In località Sa Costa ‘e Sa Binza, nel fondo valle scistoso di 800 metri dove sorge l’omonima sorgente, si trova uno dei monumenti nuragici più importanti della Sardegna e di più recente scoperta e valorizzazione: Su Tempiesu (o “Tempiessu” come dice il linguista Massimo Pittau). Siamo nell’entroterra nuorese, in territorio comunale di Orune (Sardegna centro-settentrionale) e qui si trova l’unica testimonianza delle cosiddette “strutture in elevato” di un pozzo nuragico.
Il pozzo è una fonte sacra realizzata con materiali locali e dei territori circostanti (Dorgali) come scisto, trachite e basalto, perfettamente lavorati e finemente incastrati con l’uso del piombo. La muratura riprende la tipica tecnologia costruttiva dell’età bronzea (II millennio a.C. ) utilizzata nell’architettura monumentale classica, con file regolari e di uguale altezza di blocchi in pietra lavorati con acutezza. Il risultato estetico è notevole e fa de Su Tempiesu un monumento di assoluto valore artistico e storico.
LA DESCRIZIONE
Il tempio ha un’altezza di m 6,85 e si compone di un vestibolo con pavimento in pendenza, di una scala e di una cella per la raccolta dell’acqua sorgiva. Nella parte superiore sono stati sistemati due piccoli archi monolitici, forse per decorazione o per fissare la statica della struttura, cui segue la chiusura della copertura. Il tetto è un duplice spiovente a doppia gronda che termina col timpano triangolare su cui poggiava l’acroterio, il concio che sosteneva le venti spade bronzee accuratamente infisse in appositivi fori e assicurate alla pietra con colate di piombo. Durante gli scavi, le lame (spezzate purtroppo), sono state rinvenute dai ricercatori nel terreno immediatamente circostante. L’ingresso alla fonte avviene attraverso una piccola scala (9,87 – 0,45 metri di larghezza per 0,80 di profondità ) composta di quattro gradini. Il “tholos” (90×1,82) è un lastricato con al centro l’apposita fossa di decantazione. Quando arriva la piena l’acqua può defluire anche in una seconda fonte, dotata di un gocciolatoio finemente lavorato e posta un passo più avanti e più in basso. Il monumento si completa di due banconi con appositi stipetti rettangolari dove venivano depositate le offerte.
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LA FRANA COSTRINSE L’ABBANDONO DEL TEMPIO
L’area de Su Tempiesu ha subito la frequentazione umana fino al IX secolo a.C., quando fu sepolto da una frana che interrò e in parte lo distrusse. Fu scoperto nel 1953 quando il proprietario del terreno stava eseguendo dei lavori di sistemazione della vena acquifera.
SU TEMPIESU
E L’INCRERDIBILE PATRIMONIO RINVENUTO
Durante gli scavi che hanno portato alla luce Su Tempiesu, sono stati rinvenuti numerosi reperti, riconducibili proprio alla funzione sacra del sito, che vanno dai materiali bronzei (spille, bracciali, anelli, aghi, statue) parte dei quali possono essere ammirati in esposizione presso il Museo Archeologico di Nuoro, alle 32 appendici a forma di mammella, scalpellate dalla faccia a vista dei blocchi e recuperate durante lo scavo del 1984.
Su Tempiesu è visitabile sia d’inverno che d’estate, rispettando le ore di servizio delle guide:
- Orario: estivo (da aprile a settembre) 9,00-19,00; invernale: 9,00-17,00
- Biglietto: € 3,00 (intero), € 2,00 (ragazzi dai 12 ai 18 anni), € 1,50 (bambini dai 6 ai 12 anni)
- Sito internet: www.sutempiesu.it
- e-mail: cooplarco@tiscali.it
- Telefono: 328 7565148