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Home » Storia » Il Semaforo di Capo Figari

Il Semaforo di Capo Figari

Golfo Aranci

di Redazione
in Storia
Tempo di lettura: 5 minuti
Semaforo di Capo Figari, Golfo Aranci

Semaforo di Capo Figari, Golfo Aranci

Il Semaforo di Capo Figari (Golfo Aranci) è la storica installazione posta in cima al promontorio di Capo Figari ad un’altezza di circa 340 metri. La sua importanza è legata non solo alla storia della navigazione in Sardegna ma anche e soprattutto per essere stata la sede degli esperimenti di Guglielmo Marconi, storico sviluppatore della telegrafia senza fili.


Marconi qui fece l’esperimento

L’11 agosto 1932 Guglielmo Marconi e la sua squadra di tecnici realizzò un ponte radio a onde corte con una trasmittente posta a Rocca del Papa (Roma) e una ricevente installata sul semaforo di Figari (Golfo Aranci). In mare tra la costa sarda e quella laziale fece da ponte la nave laboratorio Elettra.


Veduta dal Semaforo di Capo Figari, Golfo Aranci
Veduta dal Semaforo di Capo Figari, Golfo Aranci

 


La scelta della postazione

Semaforo di Capo Figari, Golfo Aranci
Semaforo di Capo Figari, Golfo Aranci

Guglielmo Marconi sul finire degli anni ’20 del ‘900 era al culmine della sua carriera di scienziato e nel 1930 fece un sopralluogo nella collina di Golfo Aranci per valutarla come possibile sede di esperimenti sulla trasmissione di microonde. Alla fine il parere sull’idoneità del luogo fu favorevole e nel ’32 fu installata l’apparecchiatura. Fu così che l’esperimento dell’agosto dello stesso anno ebbe successo: vennero ricevute a Capo Figari le onde ultracorte di 57 cm provenienti da Rocca di Papa bypassando una distanza di 270 chilometri e comunicando sia radiotelegraficamente che radiotelefonicamente. L’importanza di questo esperimento fu la possibilità di comunicare a


Capo Figari

Il promontorio di Capo Figari è il rilievo calcareo articolato su due altezze asimmetriche: Sa Rocca Ruja, alta 269 metri e Punta Semaforo di 342 metri. L’area comprende circa 850 ettari e rappresenta l’estremità settentrionale del Golfo di Olbia. La consistenza rocciosa è di tipo calcarea e, secondo la storia geologica dell’area, rimase a lungo un’isola come dimostrano le tracce di sedimenti marini calcificati nell’istmo che lo collega al retroterra. Capo Figari si affaccia sul mare con spettacolari scogliere alte fino a 200 metri e guarda in direzione est l’isola di Figarolo. Dalla cima più alta di Capo Figari è possibile vedere rispettivamente da sud a nord, l’Isola di Tavolara, le isole di Soffi e Mortorio, la Costa Smeralda, l’Isolotto di Figarolo e lo Stretto di Bonifacio.


Totale Body Workout, Dorgali
Totale Body Workout, Dorgali

 

Veduta dal Semaforo di Capo Figari, Golfo Aranci
Veduta dal Semaforo di Capo Figari, Golfo Aranci

 


Il semaforo

In cima alla più alta sommità di Capo Figari, Punta Semaforo, si trova il Semaforo di Capo Figari che a fine ottocento faceva parte del sistema di fari e semafori della Regia Marina. Queste infrastrutture servivano (e tutt’ora alcune di queste sono ancora operative) da punto di riferimento visivo per le navi che solcavano il tratto di mare antistante. Nel 1905 a fianco alla costruzione che ospita il semaforo venne costruito l’alloggio per il personale militare che doveva sorvegliare la costa anche da possibili minacce di guerra. Guglielmo Marconi, l’inventore della telegrafia senza fili assieme al fisico tedesco Carl Ferdinand Braun (entrambi vinsero il Premio Nobel nel 1909), effettuò da questo luogo uno dei tanti esperimenti della sua carriera di inventore che lo rese celebre.

 

Semaforo di Capo Figari, Golfo Aranci
Semaforo di Capo Figari, Golfo Aranci

 


Il segnale radio

Nell’agosto del 1932 Marconi effettuò tra il Lazio e la Sardegna, un ponte radio a onde corte. Si trattava di un esperimento che servì al perfezionamento di un lungo percorso di invenzione, quello della radio. Questo percorso iniziò nel 1860 quando James Clerk Maxwell (1831-1879), matematico e fisico scozzese, elaborò la prima teoria moderna sull’elettromagnetismo, una delle interazioni tra oggetti che possiedono carica elettrica. La storia continuò con Heinrich Hertz (1857-1864), il fisico tedesco che attraverso la sperimentazione dimostrò l’esistenza delle onde elettromagnetiche descritte teoricamente da Maxwell. Fu infatti nel 1885 quando era professore all’Università di Karlsruhe che dimostrò, riformulando gli studi di Maxwell, il fatto che si potevano inviare in aria alcune tipologie di segnali elettrici, le onde elettromagnetiche che per un certo periodo vennero nominate onde hertziane. Egli si costruì un apparecchio, il dipolo hertziano, che poteva trasmettere e ricevere onde radio. Questo esperimento confermò quello del fisico statunitense Albert Abraham Michelson (1852 – 1931) che escluse per primo l’esistenza dell’etere, il mezzo attraverso cui fino al 1800 si pensava fosse possibile la propagazione di onde elettromagnetiche. Dalla scoperta delle onde hertziane il testimone passò a Guglielmo Marconi il quale riuscì ad elaborare un sistema di trasmissione senza fili ma a grandi distanze, tanto che nel 1901 riuscì a inviare la lettera /s/ attraverso l’Atlantico.

** Secondo alcune ricostruzioni non accettate a livello internazionale, ma convalidate solo da una sentenza della corte statunitense di St. Louis nel Missouri, il primo ad effettuare una trasmissione senza fili fu Nikola Tesla che, nel 1893, realizzò un apparato senza la valvola termoionica. Tale apparecchio tuttavia non riuscì a trasmettere e a ricevere segnali, come conferma il fatto che gli altri stati americani non riconobbero la validità dell’esperimento.


Il ponte radio dalla Sardegna

Semaforo di Capo Figari, Golfo Aranci. La cucina
Semaforo di Capo Figari, Golfo Aranci. La cucina

Il ponte radio che effettuò Marconi tra Capo Figari e Rocca di Papa nel 1932, fu un ponte radio a onde corte e ultracorte che aprì la strada alle successive scoperte che portarono, alcuni decenni dopo, alla nascita dei radar, della televisione e del cellulare. Questa nuova tecnologia fu utilizzata anche nel campo della navigazione per la comunicazione tra le imbarcazioni in mare aperto o in prossimità della costa. Una tecnologia che fece soppiantare in parte l’uso delle stazioni semaforiche e contribuì, ironia della sorte, a far dismettere progressivamente molti impianti tra cui anche il semaforo di Capo Figari che dal secondo dopoguerra entrò in stato di abbandono fino allo stato di semi rudere attuale.

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Panorama dal Semaforo di Capo Figari, Golfo Aranci.
Panorama dal Semaforo di Capo Figari, Golfo Aranci.

Il salvataggio del Republic

Semaforo di Capo Figari, Golfo Aranci. L'ingresso principale
Semaforo di Capo Figari, Golfo Aranci. L’ingresso 

Rompere l’isolamento in mare aperto fu uno degli obiettivi principali di Guglielmo Marconi, il quale, a partire dai primi del ‘900, con la sua Marconi Company, fu in grado di fornire apparecchi radio e operatori specializzati (i cosiddetti “marconisti”) a piroscafi e transatlantici. Grazie a questi nuovi sistemi di comunicazione fu possibile salvare molte vite umane messe in pericolo da incidenti in mare aperto durante le navigazioni. Un salvataggio che si realizzò grazie alle invenzioni di Marconi fu quello della Republic, il piroscafo britannico che il 23 gennaio 1909 entrò in collisione con il piroscafo italiano Florida, riportando enormi danni che misero in pericolo di annegamento a equipaggio e passeggeri. L’imbarcazione fu individuata, nonostante la nebbia, da un transatlantico, il “Baltic” (anch’esso britannico) e lo scambio di comunicazioni tra i comandanti avvenne per mezzo della telegrafia marconiana. Per l’importanza di queste tecnologie Giuglielmo Marconi ricevette il Premio Nobel per la Fisica nel 1909.


L’abbandono del sito

Il Semaforo di Capo Figari è oggi un complesso in muratura e cemento costituito da tre costruzioni principali: la stazione semaforica, la postazione telegrafica e il refettorio. Tutte queste strutture sono attualmente in stato di completa decadenza. Finiti gli esperimenti di Marconi, dismesso il semaforo soppiantato da nuove tecnologie di comunicazione navale / costiera, l’area è stata presa di mira dai vandali che hanno progressivamente distrutto il poco che rimaneva degli arredi, le pareti, le aperture e gli ingressi. Lo stato di abbandono ha poi interessato la soffitta che in parte è pericolante e in parte è già crollata.

Semaforo di Capo Figari, Golfo Aranci. Gli interni
Semaforo di Capo Figari, Golfo Aranci. Gli interni
Semaforo di Capo Figari, Golfo Aranci. Gli interni
Semaforo di Capo Figari, Golfo Aranci. Gli interni
Semaforo di Capo Figari, Golfo Aranci.
Semaforo di Capo Figari, Golfo Aranci.

ESCURSIONISMO E MARCONI DAY
L’area oggi è quotidianamente visitata da escursionisti, curiosi e appassionai che si inerpicano sulla serpentina di tre chilometri che si snoda partendo dal versante di Cala Moresca. Dal 1995 la vecchia costruzione di Marconi e il Semaforo di Capo Figari sono entrati a far parte del circuito del Marconi Day, la manifestazione che in primavera richiama appassionati radioamatori che da lì riproducono le trasmissioni con apparecchiature private mettendosi in collegamento con altre decine di stazioni marconiane dislocate in Italia e nel mondo.

Attorno all’area è possibile visitare:

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Semaforo di Capo Figari, Golfo Aranci. I magazzini
Semaforo di Capo Figari, Golfo Aranci. I magazzini
Semaforo di Capo Figari, Golfo Aranci.
Semaforo di Capo Figari, Golfo Aranci.
Semaforo di Capo Figari, Golfo Aranci. Gli interni
Semaforo di Capo Figari, Golfo Aranci. Gli interni
Semaforo di Capo Figari, Golfo Aranci. Gli interni
Semaforo di Capo Figari, Golfo Aranci. Gli interni
Semaforo di Capo Figari, Golfo Aranci. Gli interni
Semaforo di Capo Figari, Golfo Aranci. Gli interni
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