L’Area naturale marina protetta Capo Carbonara è un’area naturale protetta che va da capo Boi fino all’area antistante l’isola Serpentara, andando a coprire una superficie complessiva di 86 chilometri quadrati.
Fanno parte dell’Area protetta i seguenti siti:
- il promontorio di capo Carbonara,
- l’isola dei Cavoli,
- la secca dei Berni (davanti a Villasimius fra l’isola dei Cavoli e l’isola Serpentara),
- le secche di Mezzo e di Libeccio (a sud dell’isola dei Cavoli),
- la secca di Santa Caterina a ovest dell’omonima cala
- la secca dei Pescatelli nella zona di mare antistante porto Saruxi.
Nell’area si possono effettuare immersioni ma con autorizzazione, mentre è totalmente vietata la pesca subacquea. La navigazione e la balneazione invece sono riservate solo a certe aree.
La posidonia
A Capo Carbonara e dintorni sono presenti folte e rigogliose praterie di posidonia oceanica che si sviluppano prevalentemente sulla sabbia, mentre, in vicinanza della costa colonizzando gli anfratti rocciosi attorno all’Isola dei Cavoli e di Capo Boi, sugli scogli di Santo Stefano e di Piscadeddus.
La Posidonia oceanica si può trovare fino ai 40 m di profondità , ed è considerata un attendibilissimo indicatore biologico ecologico mar segno di limpidità del nostro mare; infatti per la sua sensibilità alle variazioni ambientali, è considerata un ottimo indicatore biologico della qualità delle acque, grazie al suo lungo ciclo vitale e alla sua grande capacità di concentrare sostanze nei suoi tessuti.
con esemplari di nacchera di notevoli dimensioni, mentre nelle franate granitiche, grazie alla continua presenza di correnti sono visibili magnifiche gorgonie intervallate dai gigli di mare.
Le specie ittiche
Nelle acque dell’Area marina protetta di Capo Carbonara sono tutte le specie ittiche del mediterraneo tra cui abbondano: labridi, sparidi, serranidi, grongoidi, murenoidi, carangidi. Nelle praterie di posidonia è facile vedere branchi di occhiate, salpe e castagnole. Oppure tra le secche barracuda, ricciole e dentici ma anche cernie e corvine (queste ultime possono essere più facilmente avvicinate e fotografate). Nei pressi del capo meridionale dell‘isola di Serpentara, punta La Guardia, è invece frequente l’incontro coi delfini, i cui avvistamenti possono essere fatti nelle prime ore del mattino e durante il tramonto.
I relitti
Le acque di Capo Carbonara sono note sin dall’antichità per le forti mareggiate, specialmente nei mesi invernali, causate dai venti di libeccio e maestrale e dalle numerose secche, che rendono da sempre la navigazione tutt’altro che facile. Per questo motivo i fondali attorno sono custodi di numerosi relitti navali che vanno dalle galere romane, ai moderni cargo. I siti d’immersione sono pertanto molto richiesti dagli amanti delle escursioni sottomarine che, sotto la sorveglianza di assistenti esperti, possono essere svolte anche da subacquei non professionisti.
I relitti dell’Area marina di Capo Carbonara sono i seguenti:
- secca dei Berni “Galera romana”
- secca di Punta Molentis “Veliero Spagnolo”
- secca di Libeccio “Ancore romane”
- isola dei Cavoli “Relitto dei tubi”
- secca di Santa Caterina “Nave da carico Egle”
- capo Carbonara “Traghetto Elba Ferry”