Nell’aprile del 1610 il terreno su cui si trova oggi la Basilica del Santuario della Vergine dei Martiri, al centro del paese di Fonni, venne donato dal fonnese don Stefano Melis al padre francescano Giorgio d’Acillara che decise di costruire un convento e una chiesa dedicata alla Santissima Trinità . I lavori per la costruzione durarono una ventina d’anni e si conclusero, dopo molte interruzioni solo nel 1633. Allora, “villa” Fonni faceva parte del feudo di Mandas (vedi ancora oggi, sopra il portale principale, lo stemma gentilizio: un melo coi frutti) ed era ancora un piccolo villaggio di montagna sebbene la sua centralità politica e amministrativa sull’area circostante era già divenuta importante. Un’importanza riconosciuta anche da un punto di vista religioso, al punto che si decise di valorizzare la comunità , donandole quello che oggi può essere considerato uno dei più grandi complessi spirituali del territorio, simbolo assoluto della Fonni antica e moderna.
LA PIANTA
La chiesa fu realizzata usando una pianta molto semplice, che prevedeva un’aula a singola navata, con volta a botte, tre cappelle ai lati e un presbiterio sopraelevato dove si trovava spazio il quadro della Trinità , disegnato dall’artista Antonio Todde. La struttura si completava con un adiacente convento francescano, sviluppato su un quadrilatero di celle e un chiostro centrale, dove si trova uno spettacolare pozzo centrale.
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NEL 1702 LA FORMA DEFINITIVA
Nel 1702, padre Pacifico Guiso Pirella di Nuoro decise per la costruzione di un nuovo organismo, dedicato questa volta alla Vergine dei Martiri che doveva sorgere la dove si trovava la cappella del Rosario. L’obiettivo architettonico era di innestare il tutto su quello dedicato alla Trinità . L’opera venne realizzata dall’architetto milanese Giuseppe Quallio che si avvalete della preziosa collaborazione di altri professionisti, come Giovanni Battista Corbellini, Ambrogio Mutoni e Giovan Battista Reti. L’opera comprendeva una chiesa superiore e una cripta (il santuario sotterraneo)e fu portata a termine nel 1706. Questa cappella-basilica fu dotata di una navata centrale, sempre con volta a botte, più due cappelle semicircolari. L’altare rialzato della Madonna dei Martiri, fu ricavato nel presbiterio. Completavano il tutto un alto tamburo dotato di luminose finestre che si inserivano sulla cupola di forma ottagonale. Le decorazioni sono state affidate sia ad opere scultoree che a preziosi dipinti di Pietro Antonio e Gregorio Are.
IL SANTUARIO SOTTERRANEO
Una visita alla Basilica del Santuario della Vergine dei Martiri di Fonni non può essere completa se non comprende anche una tappa al Santuario sotterraneo, dedicato ai Padri della fede dei Barbaricini, Sant’Efisio e San Gregorio Magno. In origine il santuario era costituito di due ambienti separati da una inferriata, poi, il framezzo è stato rimosso per dar spazio a un ambiente più ampio e godibile. Abbiamo quindi una copertura a botte, con cinque nicchie dove trovano sede i busti dei Santi francescani e, nel secondo ambiente (entrambi sono a pianta rettangolare), una serie di altari e simulacri realizzati in stucco policromato ad opera di Mutoni e Corbellino. Le decorazioni a tempera sono invece ancora un manufatto di Giorgio Are.
L’ORATORIO DI SAN MICHELE ARCANGELO
Infine, l’Oratorio di San Michele Arcangelo. Eretto nel 1759 usando stili costruttivi già adoperati in alta Italia (Lombardia) prevedete la costruzione di una cupola decorata a tempere (Giorgio Are9, più una collezione di dipinti del Seicento e del Settecento, realizzati da vari artisti: Antonio Todde, Giuseppe Lopez e Pietro Antonio Are.
COME ARRIVARE
Per arrivare al santuario, al centro del paese di Fonni, bisogna prima entrare nella via principale e proseguire fino a piazza Europa. Qui lasciare l’auto e addentrarsi a piedi nel complesso architettonico dei Minori Osservanti che comprende l’ampio piazzale delimitato da “cumbessias”. L’accesso è visibile e segnalato. Ulteriori informazioni: http://www.visitfonni.com.