Nuraghe Voes è assieme al Nuraghe Istelai la più importante testimonianza nuragica nel territorio di Nule. Una struttura grandiosa, in ottimo stato di conservazione e ubicato al centro di un altopiano con tratti irregolari, che richiedeva una postazione efficiente per difenderlo dalle minacce.
NURAGHE VOES, LOSA E SANTU ANTINE
Il Nuraghe Voes rispondeva a queste esigenze militari e garantiva alla popolazione dell’entro terra nulese un’efficace sistema difensivo. La funzionalità militare era simile al Nuraghe Losa di Abbasanta, anch’esso posizionato a vedetta di un territorio pianeggiante e leggermente ondulato.
NON È MAI STATO SCAVATO
Il nuraghe è ancora integro ma solo parzialmente visitabile: le aree interne sono difficilmente accessibili e i piani bassi ancora sottoterra: sino ad oggi non è mai stato scavato e non è mai stato oggetto di manutenzione. Visitando l’area è però possibile contemplarne la maestosità e studiarne le dinamiche funzionali anche grazie alle varie entrate, all’orientamento e alle imponenti mura esterne. La torre centrale è conservata integralmente così come la tholos al pianterreno, che è ancora in parte visitabile.
LA STRUTTURA ARCHITETTONICA
Il Voes si articola con una struttura architettonica complessa: è un nuraghe trilobato, con al piano terra 4 camere centrali di forma circolare e soffitto a “tholos”, cioè una coperta a pseudocupola formata da file concentriche di conci lapidei sempre più aggettanti verso il centro che arrivano a chiudere il vano senza realizzare una struttura spingente come sono le vere cupole. Il nuraghe è il risultato di una progressione edilizia già ampiamente adottata dai suoi antichi costruttori: un nucleo primitivo, al cui si addossa una costruzione secondaria, comprendente l’atrio d’ingresso, le celle e le gallerie che le uniscono. C’è poi la torre principale che in origine aveva due piani, ma ora ne conserva solo la parte inferiore presentando una interessante camera e cupola. La pianta del nuraghe è a triangolo convesso, con mura esterne che si alzano fino 9 metri a formare autentici bastioni. La struttura in parte richiama il Nuraghe di Sant’Antine (Torralba), anch’esso strutturato in grandi corridoi laterali, posizionati uno sopra l’altro con accesso alle tre celle che si trovano dentro le torri laterali.
IL RITROVAMENTO
DEL MOSTRO ANTROPOMORFO
Il Nuraghe Voes non è mai stato oggetto di scavi, ma l’areale attorno è stato studiato e numerosi sono i reperti che sono stati dati alla luce. Oltre al frammento di ceramica del periodo punico e alle varie monete di rame e argento risalenti all’epoca di Roma imperiale, ha fatto storia il ritrovamento de Su Boe Muliache, un centauro nuragico, un’eccezionalità assoluta nei rinvenimenti nuragici che riproduce le fattezze di un mostro antropomorfo, metà uomo e metà toro, un personaggio della mitologia nuragica.
COME RAGGIUNGERE IL NURAGHE VOES
Il Nuraghe Voes si raggiunge percorrendo la Provinciale Nule-Bitti fino al km 4,300, svoltare a destra (segnalato) e inoltrarsi per il sentiero in un terreno privato, chiamato “sa mandra manna”. Coordinate: 40°28’45″N 9°14’53″E
IL MITO DE SU BOE MULIACHE
Gli esseri fantastici legati alla metamorfosi uomo – animale sono sempre stati protagonisti della mitologia antica, compresa quella sardo-nuragica. La teoria mitologica si basava sulla credenza che alcune persone potessero trasformarsi in animale come ad esempio nel Boe Muliache. Questa alterazione (non volontaria) era interpretata come una condanna del soggetto a seguito di un terribile destino o di una volontà divina o diabolica. Su Boe Muliache, altro non era che un uomo del villaggio il quale, secondo la leggenda, tra le 24 e l’alba, mutava il suo corpo in bue antropomorfo (quindi solo il busto e la testa) perché doveva espiare la colpa dei suoi furti di bestiame e dell’essersi innamorato di un vitello. La trasformazione condannava il ladro ad una triste quanto umiliante penitenza.