INDICE DEGLI ARGOMENTI
- Il periodo
- Coordinate e subordinate, principali e dipendenti, esplicite e implicite
- La frase principale e le sue trasformazioni (la domanda; la messa in rilievo; il passivo)
- I rapporti di subordinazione
Le frasi subordinate:
- frasi oggettive
- frasi soggettive
- frasi finali
- frasi causali
- frasi consecutive
- frasi concessive
- frasi temporali
- frasi condizionali e periodo ipotetico
- frasi relative
- frasi interrogative
- frasi modali
- frasi comparative
- frasi avversative
- frasi eccentuative
- frasi esclusive
Discorso diretto e indiretto
IL PERIODO
Un testo è formato da periodi. Il periodo è un’espressione composta fra due punti fermi, o fra l’inizio del testo e uno dei segni di interpunzione: il punto fermo, il punto interrogativo, il punto eslamativo, il punto e virgola.
Il periodo può avere diverse lunghezze:
- periodo lungo
- periodo breve
- periodo brevissimo
Esempio di periodo lungo:
- Sembra che l’uomo si sia abituato a convivere con le piagge acide e le foreste morenti, esattamente come sembra normale parlare del buco di ozono e dell’effetto serra, delle specie animali che scompaiono e della desertificazione.
Esempio di periodo breve:
- Il pianeta Terra muore!
Esempio di periodo brevissimo:
- Povera Terra!
Ogni periodo lungo si può suddividere in unità più piccole, le frasi, ciasuna delle quali esprime un concetto in modo compiuto.
UN PERIODO LUNGO PUO’ ESSERE SUDDIVISO IN UNITA’ PIU’ PICCOLE, LE FRASI
Esempio:
- Sembra che l’uomo si sia abituato a convivere con le piogge acide e le foreste morenti
si può suddividere in tre frasi:
- Sembra/che l’uomo si sia abituato/a convivere con le piogge acide e le foreste morenti.
Che cosa vuol dire ” in modo compiuto”? Vuol dire che in quel pezzo c’è un elemento importantissimo: il verbo.
Il verbo è il vero centro della frase, anche se, in alcuni casi, e soprattutto nel parlato, è possibile esprimere un concetto in modo compiuto anche sottointendendo il verbo. Questo tipo di frasi che non contengono il verbo si chiamano frasi nominali, perché l’elemento centrale di esse non è il verbo, bensì il nome.
LA FRASE NOMINALE SOTTOINTENDE IL VERBO
Si trovano frasi nominali nel parlato ad esempio nelle esclamazioni del tipo:
- Che caldo!
- Simpatico, il ragazzo di Rossana!
o in domande:
- Con ghiaccio p senza?
- Buono il prosciutto di ieri, Signora?
o nello scritto, in usi particolarmente sintetici, come nei titoli dei giornali:
- Cagliari: giunta in crisi.
** La sintassi è la disciplina della linguistica che studia il rapporto tra le frasi all’interno del periodo, gli elementi che compongono la frase (soggetto, predicato, complementi) e il rapporto che essi hanno all’interno di essa. Le altre discipline fondamentali della linguistica sono la semantica, la morfologia e la fonetica.
COORDINATE E SUBORDINATE PRINCIPALI E DIPENDENTI, ESPLICITE E IMPLICITE
A proposito della questione sintattica sul rapporto tra le frasi se ne possono distinguere di due tipi:
- rapporto di coordinazione
- rapporto di subordinazione
LA COORDINAZIONE
Si ha una rapporto di coordinazione tra due frasi quando queste sono indipendenti nella funzione e autonome nel significato, l’una dall’altra. Praticamente prese singolarmente si “reggono da sole” perchè esprimono compiutamente un significato, hanno cioè un “significato di senso compiuto“.
Perchè una frase possa essere indipendente ed avere un “senso compiuto” deve avere un soggetto e un verbo che esprime l’azione del soggetto. Con questi due elementi la frase si regge da sola e non ha bisogno di altre per avere un significato.
Due o più frasi coordinanti possono essere accostate l’una all’altra attraverso l’uso di congiunzioni, dette appunto congiunzioni coordinanti, che sono: e, anche, inoltre, o, oppure, cioè, infatti, ma, però, anzi, invece, tuttavia.
Vediamole nello specifico e indichiamo le rispettive caratteristiche delle congiungioni coordinanti.
Le congiunzioni copulative, che introducono frasi copulative (da “copulare”, ovvero “aggiugere”) cioè che aggiungono rispetto a quanto detto nella frase principale:
- e,
- anche,
- inoltre.
Le congiunzioni disgiuntive, che introducono un’alternativa rispetto a ciò che è indicato nella principale:
- o,
- oppure,
- altrimenti.
Le congiunzioni dichiarative, che esprimono una spiegazione di ciò che viene detto nella principale:
- cioè,
- infatti,
- ossia.
Le congiunzioni avversative, che introducono una contrapposizione rispetto a ciò che viene detto nella principale:
- ma,
- però,
- anzi,
- invece,
- tuttavia,
Le congiunzioni conclusive, che indicano una conclusione di ciò che viene detto nella principale:
- dunque,
- perciò,
- pertanto,
- allora.
Le congiunzioni correlative, che mettono in relazione le due frasi, la reggente (o principale) e la secondaria:
- e…e,
- o…o,
- sia…sia,
- nè…nè.
Tutte queste congiunzioni non creano dipendenza di una frase da un’altra, ma le lasciano tutte allo stesso livello di significato, dando però un elemento conoscitivo in più.
Un esempio di periodo in cui vi sono una successione di frasi coordinate è il seguente:
“Fa l’arte del Michelaccio: mangia, beve e va a spasso”
Questo periodo è composto da:
1a frase: “Fa l’arte del Michelaccio”
2a frase: “mangia”
3a frase: “beve”
4a frase: “va a spasso”
due segni di punteggiatura leggera, i due punti e la virgola
una congiunzione copulativa “e”
LA SUBORDINAZIONE
Si ha subordinazione quando una delle frasi non si regge da sola, cioè non ha senso compiuto se estrapolata dal testo.
Il senso compiuto
Perché una frase abbia senso compiuto deve esserci il soggetto e il predicato che indica l’azione del soggetto.
Esempio di frase indipendente che esprime un “senso compiuto”:
“Mi ha rimproverato”
“Egli” soggetto sottointeso + “ha rimproverato”, predicato che esprime l’azione del soggetto (egli)
Esempio di frase subordinata che non esprime un “senso compiuito”:
“perché mi rosicchiavo le unghie”
Questa frase da sola non esprime un senso compiuto e pertanto “non si regge”. Perché questa frase acquisisca significato è necessario legarla ad un’altra, la “reggente” o “principale”. Pertanto, scrivendo il periodo per intero è possibile verificare come la principale da sola abbia un senso compito e la secondaria o “subordinata” non raggiunga questo status:
“Mi ha rimproverato perché mi rosicchiavo le unghie”
Come si riconosce una frase dipendente (o subordinata o secondaria)?
- Dal fatto che inizia con una congiunzione subordinante che esprime una dipendenza di tipo logico (tempo, causa, scopo, conseguenza, relazione) rispetto alla principale.
Sono esempi di congiunzioni subordinanti:
- congiunzione di tempo: quando, mentre, prima che, dopo che… “Prima che tu parta, voglio darti alcune istruzioni”
- congiunzione di scopo: per, affinché… ” Vengo per vedere di che si tratta”
- congiunzione di causa: perché, poiché, siccome… “Mi compro un gelato perché ne ho proprio voglia”
- congiunzione di conseguenza: tanto … che, così … che “Sono così stanco tanto che vado a dormire”
- congiunzione di relazione: che, il quale, la quale… “Quella è la strada che porta a Udine”
LA CONGIUNZIONE SOTTINTESA
Vi sono casi in cui la subordinata non è introdotta da nessuna congiunzione palese ma da una congiunzione sottintesa e in questo caso sta al lettore/osservatore/studente capire quale sia. Ad esempio, il periodo seguente: “Non vengo al cinema, sono stanco” è composto dalla principale “Non vengo al cinema” che è una frase di senso compiuto e dalla subordinata “sono stanco”, introdotta dalla congiunzione sottintesa “perchè”. Qui la subrdinata esprime una conseguenza di causa/effetto rispetto alla principale.
Il periodo per intero con la congiunzione non sottintesa sarebbe infatti così composta:
“Non vengo al cinema perché sono stanco”
SUBORDINATE ESPLICITE E IMPLICITE
Le frasi subordinate si dividono in due tipologie:
- subordinate esplicite, che hanno il verbo al modo finito (indicativo, congiuntivo, condizionale)
- subordinate implicite, che hanno il verbo al modo indefinito (infinito, participio, gerundio
La frase esplicita ha la caratteristica di esprimere chiaramente sulla persona del verbo ( “esplicita” appunto), mentre una frase implicita non fornisce questa informazione.
- Chiesi ad Ernesto di chiudere la porta (implicita)
- Chiusa la porta, Ernesto si sedette (esplicita)
I RAPPORTI DI SUBORDINAZIONE
Leggendo con attenzione il seguente periodo:
“Quel ragazzo è un tedesco, anche se parla un italiano corrente
che ha imparato da autodidatta”
Questo periodo è composto da:
La frase principale “Quel ragazzo è un tedesco”
- La frase subordinata alla princopale, cioè una subordinata di 1° grado “… anche se parla un italiano corrente”
- La frase subordinata alla subordinata, cioè una subordinata di 2° grado “… che ha imparato da autodidatta”.
ll periodo poi, può essere arricchito con delle coordinate, ovvero delle frasi di pari rango, come ad esempio una coordinata alla principale:
“Quel ragazzo è un tedesco, anzi è uno svedese, anche se parla un italiano corrente che ha imparato da autodidatta”.
Oppure una coordinata alla subordinata di 1° grado:
“Quel ragazzo è un tedesco, anche se parla un italiano corrente e preferisce il vino alla birra che ha imparato da autodidatta”.
SEI A PAGINA 389 – LE FRASI SUBORDINATE