L’Altopiano di Margine è una suggestiva area naturale situata nel territorio comunale di Urzulei, lungo il tracciato della Strada Statale 125 Orientale Sarda, la celebre arteria costiera che collega Olbia a Cagliari seguendo in parte l’antico percorso romano. Questo altopiano si estende tra il chilometro 168 e il 172, in un tratto panoramico compreso tra l’incrocio per il paese di Urzulei e il bivio per Teletottes, la strada che conduce verso la spettacolare Codula di Luna, uno dei canyon più famosi della Sardegna orientale.
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Il paesaggio da favola
Il paesaggio dell’Altopiano di Margine, nel territorio di Urzulei, regala al visitatore un ambiente naturale di grande fascino e varietà. Tra l’autunno e la primavera inoltrata, i colori si trasformano continuamente: dal verde intenso delle rade praterie punteggiate da gruppi di lecci e macchia mediterranea, al blu brillante delle numerose pozze d’acqua che si raccolgono negli avvallamenti carsici. Questa zona rappresenta un punto di raccordo naturale tra il Supramonte Montano e il Supramonte Marino, offrendo panorami ampi e silenziosi ideali per chi ama la natura autentica e poco frequentata.

Poca agricoltura
Dal punto di vista agricolo, l’altopiano non è mai stato sfruttato intensivamente: la presenza di un basamento carsico compatto non consente infatti l’aratura profonda. Tuttavia, le sue caratteristiche ambientali lo rendono perfetto per l’allevamento allo stato brado di bovini, suini ed equini. Grazie alla disponibilità di acqua superficiale da ottobre a maggio e alla presenza di numerose zone ombreggiate, l’area garantisce un buon equilibrio ecologico, permettendo agli animali di sopportare anche i mesi più caldi dell’estate.

Il sistema carsico più esteso d’Italia
Sotto la superficie dell’Altopiano di Margine, nel cuore del Supramonte orientale, si sviluppa il sistema carsico più esteso d’Italia, un intricato reticolo sotterraneo lungo circa 70 chilometri. Questo impressionante complesso naturale collega le cavità di Monte Logos con la celebre Grotta del Bue Marino, seguendo il corso nascosto della Codula di Luna fino al mare.
Si tratta di un ambiente ipogeo di straordinario valore geologico e speleologico, modellato nel corso di milioni di anni dall’azione erosiva dell’acqua sulle rocce calcaree. Il sistema carsico del Margine rappresenta oggi uno dei grandi patrimoni naturali della Sardegna, affascinando speleologi, escursionisti e appassionati di natura per la sua imponenza e complessità.


Altopiano di Margine: un capolavoro della natura sotterranea
Il sistema carsico del Margine è considerato uno dei fenomeni geologici più straordinari della Sardegna orientale. Nel corso di milioni di anni, le acque meteoriche hanno scavato e modellato la roccia calcarea, creando gallerie, sale e condotti che si snodano per decine di chilometri nelle viscere della montagna. In alcuni tratti, i cunicoli sono ampi e spettacolari, mentre in altri diventano stretti e tortuosi, accessibili solo agli speleologi più esperti. Questa rete sotterranea è una vera e propria “arteria nascosta” che collega le alture del Supramonte con il mare del Golfo di Orosei, svolgendo un ruolo fondamentale nel drenaggio delle acque piovane e nella formazione delle sorgenti carsiche.

Le esplorazioni speleologiche e le scoperte
Le prime esplorazioni sistematiche del sistema carsico del Margine risalgono agli anni ’50 e ’60, grazie ai pionieri della speleologia sarda e continentale. Da allora, gruppi specializzati italiani e stranieri hanno progressivamente mappato e documentato le cavità, rivelando ambienti di eccezionale bellezza e complessità. Le spedizioni hanno permesso di scoprire laghi sotterranei, concrezioni calcaree di rara finezza e veri e propri “canyon ipogei” che testimoniano la lunga storia geologica dell’altopiano. Oggi, il sistema Monte Logos – Bue Marino è uno dei siti speleologici più studiati del Mediterraneo.


Altopiano di Margine: un ecosistema fragile da tutelare
Al di sotto dell’Altopiano di Margine si sviluppa un ecosistema delicato, abitato da specie animali adattate alla vita sotterranea come pipistrelli, insetti troglobi e piccoli crostacei acquatici endemici. L’assenza di luce, la costanza della temperatura e la purezza delle acque creano condizioni ambientali uniche ma estremamente sensibili ai disturbi esterni. Per questo motivo, l’accesso al sistema carsico è regolamentato e consentito soltanto a speleologi esperti e autorizzati. Proteggere questo ambiente significa salvaguardare una parte preziosa e poco conosciuta del patrimonio naturale della Sardegna.
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