Le acque di Capo Carbonara sono temute da secoli per via della loro imprevedibilità, in particolare durante i mesi invernali. Infatti, le mareggiate violente alimentate dai venti di libeccio e maestrale colpiscono frequentemente quest’area, rendendo la navigazione estremamente pericolosa. Inoltre, la presenza di numerose secche e condizioni meteo-marine avverse ha trasformato questi fondali in una sorta di cimitero del mare, con relitti che vanno dai velieri antichi fino ai moderni cargo. Per questa ragione, Capo Carbonara è oggi una delle destinazioni più apprezzate da subacquei e appassionati di archeologia marina.
📜 Origine del nome

Area Marina Protetta di Capo Carbonara – Scheda geografica e scientifica
Denominazione ufficiale: Area Marina Protetta “Capo Carbonara”
Localizzazione: Sardegna sud-orientale, Comune di Villasimius (SU)
Estensione: 86,00 km²
Coordinate geografiche approssimative: 39°06′N – 9°31′E
Anno di istituzione: 1998 (con decreto del Ministero dell’Ambiente)
Limiti geografici:
• Est: Isola Serpentara
• Ovest: Capo Boi
• Comprende: Isola dei Cavoli, secche dei Berni, Libeccio, Mezzo, Santa Caterina, e aree costiere del promontorio di Capo Carbonara
Morfologia e batimetria:
Area prevalentemente granitica con coste frastagliate e fondali che raggiungono rapidamente profondità elevate. Presenza di secche, anfratti rocciosi, canyon sottomarini e relitti di varia epoca.
Vegetazione marina:
Estese praterie di Posidonia oceanica, considerate indicatori di alta qualità ambientale. Presenza anche di alghe brune (Cystoseira) e coralligeno.
Fauna marina:
Ecosistema ricco di biodiversità: cernie brune (Epinephelus marginatus), barracuda, dentici, saraghi, murene, ricciole, salpe, e frequente presenza di delfini (Tursiops truncatus). Avvistamenti occasionali di tartarughe marine (Caretta caretta).
Vincoli e regolamentazioni:
• Zona A: riserva integrale – accesso e attività vietate
• Zona B: riserva generale – attività regolamentate
• Zona C: riserva parziale – navigazione e balneazione consentite con limitazioni
• Pesca subacquea vietata in tutta l’area
Siti di interesse subacqueo:
Relitti archeologici e moderni: galera romana (secca dei Berni), veliero spagnolo (Punta Molentis), nave Egle, traghetto Elba Ferry. Le immersioni sono consentite solo con centri sub autorizzati.
Ente gestore: Comune di Villasimius – AMP Capo Carbonara
Sito ufficiale: www.ampcapocarbonara.it
Capo Carbonara: un paradiso sommerso
All’interno dell’Area Marina Protetta si trovano relitti di notevole valore storico. Alcuni dei più importanti comprendono la galera romana presso la secca dei Berni, il veliero spagnolo affondato a Punta Molentis e una serie di ancore romane nella secca di Libeccio. A questi si aggiungono esempi più moderni, come il relitto dei tubi vicino all’Isola dei Cavoli, la nave da carico Egle e il traghetto Elba Ferry, sommerso al largo di Capo Carbonara. Insieme, questi relitti offrono un’esperienza unica, in cui si intrecciano storia, paesaggio marino e biodiversità.
⚓ Mareggiate e relitti storici
Le acque di Capo Carbonara sono conosciute da secoli per la loro pericolosità, soprattutto nei mesi invernali. Le forti mareggiate, alimentate dai venti di libeccio e maestrale, si abbattono frequentemente sull’area, rendendo difficile la navigazione.
A causa delle numerose secche e delle condizioni meteo-marine spesso estreme, i fondali della zona sono diventati la tomba di diversi natanti, dai velieri antichi ai cargo moderni.
Questa concentrazione di relitti ha reso Capo Carbonara una delle mete preferite dai subacquei e dagli appassionati di archeologia subacquea.
I principali relitti visitabili di Capo Carbonara
Il mare dell’Area Marina Protetta custodisce numerosi relitti di grande interesse storico. Tra i più noti, spiccano la galera romana presso la secca dei Berni, il veliero spagnolo di Punta Molentis e un insieme di ancore romane nella secca di Libeccio.
Non mancano esempi più recenti, come il relitto dei tubi nei pressi dell’Isola dei Cavoli, la nave da carico Egle presso la secca di Santa Caterina, e il traghetto Elba Ferry, affondato a largo di Capo Carbonara.
Questi relitti, sommersi e ben conservati, offrono un raro connubio tra storia, biologia marina e paesaggio sottomarino.
🌊 Immersioni e turismo sostenibile a Capo Carbonara
L’Area Marina Protetta è suddivisa in zone con diversi gradi di tutela e accessibilità. Le immersioni sono consentite, ma solo previa autorizzazione da parte dell’ente gestore.
La pesca subacquea, invece, è totalmente vietata, proprio per salvaguardare la biodiversità dell’ecosistema.
Infine, la navigazione e la balneazione sono consentite solo in specifiche aree designate, al fine di garantire un equilibrio tra fruizione turistica e conservazione ambientale.

🌿 Le praterie di posidonia
Capo Carbonara ospita estese praterie di Posidonia oceanica, una pianta marina che si sviluppa principalmente sui fondali sabbiosi. Avvicinandosi alla costa, queste praterie si estendono anche sugli anfratti rocciosi, in particolare attorno all’Isola dei Cavoli, Capo Boi, Santo Stefano e Piscadeddus.
Grazie alla sua sensibilità ai cambiamenti ambientali, la posidonia rappresenta un eccellente indicatore biologico della qualità delle acque. Inoltre, è in grado di crescere fino a 40 metri di profondità e ospita numerose specie marine, come le grandi nacchere e le colorate gorgonie, visibili soprattutto nelle zone granitiche esposte alle correnti.
🐟 Specie ittiche e biodiversità di Capo Carbonara
L’Area Marina Protetta di Capo Carbonara vanta un’elevata biodiversità. Nelle sue acque si possono osservare quasi tutte le specie ittiche del Mediterraneo.
I pesci più comuni comprendono labridi, sparidi, serranidi, murene e gronghi. Nelle zone con posidonia, invece, è facile imbattersi in banchi di salpe, occhiate e castagnole. Tra le secche e i fondali rocciosi, nuotano barracuda, ricciole e cernie, mentre le corvine si lasciano avvicinare più facilmente, soprattutto dai fotografi subacquei.
Infine, nelle ore dell’alba e del tramonto, non è raro avvistare gruppi di delfini nei pressi di Punta La Guardia, all’estremità meridionale dell’isola di Serpentara.
