Il Castello di Acquafredda, situato nel territorio di Siliqua (Cagliari), è una delle più imponenti fortificazioni medievali della Sardegna. La sua costruzione risale ai primi anni del XIII secolo, tra il 1200 e il 1215, e la prima citazione ufficiale compare nella Bolla Papale del 1215. Nel 1257 divenne proprietà del conte Ugolino Della Gherardesca, figura storica legata alla Toscana e ricordata anche da Dante nella Divina Commedia. Alla morte del conte, avvenuta nel 1324, il maniero passò sotto il controllo dei Pisani e, successivamente, degli Aragonesi. La posizione strategica della fortezza, arroccata su un’altura di origine vulcanica, garantiva un ampio dominio visivo sulla valle del Cixerri e sulle vie di comunicazione circostanti.
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⏳ Cronologia essenziale
Castello di Acquafredda
- 1200–1215: edificazione della rocca (prime fasi medievali)
- 1215: menzione in Bolla Papale
- 1257: proprietà del Conte Ugolino Della Gherardesca
- 1324: dopo Ugolino, passaggio ai Pisani, poi agli Aragonesi
- Età moderna: adattamenti e decadenza della funzione militare
- 1993: il colle è dichiarato Monumento Naturale

La valle del Cixerri
La valle del Cixerri prende il nome dall’omonimo corso d’acqua a carattere torrentizio che nasce sul Monte Croccoriga (256 m s.l.m.) nel territorio di Iglesias. Il fiume è oggi regolato da una diga, che raccoglie anche le acque di diversi affluenti: da destra il rio de Bauliana, il rio de su Casteddu e il rio Salamida; da sinistra il rio s’Arriali, il rio Figu, il rio s’Arrixeddu e il rio Forresu. Oltre a garantire l’approvvigionamento idrico dell’area, il Cixerri sfocia nello Stagno di Cagliari, rappresentando una risorsa idrica fondamentale per l’agricoltura e l’ecosistema locale. In caso di forti piogge, il fiume può essere protagonista di piene torrenziali, con portate che raggiungono anche i 100 m³/s.

Il Regno di Cagliari e il Conte Ugolino
Prima di giungere in Sardegna, la famiglia Della Gherardesca deteneva il titolo di Conti di Volterra e possedeva vasti territori nella bassa Toscana, tra cui l’area dell’Arno, il Senese, la Maremma e il Lago di Bolsena. Nella strategia politica ed economica di Pisa, la Sardegna rivestiva un ruolo di primo piano: oltre a essere un importante produttore di formaggi, forniva grano, vino, sale, argento e granito. L’isola era amministrata con un sistema politico-territoriale omogeneo, volto a sfruttare le sue ricchezze naturali. Prima del 1272, il Conte Ugolino e il cugino Gherardo Della Gherardesca si spartirono parte del Regno di Cagliari, ottenendo le curatorie di Sigerro, Sulcis, Decimomannu, Campidano, Nora e le redditizie miniere d’argento di Villa di Chiesa (attuale Iglesias). In quest’ultima, Ugolino avviò un fiorente tessuto economico, rafforzando il controllo pisano nel sud-ovest dell’isola.
Ugolino nella Divina Commedia
Il Conte Ugolino Della Gherardesca (Pisa, 1220 – 1289) fu un influente esponente della nobile famiglia toscana che raggiunse il potere nella Repubblica Marinara di Pisa. Figura storica controversa, divenne immortale nella letteratura grazie a Dante Alighieri, che lo inserì nel XXXIII Canto dell’Inferno della Divina Commedia.
Nel poema, Ugolino è collocato nel nono cerchio dell’Inferno, nella zona riservata ai traditori, condannato a mordere eternamente il cranio dell’Arcivescovo Ruggeri degli Ubaldini. Secondo il racconto dantesco, Ruggeri tradì Ugolino durante le lotte politiche pisane, facendolo imprigionare insieme ai figli e ai nipoti nella Torre della Muda, dove tutti morirono di morte per inedia. La scena, intensa e drammatica, è una delle più celebri del poema e ha reso il Conte Ugolino simbolo tragico di vendetta e disperazione nella cultura europea.

Il Castello di Acquafredda – La struttura
Il Castello di Acquafredda, situato nel territorio di Siliqua (Cagliari), sorge sulla cima di un colle di origine vulcanica, raggiungendo i 256 metri sul livello del mare. Il rilievo, noto come Domo Andesitico di Acquafredda, è stato dichiarato Monumento Naturale nel 1993 e deve il suo nome a una sorgente di acqua fresca che sgorga tra le rocce della collina.
La fortezza medievale si sviluppa su tre livelli difensivi. L’accesso principale, posto a nord-est, era protetto da tre torri a pianta quadrata, ciascuna dotata di tre piani collegati da solai in legno e scale interne. La cinta muraria, ornata da merli di forma guelfa, racchiudeva un borgo fortificato che ospitava abitazioni e un articolato sistema produttivo: magazzini per lo stoccaggio delle merci, mulini, stalle, frantoi e cisterne per la raccolta dell’acqua.
🗺 Visite guidate al Castello di Acquafredda
📍 Come arrivare: Percorrendo la SS130, uscire per Siliqua e, superato l’abitato, immettersi sulla SS293 in direzione Santadi.
♿ Accessibilità: Salita al castello ben segnalata tramite sentiero panoramico con punti di osservazione e pannelli descrittivi sulla flora. Non adatto a persone con disabilità motoria grave.
📅 Visite guidate: Solo su prenotazione.
Tel: 349 1564023 – 349 7428014
Email: antarias@tiscali.it
⏰ Orari e biglietti:
Aperto tutti i giorni
Intero: € 4,00 – Ridotto: € 3,50 – Gruppi (+20 persone): € 3,00
Durata visita: circa 2 ore
🍴 Servizi: Chiosco bar, noleggio mountain bike, area sosta camper, tavoli picnic, parcheggio.
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