Il Miagro peloso (Myagrum rugosum), conosciuto anche come Rapistrum rugosum, è una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Brassicaceae, diffusa in tutto il bacino del Mediterraneo e considerata una specie invasiva in Italia. Presente soprattutto nei campi incolti e lungo i margini delle strade, può raggiungere un’altezza fino a 1,5 metri e si caratterizza per i piccoli fiori gialli dal diametro di 1–2 cm. Utilizzata in passato come pianta commestibile per le foglie giovani cotte, oggi il miagro peloso è studiato soprattutto per il suo comportamento colonizzatore, che gli consente di adattarsi facilmente anche ai terreni poveri e disturbati.
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📌 Scheda informativa Miagro peloso
🏛️ Nome in italiano: Miagro peloso
🔬 Nome scientifico: Myagrum rugosum L., Rapistrum rugosum
🗣️ Nome in sardo: Alaussa
📚 Nomi secondari: Rapacojo, Lassanu jancu, Ravizzon matt, Ravanele, Smoraccia
🌿 Famiglia: Brassicaceae
🗓️ Fioritura: da maggio a luglio
Dal greco myagros, “serpente che caccia i topi”. L’interpretazione si riferisce probabilmente alla
capacità della pianta di catturare insetti grazie alla sua appiccicosità.
Secondo la leggenda, il nome fu attribuito da Dioscoride, botanico e medico dell’Antica Grecia.
La confusione con la rapa ha dato origine al nome secondario rapistrum.
🌱 Habitat: campi incolti, margini stradali e intercapedini urbane.
🌍 Diffusione: presente su tutto il territorio italiano; considerata specie invasiva.
📌 Origine: bacino del Mediterraneo.
Pianta spontanea con altezza variabile tra 30 cm e 1,5 m.
Fiori gialli di piccole dimensioni (1–2 cm di diametro).
Foglie basali allungate e marginate.
Comportamento: specie fortemente invasiva, si diffonde con facilità anche nei suoli poveri.
Le foglie giovani cotte sono commestibili e consumate tradizionalmente in alcune aree rurali.
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Curiosità sul Miagro peloso
Una curiosità interessante riguarda il fatto che questa pianta è spesso confusa con altre piante della famiglia delle Brassicaceae, in particolare con la rapa e con specie spontanee affini, da cui derivano alcuni dei suoi nomi popolari. In passato veniva utilizzato nelle campagne non solo come pianta commestibile nelle sue foglie giovani, ma anche come pianta “curiosa” per la sua tendenza ad attirare e trattenere piccoli insetti grazie alla superficie appiccicosa. Questa caratteristica ha contribuito alla credenza popolare, risalente all’epoca di Dioscoride, che la pianta fosse in grado di “cacciare i topi” e spiegava così il suo nome di origine greca.
