L’impollinazione è il processo biologico che permette la riproduzione delle piante da fiore. Consiste nel trasferimento del polline dal gamete maschile (contenuto nelle antere) al gamete femminile (l’ovulo) presente nel pistillo. Questo passaggio può avvenire attraverso diversi vettori naturali: il vento (impollinazione anemofila), gli insetti come api, farfalle e coleotteri (impollinazione entomofila), oppure altri animali come uccelli o pipistrelli a seconda della specie vegetale. Grazie all’impollinazione si avvia la fecondazione e la successiva formazione del seme, garantendo la continuità e la diversità genetica delle piante.
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Il polline
Il polline è un insieme di cellule germinali maschili, a forma di granello, che si presenta sopratutto di colore giallo, ma anche azzurro, rosso o marrone e viene prodotto dall’antere, il gamete maschile, che è la parte terminale dello stame.

🌾 Il polline
Il polline è costituito da microscopiche cellule germinali maschili, prodotte dalle antere, la parte terminale dello stame. Si presenta sotto forma di piccoli granuli, solitamente di colore giallo, ma può assumere anche sfumature azzurre, rosse o marroni a seconda della specie vegetale. Il polline rappresenta l’elemento essenziale della riproduzione delle piante da fiore, poiché trasporta il gamete maschile necessario all’impollinazione e alla successiva fecondazione dell’ovulo.
Polline di Girasole
Il polline di girasole (Helianthus annuus) osservato al microscopio mostra diverse forme, che variano in base alle modalità di dispersione. I colori visibili nelle immagini non sono quelli reali, ma sono stati applicati in modo artificiale con finalità didattiche e identificative, per facilitare lo studio e il riconoscimento dei granuli pollinici.

🌿 Come si diffonde il polline
Il polline può diffondersi attraverso due principali modalità di impollinazione:
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Autoimpollinazione: avviene quando il polline prodotto dagli stami di un fiore feconda direttamente l’ovario dello stesso fiore o di un altro fiore della stessa pianta. Questo processo garantisce la produzione di semi senza necessità di scambio genetico con altre piante.
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Impollinazione incrociata: si verifica quando il polline viene trasferito da un fiore a un altro appartenente a piante diverse della stessa specie. In questo caso si ottiene una maggiore variabilità genetica, essenziale per la biodiversità e l’adattamento delle piante all’ambiente.
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Il polline di una rosa
non può far maturare
il seme di una margherita
Insetti e vento
Molte piante hanno bisogno degli insetti per trasferire il polline, altre invece si avvalgono del vento. Alcuni fiori recano sui petali delle chiazze o delle linee, chiamate guide del nettare. Gli insetti seguono queste tracce per trovare il nettare.
A volte essi sono costretti a strofinarsi sul polline, che resta attaccato al loro corpo. Ispezionando un altro fiore, il polline si stacca e resta sullo stimma.
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In estate l’aria è talvolta satura di polline, perché il vento lo trasporta dai fiori che sono stati per mezzo suo impollinati. Ciò può far starnutire e può essere causa di febbre da fieno.

🐝 Insetti e vento: i vettori dell’impollinazione
Molte piante affidano l’impollinazione agli insetti, che trasferiscono il polline da un fiore all’altro durante la ricerca del nettare. Per attirare questi preziosi impollinatori, alcuni fiori presentano sui petali delle particolari chiazze o linee, chiamate guide del nettare, che indicano il percorso da seguire. Nel raccogliere il nettare, gli insetti si strofinano sulle antere e il polline rimane attaccato al loro corpo; visitando un altro fiore, questo viene depositato sullo stigma, permettendo la fecondazione.
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Altre specie vegetali sfruttano invece il vento per la diffusione del polline: è il caso dell’impollinazione anemofila, che interessa soprattutto piante erbacee e alberi come graminacee, noccioli, betulle e olivi. Durante l’estate, l’aria può diventare satura di polline trasportato dalle correnti, favorendo la riproduzione delle piante ma provocando talvolta disturbi allergici come la febbre da fieno.
Come si diffonde il polline
- Per mezzo degli insetti
- Per mezzo del vento
- Con i mezzi propri della pianta
Come si diffondono i fiori selvatici
I fiori selvatici, non subendo l’intervento dell’uomo per la loro nascita e diffusione, come nel caso dei fiori e delle piante domestiche (o commerciali/industriali), hanno bisogno per svilupparsi di diffondere il loro polline e di assicurarsi che i loro semi vengano portati lontano dalla pianta madre.
Perché ciò avvenga, essi dipendono spesso dal tempo, dal terreno e da altri esseri viventi, perfino l’uomo.
Esempi di impollinazione selvatica
Impollinazione vegetale
- Alcune piante, come la Mecorella, facilitano in tutti i modi il vento perché raggiunga il polline. Perciò i loro stami e pistilli non sono protetti.
- Alcune piante, come le Margherite, assumono con i loro petali l’aspetto di una piattaforma affinché gli insetti possano atterrarvi.
- Alcuni fiori, come l’Elleborina rossa, possono impollinarsi da soli.
- Alcune piante hanno bisogno dell’acqua, ad esempio uno stagno, per portare lontano i semi della pianta madre.
Impollinazione animale
- Alcuni animali, ad esempio gli scoiattoli, si impadroniscono di semi e di ghiande, lasciandoli poi cadere lontano dalla pianta madre.
- Alcuni animali, ad esempio le capre, raccolgono senza accorgersene attraverso gli zoccoli i semi che si infilano tra le dita, e li trasportano in giro per le campagne lontani dalla pianta madre.
- Gli uccelli volano lontano dal luogo dove beccano i frutti. I semi, passando attraverso il loro corpo, cadono sul terreno.
- L’uomo, camminando sui vari terreni naturali che incontra, porta in giro i semi quando questi si sono infilati nelle suole delle scarpe.
