Il Golfo di Orosei, ha una costa ricchissima di cavità carsiche, oltre un centinaio, alcune delle quali sono dei veri e propri estuari sotterranei, considerati i più grandi d’Italia. In questa parte della Sardegna, tra le alte falesie che cadono a strapiombo sul mare, è evidente la mancanza di corsi d’acqua perenni in superficie e ciò ha favorito lo sviluppo dei fiumi sotterranei, alimentando imponenti sistemi di comunicazione come appunto le gallerie sommerse del Ramo Nord delle Grotte del Bue Marino, dove si trovano i segni di una formazione minerale avvenuta quando il livello del mare era molto più basso di quello attuale. Gli studi hanno dimostrato che il processo è rimasto attivo pure mentre il Golfo di Orosei era nel mezzo dell’ultima glaciazione e il livello delle acque marine era sceso di oltre 100 metri. Le esplorazioni speleosubacquee hanno certificato che il deflusso sotterraneo abbia trovato i punti di sbocco soprattutto lungo la costa a sud di Cala Gonone, tra cui anche la conosciuta Cala Luna, che si trova subito adiacente alla Grotta del Bue Marino (direzione sud).
LA GROTTA DEL BLUE MARINO GIÀ CONOSCIUTA IN EPOCA NEO-ENEOLITICA
La famosa Grotta del Bue Marino è da oltre 50 anni, visitata da migliaia di turisti e gli speleologi, a decine, hanno fatto tappa esplorativa in questa parte della Sardegna, attirati dalla bellezza e dalla complessità geologica dei suoi cunicoli. La grotta, è ormai chiaro, era già conosciuta in antichità , quando il mare era più basso e l’accesso era possibile pure da terra. Lo provano le incisioni rupestri, scoperte davanti all’ingresso a mare e le tracce archeologiche rinvenute all’interno.
IL RAMO NORD
La Grotta del Bue Marino, ha uno sviluppo di oltre 20 km ed è articolata in tre rami – il Ramo Nord, Il Ramo di Mezzo e il Ramo Sud – che confluiscono in prossimità del mare, nello spettacolare e conosciutissimo ingresso. Il Ramo Nord (oggi riaperto in parte al pubblico dopo una lunga parentesi di conservazione, tutela e studio), si caratterizza da un lato, perché le sue pareti mostrano i segni di un livello marino più alto rispetto al resto della grotta e, dall’altro, per la presenza dei tre splendidi laghi:
- Il Lago Smeraldo
- Il Lago Abissale
- Il Lago Nero
I TRE LAGHI
- Il Lago Smeraldo, è il primo che si trova venendo dalla costa: è infatti accessibile anche dal mare attraverso un sifone, da cui penetra la luce solare che crea, con l’acqua e la roccia, un gioco di colori unico dai riflessi smeraldi (motivo che ha dato il nome al lago).
- Il Lago Abissale si raggiunge dopo lo Smeraldo, percorrendo un altro tratto subacqueo di 500 metri e, a differenza del precedente, appare nero ed impenetrabile strozzato dalle alte e strette pareti che lo circondano.
- Il Lago Nero infine, si trova alcune decine di metri più in la del Lago Abissale, e fa parte del sistema sommerso del Ramo cosiddetto “dei Cecoslovacchi”, un insieme di gallerie, quasi tutte allagate, che si estende per una lunghezza complessiva di oltre 7 chilometri, intervallate da ben 42 sifoni ed altrettanti laghi, quasi tutti di acqua dolce. Le dimensioni di questi bacini sono eccezionali: si va dai 10 metri di larghezza, ai 200 metri di lunghezza. Si tratta di ambienti ricchi e variegati con vasche, colonne, concrezioni, stalattiti e stalagmiti che testimoniano proprio come la Grotta del Bue Marino abbia iniziato a formarsi ben prima che il mare occupasse gran parte dei suoi ambienti.
VISITE GUIDATE
Il Comune di Dorgali, in collaborazione con guide speleologiche esperte offre al pubblico la possibilità di visitare alcune parti del Ramo Nord della Grotta del Bue Marino.
Per le visite, che richiedono prerequisiti tecnici specifici è possibile concordare tempi e modi contattando direttamente la Pro Loco ai recapiti:
- PRO LOCO DI DORGALI, Telefono e Fax: 0784 – 96243;
- PRO LOCO DI DORGALI, email: proloco@dorgali.it.