Gli speleologi dell’associazione La Venta, del gruppo venezuelano Theraphosa, i ricercatori dell’Università degli studi di Bologna e la tv tedesca ZDF, dal 18 marzo al 2 aprile 2023, riprenderanno il filone di ricerche sugli altopiani quarzitici che si trovano fra i bacini dell’Amazonas e dell’Orinoco, al confine fra Venezuela e Brasile.
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Alla spedizione parteciperanno tra gli altri anche gli speleologi sardi del gruppo Aspros Carla Corongiu e Vittorio Crobu, che già da anni operano nelle esplorazioni delle grotte più profonde del Supramonte. Il loro apporto sarà determinante per la riuscita dell’operazione. Vediamo di che si tratta.
Tepui, esplorazioni alle porte del tempo
Il progetto in Venezuela negli anni ha cercato di dare una spiegazione sul perché si formano grandi cavità e reticoli “carsici”, all’interno delle quarziti, rocce che hanno un’età che sfiora i due miliardi di anni, dure e difficilmente attaccabili dall’acqua.
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Diversamente da quello che accade nelle rocce carbonatiche che vengono praticamente corrose a causa dei fenomeni chimici, nelle quarziti invece la silice, il principale componente di queste rocce è praticamente insolubile in acqua. Per cui la genesi di queste grotte è sicuramente data da molteplici fattori ancora in fase di studio. Le ultime ricerche dimostrano però che un ruolo importante delle colonie di batteri nel processo di formazione di queste incredibili cavità.
Grandi cavità e reticoli “carsici”, all’interno delle quarziti
Oltre vent’anni di ricerca del perché del fenomeno
La spedizione di questa primavera è la coda di una serie di altre già effettuate in precedenza (dal 1993 al 2016) che hanno dimostrato l’inequivocabilità di questi stupefacenti fenomeni sotterranei complessi, aprendo ai ricercatori e agli speleologi nuove prospettive esplorative.
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ASPROS: la ricerca speleologica in Sardegna
A.S.Pro.S. “È l’acronimo di Associazione Speleologica Progetto Supramonte – dice Carla Corongiu, la speleologa è uno dei soci fondatori assieme al compagno Vittorio Crobu – e si occupa di esplorazione, ricerca scientifica e documentazione all’interno delle principali cavità sotterranee della Sardegna, ma non solo, A.S.Pro.S svolge la sua attività anche fuori dall’isola con spedizioni su ghiacciai, deserti e zone tropicali in diversi continenti in collaborazione con progetti di studio di altissimo livello. Nel corso degli anni, grazie all’eccezionalità del materiale raccolto, sono stati realizzati libri e organizzate mostre fotografiche sugli ambienti sotterranei più spettacolari della Sardegna”.
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L’apporto degli speleologi sardi alla missione sudamericana
“La permanenza in grotta – continua la Corongiu – crea un notevole stress fisico con grande dispendio di energia e sali minerali. Per questo, nel 2017 è iniziata la collaborazione tra la associazione Aspros e Mytho, quando la squadra capitanata da Vittorio Crobu, Carla Corongiu e Andrea Meloni, esperti nello studio ed esplorazione delle cavità più profonde dell’isola, hanno organizzato un campo esplorativo di più giorni nella grotta di Piggios De Janas, fra il Supramonte di Urzulei e quello di Orgosolo, raggiungendo in quell’occasione la profondità di 360 m”.
La collaborazione con aziende specializzate in alimentazione integrata
“Alla fine dell’ottobre 2017, Aspros e Mytho hanno collaborato nell’esplorazione del Ghiacciaio Gorner, sul versante svizzero del Cervino; nel marzo 2018 Aspros si sposta nel deserto del sale di Atacama in Cile, ai confini della cordigliera delle Ande per un importante progetto di ricerca organizzato dall’Associazione La Venta e finanziato dalla National Geographic Society che ha permesso di esplorare grotte nel sale, utilizzando innovative tecniche laser scanner 3D, individuando microrganismi in grado di sopravvivere in ambienti ostili simili a quelli che possono trovarsi su Marte”.
Aprile 2019: il raduno internazionale di speleologia di Urzulei
“Nell’aprile 2019 abbiamo collaborato al raduno internazionale di speleologia di Urzulei (NU), a febbraio 2020 all’esplorazione della grotta Underground River, ultimo paradiso situato nell’isola di Palawan, nelle Filippine, considerato una delle 7 meraviglie del mondo. E infine, l’ultima collaborazione dello scorso mese di Ottobre per la spedizione glacio-speleologica “INSIDE THE GLACIERS 2021” effettuata nel ghiacciaio Aletsch in Svizzera, il più esteso delle Alpi e patrimonio dell’Unesco”.