La Settimana Santa in Sardegna: significato e calendario delle celebrazioni cristiane
La Settimana Santa in Sardegna è il periodo liturgico in cui il cristianesimo ricorda gli ultimi giorni di Gesù Cristo, dalla sua entrata a Gerusalemme fino alla resurrezione. Comprende i momenti centrali della fede: la passione, la morte e la resurrezione.
Il cammino spirituale si apre con la Domenica delle Palme, che rievoca l’ingresso trionfale di Gesù a Gerusalemme, e si conclude con il Sabato Santo, vigilia della Pasqua di Resurrezione, la festa più importante per i cristiani.
La Pasqua, cuore della fede cristiana, celebra la vittoria sulla morte e la promessa di vita eterna. La sua data varia ogni anno: viene fissata la prima domenica di luna piena di primavera, cadendo dunque tra la fine di marzo e il mese di aprile.
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✝️ Scheda · Settimana Santa in Sardegna
Riti, processioni e tradizioni di origine ispanica che uniscono fede, lingua sarda e identità locale dal Campidano al Logudoro, fino alla Barbagia.
Periodo e significato
Dalla Domenica delle Palme al Sabato Santo, con culmine nella Pasqua
(prima domenica di luna piena di primavera). Si commemorano passione, morte e resurrezione di Gesù Cristo.
Riti principali
- Processioni dei Misteri con i simulacri della Passione.
- Su Scravamentu · deposizione del Cristo dalla croce (Venerdì Santo).
- S’Incontru · incontro tra Gesù Risorto e la Madonna (Domenica di Pasqua).
- Via Crucis e momenti di meditazione comunitaria.
Confraternite e canti
Le Confraternite curano le sacre rappresentazioni e sfilano con abiti tradizionali, intonando
canti religiosi in latino e in sardo: un’eredità dell’epoca aragonese-spagnola.
Località da non perdere
Cagliari, Iglesias, Scano di Montiferro, Santu Lussurgiu,
Cuglieri, Oliena, Galtellì, Alghero, Castelsardo.
Consigli di visita
- Arriva in anticipo per processioni e parcheggi.
- Abbigliamento sobrio e rispetto del silenzio durante i riti.
- Evita flash e intralci: privilegia punti di osservazione laterali.
- Consulta i programmi locali (orari variabili per paese).
Glossario
- Su Scravamentu · rito della deposizione del Cristo dalla croce.
- S’Incontru · incontro tra Gesù Risorto e la Madonna la mattina di Pasqua.
Una tradizione d’importazione spagnola
I riti religiosi della Settimana Santa sono celebrati con solennità in tutto il mondo cristiano e, anche in Sardegna, rivivono ogni anno in forme particolarmente suggestive. Si tratta di una tradizione di origine spagnola, introdotta durante i quattro secoli di dominazione aragonese e iberica sull’isola.
La Settimana Santa in Sardegna unisce elementi del culto cattolico con antiche usanze popolari che variano da zona a zona – dal Campidano al Logudoro, dalla Barbagia fino all’Ogliastra – creando un insieme di riti e processioni di grande intensità emotiva.
Tra i momenti più significativi vi sono le processioni dei Misteri, la suggestiva deposizione dalla croce (Su Scravamentu) e l’incontro tra la statua di Gesù risorto e la Madonna (S’Incontru), che si svolge per le vie dei paesi. A dare ulteriore solennità contribuiscono le Confraternite religiose, che sfilano con i loro antichi costumi e intonano canti sacri in latino e in sardo, mantenendo viva una tradizione che affonda le sue radici nell’epoca aragonese-spagnola.
Da sud a nord: tutta la Sardegna celebra la Settimana Santa
La Settimana Santa in Sardegna è un appuntamento corale che coinvolge quasi tutti i paesi e le città dell’isola. Ogni comunità rinnova il proprio legame con la fede e con la tradizione attraverso cerimonie e rappresentazioni sacre tramandate di generazione in generazione.
Tra le località che conservano con maggiore intensità i riti della Pasqua sarda meritano menzione:
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Cagliari e Iglesias, con solenni processioni secolari;
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Scano di Montiferro, Santu Lussurgiu e Cuglieri, nel cuore del Montiferru;
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Oliena e Galtellì, con riti intrisi di misticismo barbaricino;
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Alghero e Castelsardo, celebri per le processioni suggestive e le forti influenze catalano-spagnole.
In ognuna di queste comunità, la Settimana Santa si trasforma in un momento di fede condivisa, identità culturale e partecipazione collettiva che rende la Sardegna uno dei luoghi più intensi per vivere la Pasqua cristiana.


Le confraternite e i canti tradizionali
Un ruolo centrale nella Settimana Santa in Sardegna è svolto dalle confraternite religiose, custodi secolari delle pratiche devozionali. I confratelli, vestiti con abiti caratteristici e cappucci, accompagnano le processioni intonando canti sacri in latino e in lingua sarda, tramandati oralmente di generazione in generazione. Questi canti, noti per la loro intensità e per le sonorità arcaiche, contribuiscono a creare un’atmosfera di grande raccoglimento spirituale e di forte suggestione collettiva.
Simboli e momenti più suggestivi
Tra i riti più emozionanti della Settimana Santa spiccano il “Su Scravamentu”, la deposizione del Cristo dalla croce, e “S’Incontru”, l’incontro tra la statua di Gesù risorto e quella della Madonna. Questi momenti, carichi di pathos, sono accompagnati da gesti simbolici, come il velo nero che ricopre il volto della Vergine durante il lutto e che viene rimosso al momento della resurrezione. Ogni comunità arricchisce la celebrazione con dettagli scenici e devozionali che rendono unica l’esperienza in ciascun paese.
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Un patrimonio di fede e identità
La Settimana Santa in Sardegna non è soltanto un appuntamento religioso, ma un autentico patrimonio di identità culturale e sociale. Le celebrazioni coinvolgono intere comunità, dai più anziani ai giovani, in un continuum che rafforza il senso di appartenenza. Allo stesso tempo, i riti pasquali sardi attirano ogni anno numerosi visitatori e turisti, desiderosi di scoprire una tradizione che unisce spiritualità, storia e folklore, rendendo la Sardegna una delle mete più suggestive per vivere la Pasqua nel Mediterraneo.


