“Ardasai” è il nome del complesso archeologico che si trova alle pendici del monte Tonneri (1324 metri di altezza, una delle vette più alte del Gennargentu) in territorio di Seui. L’area comprende un nuraghe, il villaggio di capanne e la fonte sacra. Siamo nel cuore della foresta demaniale di Montarbu uno degli angoli più suggestivi della Sardegna centro orientale.
IL NURAGHE
Il nuraghe Ardasai è aggrappato a una prominenza rocciosa e domina la vallata sottostante ai piedi del Gennargentu. Si articola in una torre centrale (in origine più alta e disposta su più piani) con attorno una cinta muraria (“ante mura”) e alcune torri laterali di diametro più piccolo. Il villaggio si compone di una decina di capanne in pietra a pianta circolare o ovale che, probabilmente, avevano una copertura in frasche. Il materiale di costruzione usato per questo nuraghe è la pietra calcarea, abbondante nelle vicinanze. Le lastre, abbastanza lavorate, sono grandi, soprattutto quelle usate per erigere il mastio. L’interno del nuraghe è composto da più camere sovrapposte e sovrastate da una copertura a “falsa cupola” o” tholos”. Secondo le ricostruzioni archeologiche, il nuraghe Ardasai, risalirebbe al Bronzo Medio (1500-1200 a.C.).
L’area archeologica era in comunicazione diretta col villaggio nuragico detto “Serra su casteddu” che si trova più in alto ad alcuni chilometri di distanza.
Il periodo storico in cui fu costruito il nuraghe Ardasai, il Bronzo Medio, è considerato uno dei più interessanti sul piano dell’evoluzione culturale e sociale della civiltà nuragica. I nuraghi pare venissero già usati come residenze dei capi tribù e posti in luoghi sopraelevati a controllo delle aree di accesso, ai corsi di acqua, ai terreni fertili. Il nuraghe Ardasai è una testimonianza molto attendibile di quell’età .
Il Nuraghe Ardasai su Google Map