La Necropoli di Tuvixeddu, situata su un colle calcareo nel cuore di Cagliari, è la più vasta necropoli punica conosciuta nel Mediterraneo, con oltre 1100 tombe individuate. Il sito fu utilizzato tra il VI e il III secolo a.C. dai Cartaginesi, che scelsero questo luogo per le sue caratteristiche geologiche ideali alla sepoltura. Successivamente, anche i Romani sfruttarono le pendici dello stesso colle per costruire le loro tombe.
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🗣️ Origine del nome “Tuvixeddu”
Il nome “Tuvixeddu” deriva dal sardo “tuvu”, che significa “cavità”, unito al suffisso “-eddu” che indica il diminutivo. Significa quindi “colle dei piccoli fori”, in riferimento ai numerosi pozzi funerari scavati nella roccia calcarea. Il nome fu probabilmente coniato per distinguerlo dal vicino colle denominato Tuvumannu, cioè “grande cavità”.

📌 Scheda informativa di Tuvixeddu
📍 Località: Colle Tuvixeddu, Cagliari
🗺️ Regione storica: Campidano
🕰️ Epoca di utilizzo: VI – III sec. a.C. (punica), I sec. a.C. – III sec. d.C. (romana)
⚒️ Materiale: Roccia calcarea
⚰️ Tipologie sepolture: A pozzo con camera funeraria, incinerazione, arcosoli
🏛️ Monumenti principali: Tomba dell’Ureo, Tomba del Guerriero, Grotta della Vipera
📞 Contatti visite: Comune di Cagliari, Assessorato Cultura e Turismo
Struttura della Necropoli di Tuvixeddu
Le tombe della Necropoli di Tuvixeddu venivano scavate nella roccia calcarea attraverso profondi pozzi, dai 2 agli 11 metri, che conducevano alle celle funerarie. Alcune di esse erano decorate con affreschi e simboli religiosi come il disco solare, il fiore di loto e la maschera di gorgone. Oggetti di corredo come unguentari, gioielli e betili erano spesso presenti accanto ai defunti, secondo il rito dell’inumazione o della cremazione.
La Tomba dell’Ureo e la Tomba del Guerriero
Tra le tombe più celebri della Necropoli di Tuvixeddu vi sono la Tomba dell’Ureo, decorata con un serpente alato e simboli egizi, e la Tomba del Guerriero, con affreschi geometrici e la figura di un combattente pronto a lanciare una lancia. Entrambe testimoniano l’influenza culturale di altre civiltà e l’alto livello artistico raggiunto dai Punici in Sardegna.
La Necropoli di Tuvixeddu in epoca romana
Sul versante occidentale del colle si sviluppa la necropoli romana, di epoca successiva, nota per la presenza della Grotta della Vipera, sepolcro di Atilia Pomptilla e del console Lucio Cassio Filippo. Le tombe romane erano più varie nella tipologia: a fossa, a colombari, ad arcosolio e a incinerazione, mostrando l’evoluzione dei riti funerari.

Minacce alla Necropoli di Tuvixeddu
Nel corso del Novecento la Necropoli di Tuvixeddu ha rischiato la distruzione a causa delle attività edilizie e industriali. Molti loculi sono andati perduti durante l’estrazione del calcare, la costruzione del quartiere Sant’Avendrace e i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale. Solo grazie a interventi di tutela degli ultimi decenni il sito è stato preservato come parco archeologico urbano.
I numeri del sito funerario
Secondo recenti rilevazioni, la Necropoli di Tuvixeddu conta attualmente 1793 sepolcri noti, di cui 1571 salvati da interventi edilizi. I loculi si distribuiscono in due fasce principali: quella alta con 1094 tombe e quella bassa con 477. Una terza area, quella del “Predio Ibba”, ospita tombe ancora in corso di studio.
- Visitare il sito del Museo Archeologico di Cagliari
