🔹 Bau Muggeris e il Primo Salto del Flumendosa
Bau Muggeris è la suggestiva gola naturale che ospita lo sbarramento artificiale dell’Alto Flumendosa, noto anche come Primo salto del Flumendosa, uno dei più importanti bacini idroelettrici della Sardegna centro-orientale. L’area si trova nel territorio comunale di Villagrande Strisaili (Provincia di Nuoro), ai piedi del massiccio del Gennargentu, all’interno di un paesaggio montano dominato da falesie granitiche, boschi di leccio e corsi d’acqua impetuosi.
Da nord confluiscono nel bacino i torrenti provenienti da Villanova Strisaili, mentre da sud vi si gettano i corsi d’acqua dell’area di Lanusei. Questo sistema idrico complesso alimenta la diga e contribuisce alla formazione del lago del Flumendosa, che insieme agli invasi di Medio e Basso Flumendosa costituisce una delle più importanti opere di regolazione delle acque della Sardegna.
L’ambiente di Bau Muggeris, incastonato tra pareti rocciose e vallate profonde, offre scenari di grande valore paesaggistico e naturalistico, ideali per chi ama l’escursionismo, la fotografia e la scoperta della Sardegna più interna e selvaggia.
Siamo ai piedi del Gennargentu, nel territorio comunale di Villagrande Strisaili (Provincia di Nuoro) e su questo bacino confluiscono diversi corsi d’acqua che gettano sia da nord (Villanova Strisaili) che da sud (Lanusei).
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🔹 Il regno della trota sarda
Il bacino di Bau Muggeris, conosciuto anche come Primo Salto del Flumendosa, è un vero e proprio regno della fauna ittica sarda. Le acque limpide e fredde che si raccolgono in questa gola, alimentate dai corsi d’acqua del Gennargentu, offrono un habitat ideale per numerose specie di pesci d’acqua dolce.
Tra le più comuni si trovano tinche, carpe, anguille, lucci e carassi, ma la vera protagonista è la trota, che qui vive in tre varietà principali:
la Macrostigma sarda, trota endemica e simbolo della Sardegna, apprezzata per la sua livrea elegante e la purezza genetica;
la trota iridea, specie introdotta a scopo sportivo, riconoscibile dalle sfumature rosate lungo i fianchi;
la trota fario, che popola le zone più fredde e ossigenate del bacino.
La presenza simultanea di queste tre specie rende il Lago del Flumendosa una delle aree ittiche più ricche e studiate dell’isola, meta prediletta per pescatori sportivi, naturalisti e appassionati di ecologia fluviale. Qui la natura conserva ancora l’equilibrio tra l’ambiente montano e la vita silenziosa che si muove sotto la superficie dell’acqua.

🔹 L’origine del nome “Bau Muggeris”
Il toponimo Bau Muggeris deriva dal sardo e significa “Guado delle mogli” (bau = guado, muggeris = donne, mogli). Secondo l’interpretazione del linguista Massimo Pittau, il nome rimanda a un’antica consuetudine locale: in questo punto del fiume Flumendosa, le donne di Villagrande Strisaili si recavano a lavare i panni e a svolgere le attività quotidiane legate all’acqua.
Il luogo, quindi, non è soltanto un’importante area idrica e paesaggistica, ma anche un simbolo di vita comunitaria e memoria popolare, dove la lingua e la tradizione si intrecciano con il paesaggio naturale del Gennargentu.
Questo dettaglio etimologico aggiunge un significato umano e identitario a Bau Muggeris, trasformando la gola del Flumendosa in un punto d’incontro tra natura, cultura e storia locale.




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🔹 Ripopolare il rio Ermolinus: progetto pilota per la trota sarda (Barbagia di Seulo)
Nel rio Ermolinus, nel cuore della Barbagia di Seulo, dal giugno 2010 l’Ente Foreste della Sardegna (oggi Forestas) e l’Università degli Studi di Cagliari collaborano a un progetto di salvaguardia, gestione e ripopolamento della trota sarda (macrostigma), specie di alto pregio ambientale e a rischio di estinzione.
La prima fase ha previsto il rilascio di avannotti geneticamente puri, ottenuti tramite fecondazione artificiale del primo lotto di uova, seguito da un monitoraggio scientifico di tutte le fasi di sviluppo e di attecchimento in alveo.
Elemento innovativo dell’intervento è la barriera elettrica sperimentale, installata per impedire l’ingresso di individui ibridi (presenti soprattutto a valle) e preservare l’integrità genetica della popolazione autoctona nel tratto di ripopolamento.
Il progetto rappresenta un modello di conservazione attiva degli ecosistemi fluviali sardi, unendo ricerca universitaria, gestione faunistica e tutela della biodiversità in uno dei corsi d’acqua più integri della Sardegna interna.

🔹 Un terzo dell’energia elettrica nazionale
Il Lago Alto del Flumendosa, situato a circa 800 metri sul livello del mare, rappresenta una delle più imponenti opere idrauliche della Sardegna. Il bacino raccoglie oltre 50 milioni di metri cubi d’acqua e nasce dal grande sbarramento realizzato nella gola di Bau Muggeris, in territorio di Villagrande Strisaili, ai piedi del Gennargentu.
I lavori di costruzione iniziarono nel 1928, ma subirono diverse interruzioni: la prima negli anni Trenta, quando parte dei fondi fu dirottata al Sulcis per favorire l’estrazione autarchica del carbone, e la seconda durante la Seconda guerra mondiale.
Solo nel 1949 il progetto venne definitivamente completato, con l’attivazione degli impianti di produzione di energia elettrica, che divennero un punto di riferimento nazionale.
A pieno regime, il sistema idroelettrico del Flumendosa produceva fino a 130 milioni di kilowattora, equivalenti a un terzo dell’energia elettrica generata in Italia in quegli anni. Un primato straordinario che segnò profondamente lo sviluppo della Sardegna moderna.
La razionalizzazione del corso del fiume, che prosegue poi verso il rio Teula (Santa Lucia), rese possibile l’espansione delle attività industriali e agricole del territorio, trasformando l’area del Flumendosa in un motore economico e infrastrutturale per l’isola.


 





































