La porta d’accesso alle incursioni saracene che fino al’700 tempestavano questo tratto di costa
- Comune di pertinenza: territorio di Gonnesa, provincia del Sud Sardegna.
- Dove si trova: porzione meridionale della costa iglesiente.
- Significato del nome: “Porto” era il cognome del commerciante genovese che intuì in questo tratto di costa la via di transito dei tonni.
- L’arenile: sabbia a grani medi di colore ambrato con riflessi dorati.
- Il fondale del mare: sabbioso e profondo.
- Il mare: blu e verde smeraldo.
- Paesaggio circostante: strapiombi di arenaria, basalto, dune fossili, macchia mediterranea
SERVIZI
In spiaggia sono presenti vari chioschi dislocati per tutto il litorale di Gonnesa (oltre tre chilometri) dove si possono trovare servizi di vario tipo:
- ristorazione fredda
- bar & caffetteria
- servizi igienici
- ombrelloni e sdraio
- parcheggi liberi e a pagamento
La spiaggia di Porto Paglia è uno degli angoli naturalistici più interessanti della Marina di Gonnesa. Si tratta infatti dell’estremità meridionale del lungo spiaggione che si affaccia sul Golfo del Leone, che continua senza interruzione verso nord con altre denominazioni, come Punta s’Arena, Plag’e mesu e Funtanamare.
LA TORRE DI PORTO PAGLIA
A poche decine di metri dalla fine dell’arenile in direzione sud si trova ancora in piedi, l’antica torre aragonese di Porto Paglia, costruita nel 1568 per difendere questo tratto di costa dalle incursioni saracene che da queste parte erano state una costante fino alle soglie dell’800.
Della struttura oggi purtroppo rimane un rudere pericolante: gli agenti atmosferici e l’intervento dell’uomo in epoche successive, come ad esempio la sottrazione del materiale per la realizzazione della vicina Tonnara (1598), hanno fatto sì che parte della torre crollasse. Rimangono comunque evidenti il robusto basamento e lo zoccolo rivolto verso terra dove sono evidenti il parapetto di protezione e il camminamento di ronda.
LA TONNARA DI PORTO PAGLIA
La Tonnara di Porto Paglia è un’altra testimonianza dell’intenso passato di questo tratto di costa sarda. Fu infatti il commerciante Porta, di origini genovesi, che nel 1590 dette il via alla costruzione di una Tonnara, su commissione del Re di Spagna, Filippo II. L’impresario infatti capì che in questo tratto di mare era possibile intercettare una via di transito per i prelibati banchi di tonno che dettero poi il via alla lunga tradizione di pescaggio, tipica ormai da più di 5 secoli nel Sulcis Iglesiente.
L’innovazione tecnica di questa struttura fu l’introduzione delle “camere di pescaggio” ricavate in un fondale roccioso profondo una trentina di metri: le camere erano 6 per un perimetro complessivo di 1200 metri. Entro questi spazi il banco di pesce veniva intrappolato per agevolare le operazioni di arpionaggio.
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La Tonnara di Porto Paglia raggiunse alti livelli di produzione, tanto che fu necessario creare un piccolo villaggio per ospitare i pescatori e gli operai che, direttamente subito dopo la pesca, svolgevano la prima lavorazione di taglio, pezzatura, peso e classificazione.
I DINTORNI DI PORTO PAGLIA
Da un punto di vista geologico questo angolo di Sardegna è ritenuto il più antico, in quanto, secondo gli studiosi, l’ossatura dei rilievi risalirebbe quasi tutta al Paleozoico e solo in alcuni punti emergerebbero litologie più recenti del Terziario e del Quaternario.
Si tratta della cosiddetta “Formazione di Gonnesa“, formatesi per deposizioni successive di sedimenti marini di periodi che vanno dal Precambriano superiore (670 milioni di anni fa) al Carbonifero (280). Vi era qui infatti un antico mare con sedimenti argillosi che dettero vita, con depositi successivi, alle arenarie calcaree e dolomie che vediamo oggi, intervallati a sedimenti di fanghi carbonatici. Il mare qui ebbe periodi di innalzamento e periodi di abbassamento, come dimostrano i resti fossili rinvenuti: spugne, alghe, antichi coralli.
- L’Altopiano di Murru Moi
Il risultato di queste sedimentazioni è oggi lo spettacolare altopiano di Murru Moi, che caratterizza il territorio retrostante alla spiaggia di Porto Paglia. Si tratta di una spettacolare distesa di macchia mediterranea che si porta a ridosso dell’arenile dopo aver coperto le innumerevoli irregolarità delle formazioni rocciose. In questa terrazza naturale il padrone è senz’altro il vento che obbliga la vegetazione ad assumere un atteggiamento prono e orientato verso est. Pochi gli arbusti che resistono alle fortissime folate invernali, come i resistentissimi ginepri che, dislocati nella macchia, svettano per poi chinarsi alla furia del vento.