umana della Russia
La Russia, a fronte della sua incredibile estensione, è tuttavia un paese poco abitato, in particolare sul versante orientale, quello siberico, dove il clima non consente alle genti di stanziarsi in condizioni di benessere.
Inoltre, anche nelle poche aree densamente abitate (Russia europea e meridione caucasico tra Mar Nero e Mar Caspio) da quindici anni si registra un decremento demografico.
Le città minerarie russe
Nella tundra russa le zone più popolate sono le città di Noril’sk (181 830 abitanti) in Siberia e di Murmansk (287 847) nella Russia europea.
Norilsk
una delle città più inquinate del mondo
La città di Norilsk, 181 830 abitanti, nata come Gulag su un avamposto risalente al 1920, è considerata una delle città più inquinate del mondo perché ospita ospita la Nornickel, un impianto industriale che si occupa di estrarre e fondere palladio e nichel.
Le miniere sono tra le più grandi del mondo: si stimano 3 mila chilometri di gallerie in grado di estrarre e immettere in commercio circa il 20% del nichel e il 35% del palladio utilizzati a livello mondiale.
Il disastro sul fiume fiume Daldykan
Dalle gallerie di Norilsk nel giugno del 2016 venne rilasciato, a seguito di un incidente, un quantitativo esorbitante di nichel, capace di colorare di rosso porpora il fiume Daldykan. Le 21 mila tonnellate di combustibile danneggiarono le acque del fiume Daldykan e gli adiacenti terreni per migliaia e migliaia di ettari.
L’azienda e il governo russo boicottarono
la veridicità delle informazioni sull’accaduto.
Murmansk
Murmansk è una importante città portuale della Russia europea fondata nel 1915 che svolse un ruolo storico durante la Seconda Guerra Mondiale, quando fece da porto di arrivo per i prodotti finiti provenienti dall’Occidente e di partenza per le materie prime estratte in Russia (allora Unione Sovietica).
La più grande città del mondo situata
a nord del Circolo Polare Artico
Grazie agli effetti mitigati della Corrente del Golfo che arriva a temperare il clima fino a questo ultimo lembo d’Europa, questa città, considerata la più grande città del mondo situata a nord del Circolo Polare Artico, rimane libera dai ghiacci per buona parte dell’anno e questo fa sì che il porto e le altre vie di comunicazione, come il sistema ferroviario che lo collega alla città di Kola, rimangano operativi ed efficienti.
I popoli dell’Artico russo
Nell’Artico russo vivono una quarantina di gruppi etnici che sono ufficialmente riconosciuti indigeni anche dalla comunità internazionale, nonché dalla nazione russa, inseriti nella cosiddetta “lista dei popoli minori della Russia” (marzo 2000).
Sono esempi di gruppi etnici dell’Artico russo i Nenets, gli Enechi, i Čukči e i Coriachi.
La maggior parte dei gruppi etnici è composta da poche centinaia di persone, con variazioni di numero che vanno dai 1000 ai 30-40 individui.
La densità della popolazione in Russia
In Russia come detto, le zone più popolose sono molto circoscritte rispetto all’estensione territoriale del paese. La distribuzione della popolazione è pertanto così stimata:
- Tra 50 e 100 abitanti per km² nel Caucaso, a Mosca e a San Pietroburgo;
- Tra i 20 e i 50 abitanti per km² nel resto della Russia europea;
- Sotto i 20 abitanti per km2 in Siberia;
- Tra i 2 e i 3 abitanti per km2 nelle coste artiche della porzione europea;
- 0 abitanti nelle regioni della Siberia settentrionale.
Petropavlovsk Kamčatskij, non è raggiungibile via terra
Il capoluogo di Kamčatka, Petropavlovsk Kamčatskij (179 586 abitanti nel 2020) è una città pescherccia che non è raggiungibile via strada ma solo con l’aereo o col battello.
Russia paese rurale fino ai primi del ‘900
L’urbanizzazione non ha radici antiche: la Russia è rimasta per secoli un enorme paese rurale.
L’urbanizzazione della Russia fino al secondo dopoguerra è sempre consistita in piccoli villaggi agricoli sparsi per il territorio, distanti l’uno dall’altro e in piccoli centri commerciali sorti lungo le vie di comunicazione principali.
La Russia europea la regione più popolata
Delle due macroregioni, la Russia europea e la Russia asiatica, solo la prima conobbe alcuni fenomeni di urbanizzazione, come fu il caso di San Pietroburgo e Mosca che già ai primi del ‘900 potevano fregiarsi del titolo di centri urbani.
Stalin industrializza e urbanizza
A dare poi una svolta verso un’urbanizzazione più diffusa che avrebbe portato ad una maggior concentrazione degli abitanti nelle città piuttosto che nelle campagne (inversione registratasi ufficialmente solo nel 1960) furono le riforme industriali imposte dal regime staliniano che dagli anni ’30.
La maggior parte delle città russe non superano i due milioni di abitanti
Osservando i dati forniti dal censimento del 2002, si evince che oggi, una buona parte delle città russe superano i 100 mila abitanti, mentre solo poco più di trenta superano il milione e quasi tutte sono concentrate nella Russia europea.
Mosca città più popolosa della Russia
Tra le città russe spicca per numero di abitanti certamente Mosca, che, con i suoi 10 milioni e passa di abitanti è la città più popolosa della Russia e la seconda dell’Europa dopo Istanbul. San Pietroburgo invece è la seconda città più popolosa della Russia e la quarta d’Europa, superata da Londra.
Escluse Mosca e San Pietroburgo, la maggior parte delle città russe cosiddette milionarie, raggiugono appena il milione di abitanti e nessuna di esse tocca i due milioni. Eccone alcuni esempi:
- Novosibirsk, 1.425.508;
- Nižnij Novgorod, 1.311.252;
- Ekaterinburg, 1.293.537;
- Samara, 1.157.880;
- Omsk, 1.134.016;
- Kazan’, 1.105.289;
- Čeljabinsk, 1.077.174;
- Rostov sul Don, 1.068.267;
- Ufa, 1.042.437;
- Volgograd, 1.011.417;
- Perm’, 1.001.653.
Nelle zone artiche solo pochi centri abitati
Tra le regioni più difficili per la presenza umana figurano certamente quelle artiche. Qui le poche città presenti sono nate dalle ceneri dei Gulag di matrice zarista o comunista; oppure si sono sviluppate attorno ad aree di interesse minerario (una di queste senz’altro è da citare la famosa Noril’sk).
Caduta l’URSS, l’Artico si svuota
Con la caduta dell’Unione Sovietica tuttavia e con il progressivo depauperamento delle risorse minerarie molte di queste città sono state via via andate svuotandosi restituendo alla natura, seppur con pesanti impatti ambientali sui territori, buona parte delle aree urbane.
È così che:
- Murmansk è passata da 468.000 nel 1989 a 317.500 abitanti nel 2007;
- Petropavlovsk-Kamčatskij è passata da 273.000 nel 1992 a 195.000 abitanti nel 2007.
- Noril’sk è passata da 183.000 nel 1982 a 132.000 abitanti nel 2005;
- Magadan è passata da000 nel 1989 a 100.000 abitanti nel 2007.