L’Impero Musulmano è la più grande realizzazione politico-territoriale mai prodotta dalla cultura araba nella sua storia plurisecolare.
Quelli che un tempo erano dei nomadi diseredati che vivevano nelle aride pianure dell’Arabia, nel Medioevo – tra il 622 e il 740 – si trasformano in un efficiente stato coloniale capace di legare sotto un unico impero l’Europa e l’Africa mediterranea, le coste siro-palestinesi che si affacciano sempre sul Mediterraneo, oltre a tutto il territorio bizantino e persiano che dal Mar Nero arriva sino alle rive dell’Indo.
Verso il 730 nel continente europeo c’era la seguente distribuzione di forze:
- La Spagna era nelle mani degli Arabi che mirano, con rapide incursioni, ad espandersi anche in Francia;
- La Francia era sotto il dominio dei Franchi;
- L’Italia era divisa tra Longobardi, Bizantini e Papato
- Nella regione oggi chiamata Germania vi erano popolazioni varie tra cui Sassoni, Slavi, Bavari e Avari
LA CIVILTÀ ARABA
– Il mondo arabo prima di Maometto
La penisola arabica fino a tutta l’età antica non era mai stata conquistata da nessuno dei grandi Stati che avevano dominato il mondo: Persia, Alessandro Magno e Roma non ebbero mai interesse per quest’area. Di fatti la penisola era, da un punto di vista delle ricchezze territoriali, prevalentemente un’area arida, dove il clima predominante era quello torrido. Insomma poco appetibile per investire risorse militari ed economiche in un tentativo di conquista.
In quelle grandi aree tuttavia sussistevano popolazioni nomadi come i beduini che andavano in continua ricerca di terre meno ostili, mentre, le sole aree dove vi era una certa presenza di risorse, come acqua, terre fertile, agricoltura, allevamento e commercio erano le città della Mecca e di Medina.
La lingua, seppur con diversità di dialetti, era unica, mentre le religioni erano molte e ancora primitive.
– Maometto
Maometto nacque nel 570 d.C. Orfano a 6 anni, crebbe con gli zii e visse a La Mecca. Fu pastore, cammelliere mercante. Viaggiò, conobbe l’Ebraismo e il Cristianesimo e si sposò con una ricca vedova.
Nel 610 ebbe delle apparizioni e delle rivelazioni che lo ispirarono a una nuova religione la quale prescriveva ai suoi fedeli:
- – Esiste un solo dio, Allah, e Maometto è il suo profeta;
- – Ogni fedele deve pregare 5 volte al giorno, con il viso rivolto a La Mecca
- – Ogni fedele deve osservare il digiuno (il Ramadan) durante il mese sacro per commemorare la prima rivelazione a Maometto
- – Ogni fedele deve compiere almeno una volta nella sua vita un pellegrinaggio a La Mecca
- – I fedeli di Allah hanno il dovere di portare la guerra santa contro i non credenti
- – Ogni fedele non può avere più di quattro mogli
- – Ogni fedele non deve mai bere alcolici ne mangiare carne di maiale
- – Non si deve raffigurare Allah in pitture o sculture, perché Dio è troppo grande, è inafferrabile
- – Ogni fedele deve commerciare, lavorare e guadagnare.
L’insegnamento di Maometto si adattava perfettamente alla società araba di quei tempi, in qui gli arabi erano nomadi mercanti, capaci di affrontare lunghe traversate per mare o per terra e sopportare grandi fatiche. Il successo fu travolgente. Maometto inizialmente incontrò ostilità tanto che fu costretto a scappare dalla sua città La Mecca e trasferirsi a Medina da dove iniziò, con incursioni rapide e improvvise, ad attaccare le carovane dirette alla Mecca. Dopo pochi anni, nel 630, Maometto entrò vittorioso alla Mecca, fece abbattere tutti gli idoli e le rappresentazioni degli dei fino ad allora adorati e fondò lo Stato Arabo (sorto dopo 20 anni dalla rivelazione di Maometto). Maometto di lì a poco morì senza lasciare nulla di scritto, ma pochi anni dopo la sua scomparsa, il suo insegnamento fu raccolto nel libro sacro del Corano.
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- Le conquiste
L’improvvisa morte di Maometto gettò nella disperazione il popolo arabo. Per questo fu eletto un successore – il califfo – e lo Stato si mantenne unito. Iniziarono allora le travolgenti guerre di conquista che, in poco più di 100 anni – tra il 632 e il 750 – portò gli Arabi a creare il più grande impero mai apparso nella storia. Furono infatti sgominati i Persiani; attaccato e in parte conquistato l’Impero bizantino; travolto l’Egitto e tutta l’Africa settentrionale; investita e piegata la Spagna; conquistate le grandi isole del Mediterraneo: Cipro, Creta, Sicilia, Sardegna, Corsica e Baleari.
L’IMPERO MUSULMANO
Gli Arabi si comportarono nei confronti dei popoli sottomessi con una politica di tolleranza verso le altre religioni, senza imporre la propria, ma chiedendo il pagamento dei tributi e l‘obbedienza.
Al vertice dello Stato arabo vi era il califfo che aveva poteri assoluti. Le capitali dell’impero musulmano furono: Medina, sino al 661; Damasco, dal 661 al 750 e Baghdad.
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LA CULTURA ARABA
In un’epoca in cui in Europa dominavano povertà e analfabetismo, la civiltà araba raggiunse il massimo splendore. Nelle prestigiose università arabe si copiarono, si studiarono, si conservarono le opere dell’Antica Grecia che rischiavano di essere dimenticate; i più diversi e lontani popoli sottomessi – persiani, egizi, indiani, siriani, spagnoli – portarono conoscenze particolari e raffinate: si ebbero scoperte in matematica (ad esempio l’uso delle cifre da 0 a 10), astronomia, fisica, chimica, botanica, zoologia; l’uomo imparò nuovamente a irrigare e coltivare i campi, a fondere e lavorare i metalli, a costruire dighe e canali; grande impulso ebbero commerci e scambi.
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I MOTIVI DELLA RAPIDA ESPANSIONE
La rapidità delle conquiste musulmane hanno suscitato tra gli storici un ampio dibattito nella ricerca di una spiegazione ad un così folgorante successo. Lo spettacolo di un’accozzaglia di nomadi senza alcuna tradizione militare che si irradiano in tutte le direzioni, affrontano e sconfiggono eserciti di grandi imperi e in esili drappelli avanzano irresistibilmente sino a migliaia di chilometri dalla loro terra d’origine, resta quasi inspiegabile e misterioso.
LA RELIGIONE
Si è cercato di spiegare la rapidità di questa espansione con l‘entusiasmo religioso, che spingeva i combattenti musulmani a disprezzare la morte, o mediante la forza irresistibile che veniva loro dal sentimento di obbedire a un dovere sacro, quello della guerra santa che obbligava a combattere gli infedeli.
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LA FAME
Con la spinta della fame e della miseria di uscire dall’Arabia e a riversarsi sui paesi ricchi, gli arabi si mossero attratti dalla voglia di saccheggio e di bottino.
LA FORZA MILITARE
Il valore militare degli Arabi era pari o superiore rispetto a quello dei loro avversari.
Arabi e Berberi avevano sui loro nemici il vantaggio di essere abituati a una vita frugale, di sopportare le privazioni, la fame, la sete.
L’INFERIORITA’ DEGLI AVVERSARI
Secondo alcuni osservatori il principale motivo del successo espansivo degli arabi fu che i loro avversari si erano stati trovati, per ragioni diverse, in stato di inferiorità . Tale è stato il caso dei Bizantini o dei Persiani che non erano protetti da validi ostacoli naturali e si erano indeboliti reciprocamente nei continui confronti. In Egitto non c’era che un’armata sparpagliata. In Spagna il regno visigoto non aveva unità .
Infine c’era una spiegazione legata al clima: l’espansione araba non raggiunse mai zone a clima freddo e ostile, ad esempio lungo la linea a nord che coincide quasi esattamente con il limite massimo dell’estensione della coltivazione dell’olivo.
IL RUOLO DELLA CITTA’ NEL MONDO ARABO
La città occupava nella società e nella cultura dell’Islam medievale una posizione preminente. Le conquiste arabe infatti si sono accompagnate, ove non esisteva una densa urbanizzazione, alla creazione di città nuove. Le città più importanti dell’impero musulmano furono da Ovest a Est:
- Cordova – Spagna
- Fez – Marocco
- Palermo – Sicilia
- Il Cairo – Egitto
- Medina – Arabia Saudita
- La Mecca – Arabia Saudita
- Damasco – Siria
- Bagdad – Iraq
- Samarcanda – Uzbekistan
LA CITTA’ BASE DEL POTERE
Durante quest’epoca alcune città antiche, come Damasco o Cordova, raggiunsero dimensioni mai avute in precedenza. Per gli Arabi, come per i Greci e per i Romani, la città era la base del potere. Nei confronti di un’Europa nella quale solo alcune città superavano i diecimila abitanti, il mondo musulmano possedeva un considerevole numero di vere città e alcuni agglomerati giganteschi, come ad esempio le città di nuova creazione di Bagdad o de Il Cairo.