Il dolmen di Sa Covaccada è uno dei più imponenti e meglio conservati monumenti megalitici della Sardegna. Situato nel territorio comunale di Mores, nella subregione storica del Meilogu, rappresenta una tomba collettiva risalente al Neolitico recente (3500-2900 a.C.), costruita con enormi lastre di trachite rosa-grigia lavorate con grande precisione.
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📜 Origine del nome Sa Covaccada
Il nome Sa Covaccada (o S’Accovaccada) deriva dal sardo e significa “la copertura”. Il termine fa riferimento diretto alla lastra di pietra che chiudeva superiormente la struttura funeraria. In origine, questa copertura doveva essere la più imponente del monumento, con un peso stimato di circa 27 tonnellate, simbolo di protezione e separazione tra il mondo dei vivi e quello dei defunti.

📏 Le dimensioni eccezionali del dolmen di Sa Covaccada
Le dimensioni del dolmen di Sa Covaccada lo rendono una struttura straordinaria anche su scala internazionale: 5 metri di lunghezza, 2,20 di larghezza e 2,10 di altezza. Il peso stimato delle lastre raggiunge le 18 tonnellate per quella superiore e 27 tonnellate per la lastra posteriore (oggi mancante), collocandolo tra le più grandi tombe megalitiche d’Europa, assieme a quelle della Francia e della Cisgiordania.
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Struttura e dettagli costruttivi del dolmen di Sa Covaccada
Il dolmen ha pianta rettangolare ed è formato da quattro lastre in trachite: due laterali, una anteriore e una di copertura. L’accesso avveniva tramite una piccola apertura frontale (50 x 50 cm), attraverso la quale i defunti venivano introdotti dopo la scarnificazione rituale. La camera funeraria interna misura 4,18 x 1,4 metri, ed è dotata di una nicchia laterale scolpita nella roccia, dove probabilmente venivano deposte offerte o corredi funebri.
⚰️ Funzione funeraria e rito collettivo
Come molte tombe megalitiche del Neolitico, anche Sa Covaccada aveva una funzione funeraria collettiva. Il pavimento naturale in roccia affiorante accoglieva più corpi, disposti secondo un preciso rituale. Questo tipo di sepoltura testimonia l’esistenza di comunità stabili, organizzate e con un forte senso del culto degli antenati.
L’evoluzione nel dolmen di Sa Covaccada
Il dolmen di Sa Covaccada rappresenta un punto di svolta nell’evoluzione dell’architettura funeraria preistorica sarda. Segna il passaggio dalle tombe scavate nella roccia, come le domus de janas, a costruzioni monumentali in elevato, che culmineranno nelle tombe dei giganti dell’età del Bronzo. Questo processo riflette un cambiamento culturale e simbolico profondo nella spiritualità delle antiche popolazioni isolane.
🌍 Un sito da visitare nel cuore del Meilogu
Il monumento è facilmente accessibile e rappresenta una delle attrazioni archeologiche più importanti della Sardegna nord-occidentale. Immerso in un paesaggio rurale e silenzioso, il dolmen di Sa Covaccada consente al visitatore di entrare in contatto diretto con le radici più antiche della civiltà sarda, in un luogo dove storia, natura e mistero si fondono in modo suggestivo.

⚒️ Dalle domus de janas ai dolmen
Con l’introduzione dei dolmen, le sepolture preistoriche iniziano a svilupparsi in altezza rispetto alle più antiche domus de janas, che erano scavate direttamente nelle rocce affioranti, a pochi centimetri dal suolo. Questo passaggio rappresenta una svolta simbolica e tecnica nell’architettura funeraria della Sardegna neolitica.
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🏛️ Verso le tombe dei giganti: il culmine monumentale
L’evoluzione prosegue con la costruzione delle imponenti tombe dei giganti, caratterizzate da grandi dimensioni, presenza dell’esedra cerimoniale e della tipica stele centrale. Questi monumenti segnano il culmine dell’architettura funeraria collettiva dell’età del Bronzo, sviluppata a partire proprio dai dolmen come il dolmen di Sa Covaccada.
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