Cala Domestica è la spiaggia più nota del territorio di Buggerru e si trova incastonata al centro di una baia tra mare turchese, alte falesie calcaree e macchia mediterranea.
Le caratteristiche della spiaggia
- L’arenile: sabbia soffice dal colore ambra, bianco, dorato
- Il colore del mare: azzurro e verde smeraldo
- Il fondale del mare: a profondità graduale, sabbioso e a tratti roccioso. Colore azzurro e turchese.
- Paesaggio circostante: alte falesie, dune nel retro spiaggia, ruderi di stoccaggio minerario, torre spagnola.
Servizi:
- Balneazione adatta a bambini e anziani, ma con attenzione
- Parcheggio
- Bar
- Camping
Attività sportive:
- Snorkeling: è possibile visitare le profondità dell’insenatura con relativa sicurezza anche per i meno esperti, anche grazie alla protezione naturale offerta dalle alte falesie che creano un fiordo naturale.
Come arrivare:
- 10′ in automobileda Buggerru
PERCORSO
- Cala Domestica su Google Map
Cala Domestica, la spiaggia più caratteristica del territorio di Buggerru, si trova al centro di una baia delimitata da alte falesie e sorvegliata a mare dalla torre spagnola del 1700 che, dal promontorio di sinistra, guarda ora verso il mare aperto, ora verso la spiaggia. L’arenile principale di Cala Domestica si apre con una distesa sabbiosa a grani medio-fini di colore ambrato, mentre, quello secondario, anch’esso dalla composizione farinosa, detto Cala Lunga, è situato sul lato nord e si affaccia in mezzo alle due falesie di destra.
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Pericolo torrentizio
Il paesaggio di Cala Domestica si completa di una sempre verde macchia mediterranea che si alterna, soprattutto nel retro spiaggia, ad un interessante patrimonio dunale. La spiaggia è infatti un residuale dell’incessante lavoro del corso d’acqua che, soprattutto durante i nubifragi autunnali, si ricompone e porta a mare tutto il materiale strappato dall’interno. Il regime torrentizio dell’acqua, tra portate nulle, piccole e massime, si manifesta talvolta in piene violente e devastanti, capaci di rivoluzionare l’assetto dell’alveo per poi restituirlo all’aspetto che da sempre caratterizza il paesaggio di Cala Domestica.
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STOCCAGGIO E TRATTAMENTO MINERARIO
La spiaggia di Cala Domestica conserva, sul lato sud, le rovine dei magazzini di stoccaggio e gli impianti di trattamento della produzione mineraria proveniente dall’interno e destinata ad essere imbarcata proprio dalla spiaggia. Qui arrivavano infatti i materiali estratti nella miniera di Canalgrande, operativa già dal 1869 e chiusa definitivamente nel 1940. Le operazioni di trasporto si svolgevano su strade in pessimo stato, spesso vecchie mulattiere difficilmente transitabili dagli automezzi di allora che contribuirono a condannare i bilanci delle imprese a ripetuti fallimenti e alla definitiva chiusura all’inizio della seconda guerra mondiale.
Il quadro naturale di Cala Domestica
L’insenatura in cui si inserisce Cala Domestica si caratterizza per l’alternanza di colori tipicamente mediterranei, tra cui spiccano il bianco delle falesie calcaree, l’azzurro e il turchese del mare, il verde scuro dei piccoli arbusti di macchia (cisto, rosmarino, erica) e ovviamente l’arenile di sabbia fine che varia dal dorato, all’ambra, al bianco candido.
Un mare due spiagge
La spiaggia più grande, Cala Domestica, è posta al termine di una grande e variopinta insenatura, con il braccio di mare che dopo poco più di un chilometro cede il passo a un ampio arenile. Sul lato nord invece la falesia si interrompe per dar spazio alla piccola spiaggia di Cala Lunga che è accessibile sia da monte, seguendo il sentiero minerario di Santa Barbara, che da Cala Domestica, attraverso ciò che resta di una mulattiera ricavata sulla costiera e da una comoda galleria, scavata anch’essa dai minatori dei primi del ‘900 che la usavano per agevolare il trasporto a mare dei grossi carichi. Questa piccola spiaggetta è un’insenatura perfettamente inserita tra le due falesie di destra e ospita ancora il vecchio moletto sopra cui venivano effettuati gli imbarchi.
La torre costiera di Cala Domestica: gli spagnoli la pensarono e i sabaudi la commissionarono due secoli dopo
La torre di Cala Domestica è un fortilizio eretto alla fine del ‘700 per sorvegliare la costa e in particolare il fiordo strategico che porta alla spiaggia e costituiva un facile approdo a incursioni straniere. Già nel 1572 il capitano di Iglesias aveva abbozzato l’intenzione di dotare questo tratto di costa di una sorveglianza attiva, anche perché l’area era scarsamente abitata ed esposta a minacce. Per il passaggio dalle idee ai fatti tuttavia ci vollero circa due secoli prima che il governo, questa volta sabaudo, mettesse in atto, dietro commissione all’impresario Caredda, la realizzazione della torre. I lavori iniziarono effettivamente nel 1765 e si conclusero quindici anni dopo. L’opera finita comunque fu molto diversa dalle linee progettuali tracciate dall’ingegner Daristo e tre anni dopo la torre subì già il primo crollo. Nel 1784 venne quindi rimaneggiata e migliorata soprattutto nella parte esposta a mare, tanto che si meritò il nome di Nuova Torre di Cala Domestica. Due anni dopo nella struttura poté essere finalmente ospitata la prima guarnigione, composta da due torrieri e un alcaide, mentre, le voci di spesa della torre vennero inserite nell’Amministrazione Reale delle Torri della Sardegna.
Il Corpo Reale di Artiglieria rimase in servizio ancora fino al 1843 dopo che la torre fu sottoposta più volte a interventi di restauro (1820 e 1831). Seguirono alcuni decenni di abbandono per poi essere nuovamente riutilizzata dalla Regia Marina durante la Seconda Guerra Mondiale per la sua funzione originaria, ovvero come torre di avvistamento costiero.