Dionigi e Flavio Scano furono due tra i più importanti progettisti edili della Sardegna a cavallo tra XIX e XX secolo. Padre e figlio, lasciarono un’impronta profonda nell’architettura pubblica e privata dell’isola, contribuendo allo sviluppo urbano di Cagliari e di altre città sarde. Dionigi, ingegnere e architetto formatosi a Torino, si distinse per i restauri monumentali e per edifici come il Palazzo Accardo; Flavio, attivo negli anni Venti e Trenta, introdusse elementi di architettura moderna e liberty, firmando opere come Villa Scano, Palazzo Tirso e le idrovore di Arborea. Insieme rappresentano un punto di riferimento fondamentale per la storia dell’architettura in Sardegna.
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Dionigi e Flavio Scano
Architetti tra XIX e XX secolo
Dionigi e Flavio Scano, padre e figlio, sono stati tra i più importanti progettisti edili della Sardegna tra Otto e Novecento. Entrambi hanno lasciato un segno significativo nell’architettura pubblica e residenziale dell’isola.
Dionigi Scano | (1867–1949) – Ingegnere e architetto; capo dell’Ufficio Monumenti; restauri controversi basilica di San Gavino (Porto Torres), Torre San Pancrazio (Cagliari); progettista del Palazzo Accardo e della Villa Congiu-Pattarozzi |
Flavio Scano | (1896–1952) – Architetto e ingegnere; attivo nel Ventennio; progettista di Villa Rossi-Chiappe, Villa Scano, Palazzo Scano (primo edificio in cemento armato a Cagliari), Palazzo Tirso, Comando Carabinieri e idrovore di Sassu e Luri |
Ambito cronologico | Fine Ottocento – Metà Novecento |
Campi principali | Restauro monumenti, costruzioni civili e infrastrutturali, architettura pubblica |
Località principali | Sardegna, con un focus su Cagliari e Arborea |
Dionigi Scano: architetto e restauratore tra Ottocento e Novecento
Dionigi Scano (Sanluri, 1867 – Cagliari, 1949) fu uno dei protagonisti dell’architettura sarda tra Ottocento e Novecento e padre di Flavio Scano. In qualità di primo censore del Regno di Sardegna per gli edifici pubblici di pregio artistico, si occupò della conservazione e del restauro dei monumenti, firmando interventi spesso discussi e criticati sulla Basilica di San Gavino a Porto Torres e sulla Torre di San Pancrazio a Cagliari.
Nel capoluogo sardo realizzò anche nuove opere, tra cui il Palazzo Accardo, oggi sede del Museo Archeologico Nazionale di Cagliari, e la Villa Congiu-Pattarozzi, che testimoniano la sua capacità di coniugare l’interesse per i monumenti storici con l’architettura civile contemporanea.

Flavio Scano: architettura tra Cagliari e Arborea nel Ventennio
Flavio Scano (Cagliari, 1896 – 1952) fu un architetto e ingegnere cagliaritano, protagonista dell’architettura sarda durante il Ventennio fascista. Sopravvissuto alla Prima Guerra Mondiale, nel 1923 aderì al Partito Fascista, divenendo uno dei primi sostenitori a Cagliari.
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Le sue opere principali si concentrano soprattutto a Cagliari e ad Arborea. Nel capoluogo realizzò Villa Rossi-Chiappe (1923), Villa Scano (1926), il Palazzo Scano (1929-1933) — il primo edificio della città costruito in cemento armato —, il Palazzo Tirso e il Palazzo del Comando della Legione Carabinieri di Sardegna.
Ad Arborea, invece, progettò due importanti infrastrutture idrauliche: l’Idrovora di Sassu (1933-1934) e l’Idrovora di Luri (1934), simboli del grande progetto di bonifica della piana oristanese.
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