Storicamente si tratta di un’influenza di lungo corso, che si è manifestata nell’isola sin dalle sue prime origini, che vengono fatte risalire al medioevo e, in particolar modo, a partire dal X secolo. La presenza in Sardegna in tale periodo di numerosi ordini religiosi, provenienti dalle differenti regioni d’Italia e della Francia, tradisce marcate influenze pisane, lombarde e provenzali che, oltretutto, si sposano e armonizzano sapientemente con l’opera delle maestranze arabe e iberiche, già presenti da tempo sull’isola e la cui cifra stilistica è inequivocabile e facilmente riconoscibile. Ogni singola cattedrale romanica presente in Sardegna, dunque, appare un piccolo tesoro diverso dalle altre, splendido e affascinante. Poiché sono tutte meritevoli, in egual misura, di essere ammirate e riscoperte, può essere interessante farlo delineando una sorta di itinerario proprio, che porti alla scoperta delle cattedrali romaniche in Sardegna nei mesi in cui il clima insulare è decisamente più mite, quindi preferibilmente in primavera ed autunno.
Nel centro storico di Dolianova, nel cagliaritano, ritroviamo uno dei principali monumenti romanici della Sardegna: la Cattedrale di San Pantaleo. Tale chiesa sorge in un’area già adibita, anche in precedenza, al culto cristiano; come testimonia la vasca battesimale di epoca paleocristiana, tuttora conservata sotto il presbiterio della cattedrale. Realizzata interamente con pietra arenaria, la Basilica è stata ultimata sul finire del XIII secolo; proprio per questo, nonostante il suo stile palesemente romanico, vi ritroviamo numerosi richiami di matrice gotica, stile che sarebbe appunto subentrato al romanico sul finire del medioevo. La facciata, l’abside ed il campanile della chiesa sono riccamente adornati da lesene, sporgenze architettoniche verticali aventi esclusivamente funzione decorativa e non portante, e piccoli archi pensili che ne sovrastano la sommità . Tali elementi sono caratterizzati dalla sovrabbondanza di decori scultorei, che riproducono in prevalenza figure geometriche, soggetti antropomorfi e misteriosi animali mitologici.L’interno si presenta con tre navate, ed assumono particolare fascino ed interesse le colonne che le separano; questo perché sui loro capitelli sono rappresentate riproduzioni scultoree di importanti scene evangeliche. Su tutte spiccano La natività e l’Adorazione dei magi.
Spostandosi invece verso il sassarese, a Codrongianos, ritroviamo la splendida Basilica di Saccargia, edificata nel 1116 sulle rovine di un vecchio monastero, da rinomati architetti e maestranze di scuola pisana. Tra gli elementi di maggior fascino ed interesse si segnalano l’altissimo campanile e gli affreschi dell’abside centrale, ancora oggi in eccellente stato di conservazione e che rappresentano l’unica testimonianza di pittura murale romanica presente in Sardegna. Tali affreschi riproducono alcuni dei momenti principali della vita del Cristo: dalla Madonna orante con santi all’Ultima Cena, dal Bacio di Giuda alla Crocifissione e Sepoltura di Gesù.Interessante e notevole anche il portico con tetto a capanna che precede la facciata. Tale ambiente è una ricca alternanza di archi (sette in totale) e pilastri, i cui capitelli sono dominati dall’inquietante decorazione che riproduce quattro enigmatiche figure mostruose, provviste di ali.
Nella provincia di Oristano, segnaliamo la Chiesa di San Pietro a Zuri, frazione di Ghilarza.Tale edificio romanico evidenzia chiaramente l’influenza della scuola lombarda; realizzato nel XIII secolo, complice la sua datazione tardo medievale, tradisce anch’esso decise influenze gotiche. Sulla facciata si distinguono elementi scultorei di pregevole qualità , tra i quali spicca la riproduzione della scena biblica di Daniele nella fossa dei leoni.Gli interni sono molto semplici, caratterizzati un’unica navata, che termina però con un’inusuale abside semiesagonale.
Le tre testimonianze portate come esempio, campione rappresentativo di una produzione ben più vasta, evidenziano bene come le cattedrali romaniche siano equamente distribuite su tutto il territorio sardo; ogni singola provincia dell’isola offre ai visitatori i suoi piccoli e grandi tesori architettonici da scoprire.